18 Aprile 2008

La porta d’Oriente dove il sole sorge e tramonta sul mare

di Marcello Di Sarno (Blog Ancona. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Ancona Fabio Sturani intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
La città tuttora presenta caratteristiche di vivibilità a mio giudizio più che soddisfacenti. Alle prerogative ed ai servizi di un Fabio Sturanicapoluogo di regione - dove al terziario si legano come attività prioritarie quelle dell’economia del porto e delle attività da diporto, una tradizione artigiana ed imprenditoriale sempre attiva, una vivace Università - si abbinano requisiti tipici di una città italiana di medie proporzioni, nella quale accanto al patrimonio storico artistico ed al verde delle colline, la presenza del mare che la circonda costituisce un valore aggiunto e dove la globalizzazione non ha mutato i ritmi e le relazioni umane.

Tra validi motivi per visitarla?
Come primo motivo direi la sua posizione unica: è una delle poche città al mondo dove il sole sorge e tramonta sul mare. Secondo, ma si lega strettamente al primo: Ancona è la porta d’Oriente. Per il suo porto nei secoli sono transitati mercanti, navigatori, colonizzatori, artisti, in viaggio tra le due sponde dell’Adriatico. Una ricchezza di scambi che pochi capoluoghi possono vantare e che si svela nei suoi monumenti e nelle sue tradizioni. Terzo, collegato al secondo punto: la capacità di accoglienza ed ospitalità. Città con un territorio operoso, dove l’impresa familiare ancora ha il suo peso, si apre ai nuovi arrivati senza pregiudizi, purchè siano su questa lunghezza d’onda, disponibile a collaborare a questo modello di sviluppo condiviso.

Chi ne ha fatto la storia?
Non ci sono - ritengo - personaggi singoli cui attribuire in esclusiva la crescita di Ancona. Certamente, andando molto indietro nel tempo, siamo grati all’imperatore Traiano che, nei suoi viaggi verso l’altra sponda dell’Adriatico, diede un forte impulso al porto. Siamo inoltre tutti affezionati ad una eroina, di nome Stamira, che all’epoca delle guerre del Barbarossa in Italia, diede un contributo decisivo nel rompere l’assedio che circondava Ancona dando fuoco alle polveri. Possiamo ricordare artisti e uomini di cultura, a partire dal pittore ottocentesco Francesco Podesti fino ai contemporanei Gino De Dominicis e Enzo Cucchi e - nella lirica - l’indimenticabile Franco Corelli cui abbiamo recentemente intitolato il nostro teatro cittadino, restituito dopo cinquant’ anni al pubblico dorico. Tuttavia credo, ripetendomi forse, che siano gli anconetani tutti nelle diverse epoche, con la loro determinazione caparbia e un po’ ruvida, tipica di chi vive in una zona di frontiera e degli uomini di mare, ad avere fatto la storia di questa città.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Mi rende fiero essere alla guida di una città sempre più internazionale, competitiva dove si lavora, si produce, si studia. Tra gli atenei italiani, quello di Ancona vanta sicuramente eccellenze e docenti di grande livello, prospettando di fatto un futuro ai giovani laureati.
Una città che annovera imprese che danno lavoro a molte persone, dai cantieri navali e in particolare a quelli che realizzano imbarcazioni prestigiose che vengono commissionate da ogni parte del mondo, al settore della pesca, a quello farmaceutico con la Angelini Acraf, a quello del tessile e della moda e altre ancora.
Ma una città che apre le braccia anche a chi ha bisogno, a chi arriva da Paesi in guerra o in situazioni di precarietà, assistendo particolarmente i minori privi del sostegno familiare ed i richiedenti asilo e dando una accoglienza sempre più completa ed integrata ai lavoratori stranieri ed alle loro famiglie. Senza sottovalutare le esigenze degli anziani, in numero crescente, i bambini e i soggetti fragili della società.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Come vedo il futuro? Mi raffiguro una città sempre più bella e vivibile da parte dei cittadini e turisti, con i suoi nuovi e ampi spazi pedonali, strettamente collegata con il waterfront e le attività marinare. Un porto efficiente, che dia lavoro a molte persone e che sia ben collegato con l’autostrada e le principali vie di comunicazione. Una rete di servizi efficienti ed un trasporto pubblico di portata tale da far diminuire l’uso dell’automobile. Spazi culturali e di aggregazione sociale sempre più ampi e adatti a tutte le età. Una città sicura, più pulita e decorosa, dove si possa circolare in tranquillità e dove ciascuno faccia la sua parte e altrettanto possa godere di quanto essa offre. E mi auguro naturalmente prospettive di crescita e di lavoro sempre più concrete e favorevoli per i giovani, cui dobbiamo dare certezze ed iniezioni di ottimismo.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Ancona è una città che guarda al futuro delle giovani generazioni?
Lo fa e ci crede con convinzione. I ragazzi debbono trovare nell’Amministrazione Comunale un punto di riferimento e un sostegno concreto per vivere bene il presente ed essere protagonisti del proprio futuro. Per questa ragione da anni siamo al lavoro per migliorare i servizi esistenti mettendoli in rete con il territorio: dall’Informagiovani all’Eurodesk, dall’Informacultura all’Informabus, dai centri di aggregazione agli scambi giovanili internazionali, dall’Archivio regionale giovani artisti all’Officina Ancona musica. Luoghi dove possono sviluppare i loro talenti, ricevere informazioni su occasioni di studio e prospettive di lavoro nel nostro territorio, in Italia e all’estero.
E’ importante sostenere l’associazionismo e creare luoghi e spazi di aggregazione su temi definiti dalla musica al teatro, dal cinema alle mostre come opera di prevenzione, per favorire la crescita culturale e sociale e allontanare i giovani dalla noia e dalla abitudine pericolose. Non è spreco di soldi pubblici adoperarsi ad esempio per mantenere alto il livello dei concerti dal vivo e dell’intrattenimento: anche questo serve a rendere sempre più stimolante la città per i nostri ragazzi e per quelli che arriveranno da fuori attraverso l’Università, gli eventi culturali e sportivi, i viaggi. I giovani non devono sentirsi trascurati ma al contrario al centro dell’attività delle istituzioni.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Offagna (1), Osimo (1), Numana (1), Recanati (1), Porto Recanati (1), Filottrano (1), Potenza Picena (1), Montelupone (1), Jesi (1), Morrovalle (1), Macerata (4), Montecosaro (1)