Il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Catanzaro, essendo Capoluogo della Calabria, deve reggere il peso di questa funzione direzionale, ospitando ogni giorno migliaia di persone che giungono dalle altre Province per svariati motivi. La città paga, purtroppo, lo scotto di un sistema di trasporti e di parcheggi molto debole. Molti pendolari la vivono come città “scomoda”. Su questo terreno stiamo lavorando in profondità: non a caso, il mio programma elettorale era intitolato Catanzaro Città Accogliente. C’è da dire, comunque, che il Capoluogo di regione si presenta come una città tranquilla, senza grandi problemi di criminalità, con una buona offerta culturale.
Tre validi motivi per visitarla?
Catanzaro non è una città turistica in senso stretto, ma vanta una caratteristica forse unica in Italia: il suo territorio, lungo quasi 25 chilometri, tocca sia il mare Jonio, sia le pendici del Parco nazionale della Sila. In pochi minuti di auto è possibile spostarsi dal mare alla montagna. Altri due motivi per visitare Catanzaro sono: l’Università Magra Grecia che si sta imponendo a livello nazionale e internazionale con la sua innovativa facoltà di medicina; la rete della cultura, composta dal grande teatro Politeama, dal complesso monumentale del San Giovanni, dall’auditorium Casalinuovo, dall’Arena Magna Grecia.
Chi ne ha fatto la storia?
Sono molti i catanzaresi illustri. Mi piace ricordarne tre contemporanei, i primi due viventi, il terzo morto da poco: il regista Gianni Amelio, il premio nobel per la medicina Renato Dulbecco, l’artista Mimmo Rotella.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
La civiltà della sua popolazione. Catanzaro ha sempre mantenuto un atteggiamento responsabile e composto, anche durante le fasi più difficili della sua storia. All’interno di questo ragionamento, collocherei il rifiuto netto della mafia e della criminalità che ha permesso, finora, di contenere l’assalto dei poteri criminali.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Il progetto più ambizioso che l’Amministrazione da me guidata ha messo in campo è certamente il collegamento ferroviario metropolitano, ribattezzato il Pendolo. Questo sistema di trasporti dovrà collegare il polo direzionale di Germaneto, dove insistono il campus universitario e la costruenda sede della Regione, con il centro storico. Abbiamo già un progetto di massima e i primi finanziamenti per completare la fase progettuale e gli espropri. Catanzaro sarà la prima città calabrese, ed una delle prime del Meridione, ad avere una metropolitana.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
La domanda è questa: cosa augura ai catanzaresi per il futuro? Risponderei così: ai miei concittadini auguro che la nostra amata Catanzaro possa diventare, nell’arco di alcuni anni, un vero Capoluogo di regione, attrezzato sul piano dei trasporti e capace di attrarre investimenti e nuove occasioni di occupazione per i nostri ragazzi.
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