Intervista rilasciata dal bibliotecario, il signor Antonio Tempi:
Come è nata la Biblioteca e che ruolo ha ricoperto nella storia del comune?
Istituita il 16 novembre 1968 grazie ai mezzi messi a disposizione dal Servizio Nazionale di lettura (il “Piano L”) che prevedeva la nascita di piccole biblioteche anche nei centri minori, la Biblioteca di Bucine ha rappresentato, in un territorio di forte arretratezza culturale e scarsa scolarizzazione, uno strumento al servizio dei cittadini volto all’offerta e al consumo di beni culturali.
In un comune rurale come il nostro la biblioteca ha svolto il ruolo di centro polivalente di attività culturali, promotore e organizzatore di eventi, incontri e spettacoli nell’ottica di una politica organica di acculturazione delle masse.
Dalla fine degli anni Ottanta in poi la biblioteca ha perduto toni e dimensione ideologici cercando di avvicinarsi ai cittadini nel rispetto delle loro esigenze culturali e informative adeguandosi così ai moderni orientamenti delle Public Libraries.
In quali occasioni la biblioteca diventa protagonista nelle attività culturali del territorio?
La biblioteca ospita ogni due anni la Mostra Mercato del Libro per Ragazzi accompagnata generalmente anche da attività collaterali (incontri con scrittori o esperti di problematiche legate ai bambini, letture).
In quell’occasione i bambini da 0 a 14 anni diventano (ma non di rado anche qualche genitore) i veri protagonisti dell’iniziativa aggirandosi come esploratori all’interno della mostra in cerca di testi, immagini, giochi.
Che tipo di esigenze ha chi si rivolge alla sua biblioteca?
In quanto centro informativo locale la biblioteca rende disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione cercando di assolvere per diverse fasce d’età ai bisogni degli utenti.
Dato il rapporto di forte vicinanza con l’istituzione scolastica (elementari e medie inferiori) una parte considerevole della nostra utenza è costituita da ragazzi.
La biblioteca risponde pertanto alla richiesta di ampliamento di acculturazione generale, in continuo collegamento con gli insegnanti, che la utilizzano – in sostituzione della biblioteca scolastica - per rispondere a necessità informative e di studio degli scolari e studenti.
Un’altra parte dell’utenza cerca in biblioteca soddisfazione ai propri bisogni di lettura (narrativa di intrattenimento o impegnata). Sono utenti, questi, molto attenti alle novità, alle classifiche di vendita, ai premi letterari e a tutto ciò che offre il mercato editoriale “main stream”)
Non mancano studiosi del territorio che utilizzano la collezione della sezione locale della biblioteca e l’Archivio per realizzare e redigere proprie ricerche storiche.
Il fiore all’occhiello della Biblioteca, la collezione o il volume che la impreziosisce
Il patrimonio librario della biblioteca di Bucine si è stratificato in anni di diffusione della cultura di massa e la sua storia non si discosta molto da quella di molte piccole biblioteche rurali toscane e pertanto è priva di pezzi rari o che la contraddistinguano.
L’unico pezzo, direi, che impreziosisce la collezione, e di cui la biblioteca va orgogliosa, è la copia dattiloscritta della autobiografia Vestìo da omo dettata a un magnetofono dal pacifista, sacerdote e comunista Andrea Gaggero che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in Valdambra.
L’autobiografia è stata poi pubblicata come primo volume della collana Diario Italiano dell’Archivio di Pieve Santo Stefano.
Quali letture consiglierebbe per conoscere a fondo la storia e l’identità del comune?
La storia della Valdambra di Tito Cini edita nel 1905 a cura dell’Accademia del Poggio di Montevarchi, non priva di errori e/o inesattezze, ma che costituisce lo strumento iniziale per avvicinarsi alla storia della nostra comunità.
Altro volume interessante è sicuramente “Bucine e la Valdambra, Guida storico ambientale con itinerari nel verde”, ottimo supporto alla conoscenza delle bellezza del luogo.
Quali concittadini hanno contribuito alla crescita del suo patrimonio documentale?
Contributo notevole e molto specialistico è quello del “Fondo Bardelli”, sezione dedicata alla storia antica e all’archeologia che Luca Bardelli, giovane insegnante di Bucine ha deciso di contribuire ad arricchire con importanti volumi sulle antiche civiltà di ogni continente.
Riferimenti:
Biblioteca Comunale di Bucine
Telefono 0559911363
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