Il sindaco di Carpinone Pasquale Sarao intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Carpinone si presenta con una rilevante varietà morfologica. A nord e a sud si aprono due ampie pianure, rispettivamente quella di Sessano e quella di Carpinone; un sistema collinare piuttosto articolato interessa il versante meridionale e quello nord occidentale, mentre un graduale terrazzamento con pendenze progressivamente più accentuate, nel versante orientale concorre a strutturare la barriera montana che separa il territorio di Carpinone da quello di Frosolone. Più che una montagna, si tratta di un altopiano, che si sviluppa con massiccia continuità ad una quota di 1.250 m.s.l.m., sul quale però si elevano modesti rilievi come Colle Campo di Fave a 1.333 m.s.l.m., Colle dell’Orso a 1393 m.s.l.m., e Colle Cicevere a 1.324 m.s.l.m., oltre ad una piccola formazione lacustre, il lago di Carpinone, a 1.230 m.s.l.m.
Inoltre la nostra città rispecchia, nella vita quotidiana, il vivere tranquillo e sicuro nelle tradizioni e nei sapori della bella Italia nel contesto della modernità civile e democratica.
Si presenta come un borgo medioevale con il suo bel castello e le sue mura di cinta e si trova in un punto centrale del bel Molise, Regione piccola, ma dove si può ancora immergersi nella natura semplice ed ecologica di un tempo passato.
Tre validi motivi per visitarla?
Primo, la semplicità del vivere quotidiano in un ambiente salubre e pulito.
Secondo, per lo spirito degli abitanti che si rispecchia nell’educazione, rispetto e morale.
Terzo, per la bella gioventù legata alle tradizioni, ma spinta verso la modernità.
Chi ne ha fatto la storia?
Varie sono le ipotesi sull’origine del nome del paese: probabilmente deriva dal suo fiume, il Carpino, o da quello dell’omonima pianta forestale, il Carpino, o può avere un’origine longobarda: in tal caso il relativo significato sarebbe quello di “luogo dell’acqua fredda”. Come insediamento abitativo e, certamente, con un nome diverso, Carpinone ebbe probabilmente origini in epoca romana. Notizie certe, stabiliscono che, sotto i longobardi, Carpinone fece parte della Contea di Isernia e, in epoca normanna e sveva, della Contea di Molise.
Nel 1382 Carpinone fu concesso in feudo da Carlo III di Durazzo a Nicola d’Evoli, dalla casata d’Evoli il feudo passò ai Caldora. I Caldora, prima Giacomo e poi il figlio Antonio, ne furono proprietari fino al 1443 e vi lasciarono una imperitura traccia con il castello, di antica costruzione, anno 1000, che essi resero forte ed inespugnabile. Si erge su una roccia calcarea scoscesa e molto alta, in posizione strategicamente perfetta. Verso Isernia il castello apre la vista a uno splendido panorama naturale, mentre a nord si innalza su uno spaventoso strapiombo.
Ben cinque torri racchiudono il corpo quadrangolare dell’edificio, il cortile e i numerosi vani. L’entrata era un tempo difesa da un ponte levatoio e da una porta, che si affacciava sul cortile, tirata da catene, che scorreva a saracinesca negli stipiti.
Il più potente casato fra i signori che lo abitarono fu quello dei Caldora, fu distrutto da Federico II di Svevia, vi soggiornò il Re Alfonso d’Aragona. Con la fine del feudalesimo Carpinone seguì le vicende del Regno delle due Sicilie. Nella campagna di liberazione dell’Italia meridionale, Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille furono spesso costretti a combattere contro eserciti di irregolari composti da contadini e popolari guidati da una mal riposta lealtà verso i Borboni. Ben 28 garibaldini appartenenti alla colonna del colonnello Francesco NULLO, caddero proprio nelle campagne di Carpinone.
Il piccolo borgo diede, in tempi lontani, i natali a personaggi che divennero famosi in tutta Italia:
- Enrico FAZIO (Carpinone 1847 -Isernia 25.4.1892) laureatosi in legge presso l’Università degli Studi di Napoli, si interessò a lungo di giornalismo. Come avvocato ottenne la fama per il ruolo svolto nel Processo di Perugina contro i socialisti romagnoli e in quello di Ancona per Tommaso Lopez;
- Ferdinando FAZIO (Carpinone 17.5.1853 - Napoli 1924) Laureatosi in medicina e chirurgia, medico primario presso l’ospedale clinico di Napoli. Prodigatosi per sconfiggere l’epidemia di colera del 1884, ricevette la medaglia d’argento al merito, con la qualifica di “valoroso e solerte”;
- Pietro VALENTE (Carpinone 3.6.1862 - 15.1.1938 ) al quale è intitolata la scuola del paese. Più volte sindaco e consigliere provinciale, nel periodo a cavallo fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, fu il promotore di iniziative e opere pubbliche, costruzione dell’acquedotto, della ferrovia, del cimitero, della fognatura, dell’impianto di illuminazione pubblica con energia elettrica;
- canonico GUERRA, ottimo latinista e letterato.
