6 Maggio 2008

Il simbolo italiano di ogni vittoria

di Marcello Di Sarno (Blog Vittorio Veneto. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Vittorio Veneto Giancarlo Scottà intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
E’ una città ordinata, pulita e sicura, almeno questo è il nostro impegno, dotata di tutta una serie di servizi sociali, culturali eGiancarlo Scottà sportivi nei quali spicca in modo particolare proprio l’impegno in favore delle fasce più deboli, anziani e giovani, e nella quale è costante l’attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale al mantenimento di questi requisiti. Siamo poi in una città tra le più verdi di tutta la provincia di Treviso e per questo, tra i grossi centri veneti, quasi certamente la più vivibile.

Tre validi motivi per visitarla?
Ritengo che innanzi tutto ci sia l’accoglienza della nostra gente, poi il fatto che Vittorio Veneto dispone di uno straordinario patrimonio storico, culturale e museale in grado di rispondere a tutte queste esigenze, ed infine la sua posizione geografica, incastonata alle prime propaggini delle Prealpi venete al centro di paesaggi incantevoli, dalla montagna al lago, alle colline.
E’ la porta per il bellunese e le Dolomiti.

Chi ne ha fatto la storia?
Vittorio Veneto, come dice il suo nome è per eccellenza la “Città della Vittoria”, e in occasione del 90.mo della Vittoria che ricorre proprio nel 2008 ospiterà da giugno una serie di grandi manifestazioni, che culmineranno con l’arrivo del Presidente della Repubblica, come in ogni decennale. Qui si concluse la Prima Guerra Mondiale, ma la città ha legato il suo nome a personaggi come Lorenzo Da Ponte, librettista preferito di Mozart, Alessandro Tandura, primo alpino paracadustista della storia dell’Esercito, Medaglia d’Oro al Valor Militare. La città stessa è Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, lo storico castello di San Martino che domina la parte sud ospita il Vescovado, ed è sede del Comando del 1. Fod (Forze di difesa), ex 5. Corpo d’Armata.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Credo che siamo riusciti a intraprendere il cammino di uscita da una situazione di immobilità amministrativa che si protraeva da decenni. Ritengo che ora sia una città modello, della dimensione giusta per tenere sotto controllo e adeguando di volta in volta le esigenze che si presentano.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Abbiamo migliorato molto la viabilità, il riassetto territoriale, ma si deve continuare nel miglioramento: con il traforo di S.Augusta, la nuova bretella di collegamento cittadino dal casello autostradale, e con l’avvento dei contratti di quartiere con i quali stiamo ridisegnando e recuperando il quartiere storico di Serravalle, credo che sarà tangibile l’impatto benefico e la ricaduta positiva di immagine e qualità. Ma ripeto, dobbiamo proseguire e tendere sempre a migliorare l’esistente.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Mi piacerebbe che mi chiedessero se voglio una città inserita in un regime di maggior autonomia.
Risponderei di si, perché mi permetterebbe di utilizzare risorse che invece non abbiamo. La nostra gente si merita una maggior attenzione dai governi centrali. Si abbina alla classica domanda: cosa farebbe in più per la sua città?
Si potrebbe fare molto, ma solo avendone le possibilità.

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1 commento a “Il simbolo italiano di ogni vittoria”

  1. anselmi scrive:

    si, si puo’ fare di piu’ e meglio, ma quello che è stato fatto non ha certamente precedenti riguardo alle passate amministrazioni. Comunque ci sono errori che andrebbero evitati con una più attenta visione delle cose .Resta da dire che chi non fa non sbaglia e chi fa puo’ cadere in errori - Personalmente preferisco il rischio di qualche errore .

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