Il sindaco di Penne Ezio di Marcoberardino intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Penne, la nobile ed antica capitale del popolo dei Vestini, si presenta oggi come una città in espansione che vuole tornare ad essere il centro propulsore dell’intera area interna della provincia pescarese.
Consci del nostro passato e dell’enorme eredità di beni architettonici, paesaggi naturali e tradizione culturale, siamo sospesi tra la necessità di preservare le ricchezze che ci sono state tramandate e la volontà di crescere per consentire alla nostra realtà di tornare a vivere i fasti di un tempo.
Tre validi motivi per visitarla?
La storia di Penne trasuda dalle sue antiche mura, si snoda attraverso percorsi di magiche atmosfere, fatti di stradine ripide e ammattonate, di recente abbiamo inaugurato il percorso pedonale “Belvedere” che costeggia le mura e consente la riscoperta di antichi fondaci in mattone, a volte dimenticati, immersi nel verde.
La natura la si può ammirare nei paesaggi sui quali sorgono i colli cittadini e nella splendida oasi naturale del “Lago di Penne” diventato negli anni centro di ricerca e studi naturalistici di livello internazionale. Per la stagione estiva già fervono i preparativi per tutta una serie di iniziative che nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre consentiranno ai cittadini ed ai gentili visitatori di ammirare la bellezza e la tradizione del nostro territorio: la ormai consueta “Festa Medievale” verrà quest’anno rinnovata e resa ulteriormente vivace, la riscoperta del gusto e della gastronomia locale attraverso “Pecora Nait”, la rievocazione delle arti e dei mestieri antichi nella frazione ad alta quota di Roccafinadamo dove si può osservare la bellissima “Cima della Rocca”.
Chi ne ha fatto la storia?
Le antiche origini vestine ci rendono orgogliosi di una storia nella quale vi sono stati tanti personaggi davvero rilevanti qui a Penne. Se ne dovessi indicare uno, nel campo del diritto direi il celebre giureconsulto “Luca da Penne” a cui è intitolata la principale piazza cittadina. Nato intorno al 1310 fu scrittore della Curia Pontificia e ebbe incarichi dal Governo Aragonese della Regina Giovanna: di lui rimangono importanti opere giuridiche tra cui “Tre libri dei Commentarii del Codice” conosciuti in tutta l’Europa.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Bellezza e tradizione della nostra Città. Chi viene a Penne coglie subito questi aspetti particolari. Le prospettive di sviluppo del territorio vestino e di Penne in particolare sono legate inscindibilmente ai tre capisaldi su cui abbiamo costruito il nostro orizzonte: natura (turismo naturalistico, sviluppo del settore agroalimentare e zootecnico), storia (musei, patrimonio archivistico ed architettonico) e cultura.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Penne ha bisogno ancora di nuovi impulsi per far sì che le realtà produttive, imprenditoriali e commerciali tornino a svilupparsi attraverso il fecondo incontro tra storia e innovazione. Fondamentale sotto tale profilo l’impegno dei livelli istituzionali superiori (Provincia e Regione) per dare concretezza ai progetti di sviluppo della rete viaria soprattutto per i necessari collegamenti con la costa. La positiva opera di riqualificazione intrapresa rischia di tradursi in un progetto isolato e privo di sbocchi se non si creano quelle correlazioni finalizzate a premiare le eccellenze che pur riconosciute e sotto gli occhi di tutti spesso finiscono per essere trascurate. L’idea di creare una fondazione che si occuperà di alimentare di idee e di risorse il circuito museale cittadino rappresenta solo l’inizio della prospettiva innovativa che ci guida nell’impegno quotidiano verso la nostra città.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Mi piacerebbe che mi venisse chiesto cosa ho fatto per rimuovere gli ostacoli all’accesso negli uffici pubblici e per rendere aperto e trasparente il comune. La lotta contro le barriere architettoniche ha caratterizzato sin dall’inizio il mio impegno di primo cittadino, attraverso i necessari interventi per l’adeguamento delle strutture pubbliche, al fine di consentire ai disabili pari accesso a tutti gli uffici. L’attivazione delle Consulte ed il coinvolgimento costante del ricco tessuto associativo cittadino a tutte le iniziative mi permette di amministrare in modo condiviso e partecipato.
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