Per quale aspetto ne va personalmente fiero?
Tutto il centro storico è di particolare interesse. E’ munito di un doppio ordine di fortificazioni murarie sorte in epoche e modi differenti. Entrambe hanno un perimetro ad U, determinato dal fatto che il versante Nord della rupe risulta di per sé inaccessibile. La prima cinta si avvolge a difesa del Castello e di un piccolo gruppo di case, che prende il nome di “Cittadella”. La seconda cinta si sviluppa più in basso nella zona a confine con la nuova espansione tardo ottocentesca.Tra queste due cortine si sviluppa il centro storico. Di origini antichissime (anno 1000) vi si intrecciano stradine lastricate in pietra e tetti ricoperti di “lisce”. Molti sono i vicoli che conservano l’antico aspetto medioevale, in questi rimane inalterata l’atmosfera dell’epoca.
Oltre a una visita al centro storico, chi visita Carpinone ha la possibilità di trascorrere piacevoli ore nei dintorni del paese. Da via Occidentale, in prossimità dell’Ufficio postale, una stradina conduce a una sommità denominata “Monte” da dove è possibile ammirare uno splendido panorama.
In contrada “Schioppo” c’è una splendida cascata alla quale si giunge percorrendo un sentiero che parte dalla provinciale, nelle vicinanze della cappella della Madonna del Buon Consiglio. Sempre dalla provinciale, percorrendo, in contrada “Cappella”, la strada vicinale denominata Cesa Gallina, si arriva alla località “Fontanelle” dove c’è una splendida grotta naturale che presenta alcune interessanti stalagmiti.
Ad occidente del paese sorge, poi, il Monte dei Santi, dalla carattestistica forma rotondeggiante, così chiamato perché nel suo interno sono sepolti numerosi cristiani sfuggiti alle persecuzioni di Diocleziano e rifugiatisi in alcune catacombe scavate proprio ai piedi del Monte e poi ampliate con numerosi condotti, uno solo dei quali trova sbocco sul lato orientale del piccolo promontorio. Che il Monte dei Santi conservi nei suoi misteriosi e riposti anfratti le catacombe lo conferma il Sancez che porla addirittura di un monumento di inestimabile valore storico .
In località Pontenuovo c’è la sorgente naturale della “Fonte degli ammalati”, così chiamata per le proprietà diuretiche e di leggerezza che la sua acqua possiede. La Fonte è raggiungibile attraverso un breve sentiero che parte dalla provinciale per Castelpetroso, prima del ponte sulla ferrovia. Dalla stessa posizione percorrendo la strada comunale per Frosolone si giunge alla località di San Marco, il luogo, nel 1064, Bernardo, conte di Isernia, fondò, appunto, il Monastero di San Marco, del quale resta solo qualche rudere. Il posto, con la bella sorgente della “Acquasomnula” che si caratterizza per la particolare freschezza dell’acqua, è certamente da vedere.
Una bella giornata, poi, può essere trascorsa in montagna, in località “Colle dell’Orso”.
Venticinque anni fa fu fondato il gruppo folkloristico “Ru Maccature”. Ne siamo particolarmente fieri, perchè è stato campione del mondo di ballo folkloristico e per questo onore ricevuto, ogni anno a Carpinone in agosto, si organizza il festival del folklore, dove partecipano i migliori gruppi folkloristici del mondo, questo ci dà non solo la continuità nelle tradizioni, ma anche l’incontro dei nostri giovani con le gioventù europee.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Un progetto ambizioso da perseguire sarebbe la realizzazione di un ostello per la ricezione sia della gioventù sia degli emigranti molisani che vorrebbero ritornare a rivisitare con i propri figli la regione Molise per rigustare i sapori e le tradizioni di un tempo passato.
Mi auguro nella certezza che il futuro che si prospetterà per gli anni a venire sarà proteso al soddisfacimento delle necessità collettive con l’approntamento di migliori servizi mirati alla persona in particolare agli anziani ed ai minori.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
La domanda che vorrei sentirmi dire dai lettori è: come possiamo fare per gustare e godere della bella e simpatica e festosa Carpinone e vivere la sua natura e le sue bellezze?
La mia risposta è: seduti davanti al vostro compiuter collegatevi al sito internet www.comune.carpinone.is.it, sicuro che dopo aver visitato il nostro sito, verrete a visitarci.
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