19 Gennaio 2009

La Portofino che Susanna non conosce

di Daria Castaldo (Blog Portofino. Racconti di Viaggio)

Porto

Porto

Un viaggio on the road alla scoperta della costa azzurra… e alla mia estate non chiedo altro! Un’allegra famigliola in camper per ritrovare quella leggerezza che a volte la vita furtivamente ti toglie.

20 giugno. Il nostro itinerario di viaggio si snoda lungo la costa tirrenica fino ad arrivare in Liguria, tappa obbligata per accedere al confine francese. “Sette giorni a Portofino, più di un mese a Saint Tropez…”

Con questo motivetto stonato papà ci annuncia la prossima meta.
Lasciato il camper in sosta a Rapallo, prendiamo il piccolo bus che ci condurrà in uno dei borghi più belli d’Europa, dove i camper non possono arrivare.

Una strada lunga davanti a noi costeggia tutt’intorno un promontorio, dal finestrino guardo giù e va in scena uno spettacolo che lascia senza fiato: tra le rocce aspre una macchia blu che si perde fino all’orizzonte limpidissimo, dove il mare si fonde con il cielo e le imbarcazioni in fila disegnano i confini di spazi aperti. Mi sento per un momento a casa, tra le curve di Amalfi e Positano.

Ma qui siamo in terra straniera, alle porte del “gioiello d’Europa”, come si legge sul cartello all’ingresso: benvenuti a Portofino!
Curva dopo curva ecco qualche auto parcheggiata e, una dopo l’altra le prime villette, le mura colorate, i giardini piccoli e graziosi che si alternano a scorci fugaci sul porto, attraverso cui si intravedono le prime barche.

Piazza

Piazza

Scesa dall’autobus con gli occhi carichi di meraviglia mi sento addosso la sindrome del turista sprovveduto… ma il profumo del mare e le voci della gente ci trascinano nella stessa direzione. Seguiamo la folla dei turisti, si muove disordinata e lenta lungo la stradina che ci porta alla famosissima “Piazzetta“, che si stende elegante fino al molo… un palcoscenico ciottolato e luccicante dove scorre vivace la bella vita italiana, terra di vip, yacht e Maison di alta moda.

Ciottolo dopo ciottolo l’aria si fa frizzante, il sole luminoso di giugno brilla sui vetri delle boutique di alta moda che si susseguono altezzosi ed imponenti sulla passeggiata lungo Via Roma… noi donne della mia famiglia camminiamo in fila indiana per non disturbare lo spettacolo: Louis Vuitton, Christian Dior, Gucci… uhm… Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Hermès, Emilio Pucci… scorrono davanti allo sguardo incredulo di noi povere mortali, stonate dall’eccesso e dalle luci che si inseguono, vetrina dopo vetrina lungo le due calate.

Vicoli di Portofino

Vicoli di Portofino

Già… Questo è quanto di più insolito la mia passione per il viaggio mi abbia regalato da scoprire e guardare… il mare, un lembo di mare inseguito da uno scampolo di ciottoli, racchiuso tra le pareti ruvide di due calate che scendono piano verso la spiaggia… un piccolo angolo di paradiso colonizzato da Dior e company…

Dopo un paio d’ore, papà stravolto dalla full immersion nel mondo dorato delle griffe e della movida chic della Portofino per bene, decide di riportarci alla sana realtà: un giro alla scoperta dei vicoletti colorati e pittoreschi del borgo, l’altra faccia di Portofino, quella che profuma di pino e di fiori freschi, che ha affascinato Ernest Hemingway.

Le pareti rosse e strette di Vico Nuovo ci portano a quella Portofino genuina, piena di poesia, quella dei marinai che al tramonto si riposano sulle spiagge nascoste tra le insenature, quella che ascolta in silenzio la vita che si muove lungo i sentieri dimenticati… la Portofino che piace a me.

(Foto 1 di Sonietta46, foto 2 di Stan Shebs, foto 3 di Rossella Rebonato, in licenza Creative Commons)

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