24 Agosto 2014

Nutrirsi di arte

di Emanuela De Fazio (Blog Biella. Racconti di Viaggio)

L'ingresso

L'ingresso

Siamo a due passi da settembre, il ricordo delle vacanze estive sembra ormai un vago miraggio eppure con un po’ di voglia di evadere e una giornata a disposizione si può ancora fuggire dall’afa delle città e godersi una mini vacanza in un posto tranquillo e splendido allo stesso tempo!
Il mio compagno di vita e di viaggi caricò in macchina me e il nostro bambino e ci portò al Santuario di Oropa, in provincia di Biella.

Ad essere onesti scoprii la meta quando vidi i cartelli con le indicazioni del luogo, dopo un tragitto di circa due ore percorso con calma e con tanto desiderio di osservare ciò che incontravamo sul nostro cammino. Vedemmo risaie e tantissimi prati verdi.
Percorremmo la città di Biella, che visitata a distanza di un anno mi diede l’impressione di essere sempre la stessa, un po’ caotica come tutte le cittadine e ricca di eventi per i giorni a venire. Con i suoi negozi di alimentari etnici e le tipiche costruzioni di una città urbana sempre in via di sviluppo.

Proseguimmo il cammino in salita, facendo curve e “curvarelle” per la mia felicità… e fui avvisata che sarei rimasta a bocca aperta nel vedere il Santuario. Così iniziai ad immaginarmi una costruzione grande come il Duomo o una basilica ben strutturata. Bene, al nostro arrivo non potevo credere ai miei occhi. Tutto ciò che avevo visualizzato con la mia fantasia era un centesimo della grandezza di ciò che mi apparve in quel momento.
Il Santuario di Oropa è immenso, maestoso e a dir poco meraviglioso!

Santuario Oropa

Santuario di Oropa

Parcheggiammo la macchina e la prima cosa che feci fu scattare una foto. Dalla porta di ingresso si vedeva il grosso cupolone della Chiesa nuova, mi ha ricordato la cupola di Roma nonostante fosse tutt’altra cosa come contesto architettonico.

Entrammo pian piano e con il naso all’insù rapiti dalla bellezza che si prospettava tutta intorno a noi. Spingemmo il passeggino sui lastroni di pietra che alternava la pavimentazione costituita da sassi. Sotto i portici laterali vi erano diversi negozi di souvenir, bar e vari tipi di ristoranti compresa una latteria, l’insegna di quest’ultima ci fece subito sorridere perché era una vita che non ne vedevamo una. La sfortuna di vivere in una grande città ricca di centri commerciali ti fa quasi dimenticare la semplicità e il significato di alcune parole che invece portano in sé una grande storia.

Interessante fu anche entrare in una stanza, quella dei lumini. Vi era un calore al suo interno impressionante tante erano le candele accese. Fummo alquanto meravigliati!

Dopo una breve  occhiata salimmo le gradinate e giungemmo alla Chiesa nuova, che bella. Scattammo altre foto ricordo, poi entrammo a visitarla. C’erano una serie di quadri molto grandi dai quali fui rapita per la precisione prospettica. I vari crocefissi raffiguranti il Cristo nero erano molto belli e la Madonna nera con Gesù bambino in braccio era suggestiva illuminata dal basso dalle luci che provenivano dai ceri accesi.

Entrammo poi nella Basilica antica, caratteristica per le rocce al suo esterno che si poggiano su di essa, queste, un tempo veniva utilizzata dalle donne per sedercisi sopra e chiedere la grazia di  avere un figlio. Entrammo e venerammo un’altra statua della Madonna nera.

Basilica nuova

Chiesa nuova

Il Santuario è molto grande, come dicevo poc’anzi; e non solo accoglie chiese ma anche un importante osservatorio meteo sismico e il Sacro Monte con le varie cappelle, noi facemmo una bella passeggiata osservando le edicole che accoglievano statue di santi a grandezza naturale. Queste ultime ci riportarono al Sacro monte di Varese. Entrambe molto belle!

Dopo varie visite culturali e una bella mangiata nel pratone adiacente, decidemmo di fare una piccola passeggiata optando per un sentiero sul quale fosse possibile andare con il passeggino.

Che panorama! Fu una giornata perfetta e nutrimmo gli occhi di tutte le bellezze che ci circondavano.

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