17 Giugno 2012

La città della “bella addormentata”

di Daria Castaldo (Blog Pescara. Alla Scoperta della nostra Italia)

Lungomare Matteotti

Lungomare Matteotti

Dal tratto di A14 che porta quasi fin dentro il centro urbano si può scorgere in lontananza tutta Pescara con il mare cristallino sullo sfondo e gli Appennini a fare da cornice alla città. Da qui, i monti sembrano delineare all’orizzonte della città il profilo di una fanciulla, denominata la bella addormentata. Suggestione o meno, questo scorcio sull’orizzonte è davvero incantevole.

Appena arrivati la prima impressione è quella di trovarsi in una città fresca, disciplinata, tanto pulita ed ordinata da sembrare quasi “leggera”, una sorta di cittadina modello, dove ogni cosa è esattamente dove dovrebbe essere, e tutto va in modo preciso e curato, così come dovrebbe andare.

In effetti, Pescara è obiettivamente una città giovane: nata nel 1926 dall’unione di due centri originari, Castellamare Adriatico (una volta adagiata proprio sulla sponda sinistra del fiume Pescara) e l’antica Piscaria, ora Portanuova (costruita sui resti di una fortezza del 500’). La prima, da sempre centro borghese e signorile dal grande richiamo turistico, la seconda caratterizzata da un abitato più popolare, dedita al commercio e all’artigianato.

I due centri divennero così la Pescara di oggi sotto il patrocinio del suo cittadino più illustre, lo scrittore decadentista Gabriele D’Annunzio, di cui resta ancora in piedi la casa natale in Corso Gabriele Manthonè, ora adibita a museo, nella zona corrispondente al nucleo più antico della città. L’imponente ponte Risorgimento edificato nel 1934, simbolo della originaria discordia tra le due zone, collega ancora oggi Piazza Unione con la riva sinistra del fiume Pescara, mentre le due anime della città convivono ancora oggi in perfetta sintonia, mantenendo a grandi linee i caratteri e le atmosfere di un tempo. L’antica Piscaria, attraversata dal fiume Pescara, conserva ancora la vecchia struttura carceraria, il cosiddetto Bagno penale, che è ben visibile a chi proviene dall’autostrada e riesce a sporgersi dal viadotto che sovrasta il fiume.

Da questo punto, più all’interno città in linea d’aria, troviamo un vero e proprio polmone verde, la famosa Pineta D’Avalos, una riserva naturale conosciuta anche con il nome di Pineta Dannunziana, e che non è altro che una piccola porzione del vasto territorio coperto da folti pinete e profumatissima macchia mediterranea che si estende su tutto l’entroterra pescarese fino ad arrivare al mare. Del resto, fino a 200 anni fa tutto il litorale adriatico limitrofo era una lussureggiante macchia verde: oggi è invece è tutto un susseguirsi di lidi organizzati e strutture alberghiere che movimentano la città da aprile ad ottobre. Più a nord, l’area di Castellamare Adriatico resta il nucleo più raffinato e turistico, sviluppatosi in una stretta fascia di terra tra il mare e le colline, pieno di villini e palazzi in stile Liberty affacciati su eleganti viali alberati, a breve distanza dall’elegante lungomare Matteotti.

L’infinito susseguirsi di spiagge soffici e dorate a ridosso del lungomare viene interrotto all’altezza di Largo Mediterraneo da una imponente opera scultorea, la suggestiva fontana La Nave, donata al Comune di Pescara dall’artista Pietro Cascella e che rappresenta il principale monumento cittadino. La scultura è composta da una vasca rettangolare in un bianchissimo marmo di Carrara, adagiata a due passi dalla riva del mare, con al centro la raffigurazione di un’antica imbarcazione a remi, che simboleggia le tradizioni marinaresche di Pescara.

Da Largo Mediterraneo, una volta Piazza Primo Maggio – dove originariamente nel 1987 fu collocata la fontana – si dirama Corso Umberto I, una passeggiata elegante su cui si affacciano raffinati palazzi e negozi di prestigio, simbolo della Pescara perbene.

Pescara è una città di mare dall’atmosfera frizzante, ricca di storia e cultura, affacciata al futuro con un piede sempre ben fermo nelle radici del passato; una città dove sarebbe bello vivere.

(Foto di Freegiampi in licenza Creative Commons)

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3 commenti a “La città della “bella addormentata””

  1. scattomatto1 scrive:

    Sei stata bravissima Daria a dedicare queste parole cariche di poesia a Pescara. Sono cresciuto su quel lungomare che ho percorso in bicicletta e a piedi ogni volta che ne avevo l’occasione. In fondo mi bastava scendevo le scale di casa mia e attraversare la strada. Ha cambiato molte facce questa città, ma mai come in questi ultimi anni.

    Ciao e grazie ancora Daria.

    Marco.

  2. Fabat scrive:

    Bellissima descrizione.
    Mi è sembrato quasi di attraversare questa simpatica città.

  3. flash75 scrive:

    Bravissima bella descrizione!!!

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