13 Dicembre 2008

L’atmosfera medievale nel cuore dell’Abruzzo

di Valeria Gatopoulos (Blog Serramonacesca. Alla Scoperta della nostra Italia)

Serramonacesca è un piccolo comune dell’Abruzzo, noto come la Perla della Majella.
Il nome deriva dalla tradizione monastica: il borgo, infatti, era considerato nel medioevo un luogo di rifugio e meditazione per i monaci benedettini.

Qualora visitaste questo paese, camminando per le strade, potrete notare qualche anziano seduto a fumare sulla soglia della porta e dei bambini che giocano correndo dietro a una palla, segni che rimandano bonariamente agli antichi valori, alla tradizione folkloristica tipica dei paesi montani e agli usi e ai costumi di un tempo.

L’atmosfera che si respira è sorprendente e presenta un non so che di strano; a sorprendere è soprattutto la parlata dialettale, difficile da comprendere anche se si appartiene alla stessa regione e si conserva una comune identità ancestrale.

Abbazia di San Liberatore a Majella

Abbazia di San Liberatore a Majella

Serramonacesca incarna in sé tutta la tipicità della tradizione abruzzese, unita da un unico filo conduttore con il resto dei comuni dell’entroterra di questa regione. E’ un luogo ricco di storia che, al di là delle origini antiche, porta ancora i segni dell’età medievale: rappresentativa di questo periodo è l’Abbazia di San Liberatore, punto di riferimento storico e culturale del paese.

Eretta durante il periodo benedettino dagli stessi monaci che pare fondarono il borgo; la struttura sorge sui ruderi di un complesso che risale all’epoca di Carlo Magno, costruito e distrutto numerose volte. Raggiunse il suo massimo splendore attorno all’anno mille quando l’abate Teobaldo e in seguito l’abate Desiderio la resero un monumento di inestimabile valore.

Tuttavia, per molti secoli l’abbazia fu abbandonata a sé stessa e poi restaurata, in seguito a numerosi saccheggi.

Ciò che colpisce subito scrutandone le linee e gli esterni è l’insieme dei particolari scultorei accostabili alle altre abbazie abruzzesi: gli archetti rampanti della facciata; i tre portali collegati ognuno in maniera perfettamente proporzionale alla navata; il portale centrale in legno sormontato da una semilunetta decorata con basso rilievi scultorei riconducibili a un codice di disegni cassinesi.

L’interno, invece, è molto simile a quello dell’abbazia di San Clemente del comune di Castiglione a Casauria sia per la disposizione dell’ambone, sia per lo stile che per le decorazioni interne.
L’altare non è sormontato da alcun baldacchino e si conservano sulla parete absidale frammenti di antichi affreschi. Il soffitto in legno presenta travi a vista, che non sfigurano nell’insieme e che pare siano risalenti a un periodo postumo alla costruzione.

E’ facile rendersi conto che questo luogo è stato a lungo abbandonato: la pavimentazione è rovinata e restano solo poche tracce di quella originaria a mosaico. La poca cura dedicata a questa abbazia è forse frutto della mancanza di un personaggio importante ivi seppellito.

Tralasciando di descrivere puntigliosamente l’abbazia e il paese, visitare Serramonacesca è come rifuggire dal caos cittadino, dal traffico e dallo smog alla conquista di un po’ di pace, dato che questo paese pare un universo a parte.

(Foto per gentile concessione di Luca Sulcanese)

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Roccamorice (1), Chieti (2), Caramanico Terme (1), Guardiagrele (1)