23 Ottobre 2008

Il Piccolo Tibet a due passi dalla Svizzera

di Massimo Di Bello (Blog Livigno. Interviste Guide Turistiche)

Intervistiamo su Livigno Adriano Pedrana, guida turistica abilitata dal 2002 e iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 2006.

Adriano Pedrana

Adriano Pedrana

Perché hai scelto di diventare una Guida Turistica?
Un giorno di qualche anno fa ho scoperto che a breve ci sarebbe stato l’esame di abilitazione; così, un po’ per scherzo, un po’ per follia, un po’ per conoscere meglio la provincia in cui vivo e da dove ero mancato per diverso tempo per motivi di studio, mi sono iscritto, assieme a mia sorella. Per me è stato anche un modo per capire meglio il funzionamento del settore turistico, dove avevo incominciato a lavorare pochi mesi prima.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Sicuramente il contatto con gente sempre diversa, dalla quale imparo sempre molto, tra nozioni, esperienze e punti di vista; tutti elementi che spesso poi riutilizzo in questa e nelle altre mie attività. Inoltre, grazie a questo lavoro ho potuto conoscere molti luoghi che, altrimenti, vista la vicinanza e visto che “tanto ci posso andare in qualsiasi momento”, non avrei forse mai visitato.

Come caratterizzi il tuo servizio di guida?
Tento sempre di evitare spiegazioni troppo lunghe, scongiurando l’”Effetto Gran Tour”, di chi vuol mostrare tutto, spiegare tutto, senza lasciare momenti di libertà. Chi viene in gita ha anche bisogno di comunicare, fare domande o, perché no, anche di addormentarsi, “cullato” dalla soave voce della guida! Scherzi a parte, cerco di intervallare le spiegazioni con domande e battute, proprio per tenere alta l’attenzione.

Parlaci di Livigno.
Livigno è una bellissima vallata alpina al confine con la Svizzera. Pur essendo italiana, si trova a nord dello spartiacque; per questo (e per tanti altri motivi, che conoscerete solo se parteciperete a una mia guida!), il paese è zona extradoganale. Le giornate invernali sono soleggiate, anche se decisamente fredde; per questo la località viene soprannominata ‘Piccolo Tibet’. La cosa però non deve spaventare, visto che si tratta di un freddo secco; basta quindi vestirsi bene, fare un po’ di sport (sci alpino, fondo, telemark, snowboard
ecc.) o ripararsi nei tanti bar e ristoranti nei pomeriggi di shopping sfrenato.
In estate Livigno diventa il paradiso degli appassionati di mountain bike, degli escursionisti o, naturalmente, di chi vuol fare acquisti di qualità o assaggiare della buona cucina. Per chi lo vuole, la vita notturna è molto intensa, con bar, pub e discoteche.

Qual è il periodo migliore per visitare Livigno?
Come già detto, dipende da cosa si vuol fare. Tra le attività estive c’è il freeride, cioè la discesa dalla montagna con biciclette particolari, su percorsi attrezzati e molto divertenti. Personalmente consiglio anche l’autunno, quando i larici passano dal verde intenso al giallo paglierino e i boschi esplodono di colori; l’ideale per passeggiate e trekking. A partire da metà settembre inizia anche il mese della selvaggina, cosa apprezzata dai ‘carnivori’, mentre i vegetariani potranno gustarsi altri piatti tipici, come pizzoccheri, ’sciatt’ o polenta taragna.

Quale itinerario suggerisci per chi ha solo poche ore a disposizione?
Viste le distanze, Livigno è poco adatta per una visita ‘mordi e fuggi’. In ogni caso per una giornata nel Piccolo Tibet consiglierei una lunga passeggiata, a piedi o in mountain bike (sostituiti, in inverno, da sci o tavola), alternata a un po’ di shopping e a degli assaggi dell’ottima cucina locale, vini compresi!
Naturalmente, per chi rimane più giorni, ci sono tantissime attrazioni e località tutt’attorno a Livigno, tra cui un paio di siti che fanno parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Solo alcuni nomi: St. Moritz ed Engadina, Bormio e Valtellina, Liechtenstein, Trenino Rosso, Val Venosta e Mustair…

Cosa incuriosisce di più i turisti?
Le domande ‘tipiche’ riguardano le origini della zona extradoganale, gli usi e le tradizioni e i piatti tipici (tra cui la ricetta dei famosi pizzoccheri). Molte le domande sulle ‘tee’ le case tipiche di legno o le caratteristiche e le curiosità sulla vicina Svizzera.

Quali tipologie di turisti visitano la città?
Direi tutte, tranne chi preferisce il mare! A Livigno ci si può divertire o rilassare, fare acquisti o, semplicemente, riposare. A differenza di quello che molti pensano, anche l’estate in montagna può essere molto divertente; provare per credere!

Racconta un aneddoto, un episodio curioso, capitato durante un giro a Livigno.
Il gruppo più divertente che mi è capitato è stato quello composto da sordomuti; persone tra l’altro molto attente e curiose, ma pure ’silenziosamente’ chiacchierone. Grazie a un’interprete, e usando anche la lettura delle labbra, sono riuscito a dare tutte le spiegazioni del caso, imparando anche alcune parole della lingua dei segni; questa non è stata un ostacolo, ma una vera e propria opportunità. Alla fine sono stato salutato dall’applauso finale che mi è stato fatto, naturalmente, senza far rumore, con le braccia verso alto e mani che ruotano, con palmi all’insù e dita leggermente piegate.

Riferimenti:
www.pedrana.it

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