8 Ottobre 2008

Ristorante La Dispensa dell’Etna

di Alessio Postiglione (Blog Castiglione di Sicilia. Interviste Ristoranti)

Incontriamo Carmelita della Dispensa dell’Etna di Castiglione di Sicilia.

La “dispensa dell’Etna”. Come mai questo nome?
Abbiamo la pretesa di “fare da dispensa” ai migliori prodotti del nostro territorio: le migliori tradizioni della enogastronomia della Valle dell’Alcantara e del territorio Etneo. Che da noi puoi comprare e portarti a casa. Quale migliore souvenir dopo aver assaggiato in loco la nostra cucina!?

Non solo ristorante, quindi.
Infatti.Etna 2

Quali sono queste tipicità?
Partirei dai pesti siciliani, i condimenti per le paste. Il catalogo è amplissimo. Sono tutti prodotti tipici… e in Sicilia esistono infinite varianti di pesto a seconda della zona di provenienza. Noi ne proponiamo parecchi.
Il pesto di finocchietto, per esempio, fatto con le acciughe e pomodoro, serve per condire una nostra pasta, i gigli. Il triturì è fatto con pomodori secchi tritati, capperi e olive nere. Il pesto di pistacchio è invece preparato su una base di panna e salsiccia.
Il pesto alla trapanese si prepara con pecorino, basilico e mandorle… anche se ce ne sono varie versioni. Poi abbiamo lo iocu de focu, con pomodorini ciliegino, acciughe, capperi, olive nere, semi di finocchio, aceto di nero d’Avola e passito di Pantelleria.
Il pesto dell’Etna è fatto con peperoncino, olive e capperi. Il pesto alla montanara è tipico dell’entroterra e si prepara con pomodoro, cipolla, olio, zucchero, funghi secchi, Nero d’Avola e noce moscata. Il pesto Malavoglia, dedicato a Verga, è fatto con pomodoro, tonno, acciughe, e zucchero…

Addirittura Verga!
Si. Ci piace dedicare questi pesti a personaggi illustri. Abbiamo anche il pesto di Montalbano, con capperi, aceto di Nero d’Avola, acciughe, aglio e menta. A me piace molto anche il pesto saraceno, con prezzemolo, mollica tostata, uva sultanina, pinoli e aceto di Nero. Oppure il sugo di pesce spada, fatto con capperi, pinoli, passito di Pantelleria; o il sugo con le sarde.

E’ facile trovare una nota agrodolce.Etna
Si. E’ una caratteristica della cucina siciliana in genere.

Quali sono gli altri prodotti della “dispensa” che sono in vendita?
I paté per le bruschette. Abbiamo patè di olive, con pistacchio, con mandorle, acciughe e pistacchi insieme, oppure con i cucunci (Ndr, capperi)…

Solo cucina tradizionale, allora?
Se ci pensa, già la cucina tradizionale siciliana è piena di tutte queste influenze che oggi, in modo modaiolo, vengono riproposte come cucina etnica o fusion. Con questi prodotti tipici a disposizione, il catalogo delle variazioni possibili è praticamente infinito.

Quali sono le vostre proposte, allora?
Fra i primi segnalerei le nostre pappardelle mare e monti. Si tratta di una pasta accompagnata con una salsa rossa con salsiccia e pesce spada; un abbinamento molto interessante.
Fra i secondi, da non perdere è la nostra costata in camicia, con vino bianco e coperta di formaggio fuso

Quali sono i vostri dolci?
Abbiamo creme, croccanti, torroni: di mandorle, pistacchio e tutt’e due insieme; od ancora, scorzette d’arancia e la cioccolata di Modica alla cannella o al peperoncino. Un must.

Come descriverebbe il suo locale?
Tipico, genuino e cordiale.

A quali piatti si sente più affezionata?
I piatti di famiglia sono la caponata e la pasta col pesto al finocchietto. E per Natale, la ricetta tipica delle feste: lo stoccafisso alla ghiotta.

Come si prepara?
Qui prepariamo una ricetta segreta di mia madre; e non la conosco neanche io.

I suoi vini preferiti?
Quelli etnei. Direi: il Fatagione di Cottanera, rosso rubino granato, da uve di Nerello Mascalese, le uve regine dell’Etna. Abbiamo, poi, una fantastica cantina scavata in un antico pozzo medievale di pietra che abbiamo scovato qua nel locale.

La cosa più strana che le è capitata nella sua vita professionale?
Eh, direi quando venne da noi il grande Leo Gullotta. Fu annunciato dal suo autista che si premurò di prenotare un tavolo. Solo che io mica capii di chi si trattava! Non me lo aspettavo proprio… sa?, non è che c’era la festa della Madonna della Catena – in quell’occasione vengono un po’ di vip – quindi, cosa mai poteva farci Leo Gullotta da noi?

Venne a mangiare.
Appunto.

Perché la vostra Madonna è chiamata “della catena”?
E’ un culto molto antico, in Sicilia, e risale agli Aragonesi. Tre innocenti furono condannati al patibolo, allorquando un temporale fortissimo scoppiò e si interruppe l’esecuzione. Mentre i tre poverini aspettavano legati alla catena il loro destino, la Madonna apparve loro e li liberò, rompendo la catena.

Qual è il valore aggiunto di Castiglione di Sicilia?
E’ un posto molto bello e ricco di storia. A cominciare dalla chiesa di fronte alla quale ci troviamo, Sant’Antonio Abate. Nei dintorni, poi, c’è la famosa cuba bizantina di Santa Domenica, forse la più importante di tutta la Sicilia. Si tratta di un antichissimo cenacolo basiliano, ovvero di rito greco od ortodosso. Furono proprio le cube a far sopravvivere il cristianesimo nell’isola durante la dominazione araba!

Riferimenti:
Ristorante La Dispensa dell’Etna
Piazza Sant’Antonio Abate, Castiglione di Sicilia (CT)
Telefono e fax: 0942-984258

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