6 Febbraio 2009

Un piccolo gioello di quiete che adorna la Valcamonica: Breno

di Sara Radicia (Blog Breno. Interviste Giornalisti)

La giornalista Angela Ducoli, intervistata per Comuni Italiani su Breno.

Il suo rapporto con il territorio di Breno?
Direi che il mio rapporto con Breno è sicuramente positivo! Sono nata qui e ci vivo tuttora, dopo 23 anni, con la mia famiglia! Se non mi fossi trovata bene, me ne sarei già andata da tempo! Devo però aggiungere che, al di fuori dei miei parenti più stretti, non ho grossi contatti o legami significativi con molti altri miei compaesani.

Ci presenti in poche battute la sua città.
Non penso si possa parlare di città… Breno è un paese di 5000 anime (5014 per la precisione, secondo i dati Istat dello scorso anno), in Valcamonica, a circa 70 km da Brescia. Noi brenesi siamo un po’ sconosciuti al resto del mondo, ma Breno è sicuramente un polo importante in Valle.

Quali sono i luoghi che preferisce della sua città?
Purtroppo mancano molto gli spazi verdi, che io adoro. Però, Breno è imbattibile in qualità artistica e - da amante dell’arte e della cultura quale io sono - non posso non menzionare gli edifici religiosi.
Sul Santuario di San Valentino verte, peraltro, la mia tesi di laurea.

Secondo lei cos’è che colpisce di più un turista?
Breno ha talmente tante bellezze artistiche che l’elenco è lungo: dallo splendido castello, alle numerose chiese, alle case-torri in via Mazzini, oltre alla villa Gheza, al Museo Civico, al Santuario di Minerva…

C’è un oggetto o qualcosa in particolare che nella sua mente associa subito a Breno?
La prima cosa che mi viene in mente è la scuola, o meglio, le scuole! Le ho frequentate tutte nel mio paese, a due passi da casa: dall’asilo, alle elementari, dalle medie al liceo linguistico. Inoltre ho
un ricordo legato alla mia infanzia: il consueto appuntamento, ogni anno, mi sembra in estate, del lancio dei palloncini, da parte dei bambini, dalle mura del castello.

Cambiamo registro, raccontaci una tradizione enogastronomica del paese
In particolar modo, il mio paese è celebre per la cosiddetta spongada brenese, ossia una focaccia dolce, fatta semplicemente con uova, zucchero e farina, gustata per lo più durante il periodo pasquale… Buonissima!

Quali momenti di aggregazione sociale vive durante l’anno Breno?
Direi che ne vive tanti, perché molte sono le manifestazioni comunali durante l’anno: posso citare il Ferragosto brenese, contrassegnato, negli ultimi tempi, dallo spettacolo delle Camunerie medioevali, la fiera di San Valentino, patrono del paese, il 14 febbraio, ma anche le processioni eucaristiche per le vie del paese, in particolari festività liturgiche.

C’è qualche altra iniziativa particolare che vuole segnalare?
Oltre alle numerose manifestazioni che ho citato prima, molte altre, durante l’anno, riuniscono noi compaesani. Posso aggiungere, in generale, gli eventi artistici e culturali, gestiti dall’Associazione Pro Loco, durante il Maggio brenese (concerti, mostre, …), oltre all’iniziativa della “Notte Bianca” nel mese di dicembre.

Le attività industriali di Breno?
Non sono ferrata in materia, ma posso citare la celebre acciaieria Carlo Tassara, oltre ad altre piccole attività artigianali e di trasformazione dei prodotti locali.

Cosa vorrebbe non cambiasse mai del suo comune?
Il silenzio e la pace che manca alle grandi città.

Ci racconti un fatto di cronaca legato a Breno
E’ difficile perché, essendo un piccolo centro, Breno non è facilmente coinvolto in fatti di cronaca. Recentemente, però, ricordo di aver trovato il nome del mio paese associato, purtroppo, alla triste vicenda della scomparsa dei coniugi Donegani, avendo, Guglielmo Gatti (il nipote accusato e condannato per gli omicidi degli zii) alloggiato in un Hotel di Breno molto conosciuto, proprio nei giorni della loro scomparsa.

Come vede il futuro di Breno?
Domanda impegnativa! Ci sarebbero tanti miglioramenti da apportare: da anni auspico di avere almeno un cinema, una piscina, un teatro o un centro per noi giovani. Almeno per adesso, purtroppo, il mio resterà solo un sogno. In compenso, però, rispetto al caos della vita di città, non ci si può certo lamentare.

Ci sono dei personaggi illustri da ricordare vissuti nel suo comune?
Sì, ne citerei almeno tre: Fortunato Canevali, e gli storici don Romolo Putelli e don Lino Ertani.

Riferimenti:
Sito Web: Giornale della Valcamonica

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