7 Maggio 2008

Prima città moderna d’Europa

di Marcello Di Sarno (Blog Ferrara. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Ferrara è una città accogliente, vivibile, lontana dalle tensioni delle metropoli, con un’ottima qualità di vita complessiva, che Gaetano Saterialesta cercando un equilibrio più maturo fra i suoi comparti produttivi.
Nel corso del Novecento la tradizione agricola ha lasciato spazio allo sviluppo del settore chimico e in seguito alla vocazione per l’arte e la cultura. Oggi si sta lavorando per integrare meglio le varie attitudini della città.

Tre validi motivi per visitarla?
Il centro storico riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità, le grandi mostre del Palazzo dei Diamanti e della Fondazione Ermitage Italia, le Mura storiche che cingono l’intera città in una circonferenza di nove chilometri percorribili a piedi o in bicicletta.
Il nucleo monumentale e più in generale l’area dell’entromura sono un vero gioiello, con una parte più antica assai suggestiva che risale al medioevo e un’ampia area rinascimentale progettata dal genio urbanistico di Biagio Rossetti, che è valsa a Ferrara l’appellativo di “prima città moderna d’Europa”. Il Palazzo dei Diamanti è una sede ormai consacrata a livello internazionale fra i principali centri espositivi di arte moderna e contemporanea. Attualmente e fino al 25 maggio ospita la mostra “Mirò: la terra”. In contemporanea nel castello Estense, sino al 6 luglio si può visitare, l’esposizione “Garofano, pittore della Ferrara Estense”, prima esposizione della Fondazione Ermitage Italia che da ottobre ha scelto Ferrara come sede italiana, una delle cinque sedi nel mondo del prestigioso museo di San Pietroburgo.
Inoltre chi ama il verde, l’ambiente e la natura ha la possibilità di godere una città con molti parchi e giardini, fra i quali il parco Bassani che congiunge la città all’argine del Po con un’estensione di 104 ettari.

Chi ne ha fatto la storia?
Ferrara ha conosciuto in epoca rinascimentale il massimo splendore. La Corte estense ha reso la città una capitale culturale di rilievo internazionale. Grandi letterati come Ariosto, Tasso e Boiardo, pittori come Mantegna, Bellini, Cosmè Tura, Garofalo, Tiziano, Dosso Dossi e illustri uomini di scienze come Paracelso e Niccolò Copernico hanno soggiornato a Ferrara e hanno sviluppato qui il loro pensiero e alcune delle opere che li hanno resi immortali. Grazie al genio rivoluzionario di un urbanista come Biagio Rossetti, poi, la città ha meritato il titolo di prima città moderna d’Europa.
Le amministrazioni comunali che in questi anni si sono prese cura del governo della città hanno cercato di preservarne e valorizzarne i caratteri, in particolare rilanciando la tradizionale vocazione all’arte e alla cultura.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Ferrara è una città incantevole e coloro che la visitano normalmente rimangano affascinati dalla bellezza dei luoghi e soggiornano con piacere in città, manifestando quasi sempre il desiderio di tornare, attratti anche dalla ricchezza dei programmi relativi alle iniziative e alle attività culturali che Ferrara propone ormai in ogni stagione dell’anno.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Ferrara deve ritrovare pienamente il proprio orgoglio e cercare di mettere a frutto le sue grandi potenzialità stringendo una più salda collaborazione fra le istituzioni pubbliche e i soggetti privati. Gli enti pubblici in questi anni hanno imparato a concertare più di quanto avvenisse in passato le proprie strategie, hanno acquisito coesione e sono riusciti a fare squadra, ottenendo risultati prestigiosi come le già citata preferenza di Ermitage per l’istituzione della propria sede italiana, contesa e ambita da importanti centri come Mantova, Verona, Venezia e Torino; e come l’assegnazione ministeriale della sede del Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah.
Con i privati l’intesa deve essere ancora irrobustita. Solo con una forte sinergia e una robusta cabina di regia si potranno determinare davvero le condizioni per sviluppare e realizzare i progetti di sviluppo di cui la città necessita e che con le sole risorse e competenze pubbliche non si possono dispiegare appieno.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Ci stiamo avviando al termine della legislatura: il prossimo anno si rinnoverà il governo cittadino. In questi mesi siamo impegnati a portare a compimento i principali progetti ancora aperti. Il Consiglio comunale ha già approvato il Piano strutturale comunale che orienterà le scelte strategiche per sviluppo urbanistico e territoriale della città: ora si sta lavorando alla definizione del Piano operativo comunale che costituisce lo strumento attuativo del Psc. A Cona entro aprile 2009 dovranno essere ultimati i lavori di costruzione del nuovo polo ospedaliero.
Sul versante della viabilità e dei trasporti sarà presto applicato il Piano urbano della mobilità che prevede un potenziamento del servizio pubblico. Inoltre siamo impegnati nel recupero e nella valorizzazione di importanti edifici da tempo dismessi, grazie alla costituzione di una società per la trasformazione urbana e a rilevanti accordi con l’Agenzia del demanio. Fra i vari complessi sottratti all’abbandono, l’ex carcere ospiterà, dal 2011, il Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah.
Su questi e altri interventi fondamentali per il futuro della città stiamo ricercando il massimo coinvolgimento delle forze politiche, istituzionali, sociali, sindacali e la partecipazione dei cittadini e delle associazioni di categoria che ne rappresentano gli articolati interessi.

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