8 Maggio 2008

Il volo dell’Airone tra epos e letteratura

di Marcello Di Sarno (Blog Ardea. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Ardea Carlo Eufemi intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Oggi Ardea è una città in crescita. Venti anni fa era una realtà con circa 24mila abitanti. Oggi supera i 40mila. Abbiamo uno Carlo Eufemidei tassi di crescita demografica più rilevanti di tutta Italia e questo sviluppo ci porta a rimodulare tutta l’offerta dei servizi pubblici offerti alla cittadinanza.
Ardea si presenta come un Comune dell’area metropolitana romana che risente dei disagi ma anche dei pregi legati alla vicinanza con Roma. Una città che si sviluppa è anche questo.

Tre validi motivi per visitarla?
Il nome “Ardea” deriva dal latino e significa “airone”, uccello che secondo la leggenda narrata da Ovidio nacque dalle ceneri della città. Uno dei motivi per visitarla è la possibilità di respirare in diversi suoi angoli la storia e l’amore per la classicità. Ardea conserva anche le opere d’arte contemporanea del maestro Giacomo Manzù in un museo tutto da visitare ed è possibile apprezzare la città anche d’estate: con i suoi oltre nove chilometri di spiagge è meta appetita soprattutto dai romani che preferiscono trascorrere qui i mesi più caldi dell’anno.

Chi ne ha fatto la storia?
Virgilio racconta di Ardea nella sua “Eneide”, poema epico che racconta di Enea che giunse proprio qui prima di dar vita alla civiltà romana. I latini hanno sempre molto apprezzato questo angolo di Lazio sotto il Tevere: in diversi brani della letteratura classica ci sono riferimenti che hanno fatto la storia della città. Persino Gabriele D’Annunzio fa di Ardea il teatro di una serie di avvenimenti nel suo libro “Forse che sì, forse che no”.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Vado maggiormente fiero, senza ombra di dubbio, per questa storia millenaria che contraddistingue Ardea e che la rende una delle meravigliose perle artistiche d’Italia da sviluppare e valorizzare.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Puntiamo molto sulla crescita culturale e sociale della città: questo è il mio traguardo più ambizioso. Stiamo completando un polo culturale e d’istruzione vicino al museo dedicato a Giacomo Manzù, dove ora sorgono sia la scuola media che la scuola dell’infanzia, e dove contiamo di aprire il museo archeologico della città e la scuola media superiore.
Dopo aver pianificato l’ampliamento dei servizi primari durante il mio primo mandato, conto inoltre di portare avanti questi progetti: stiamo elaborando il nuovo Piano urbanistico generale comunale (l’ex Prg) per adeguare la pianificazione futura del territorio alle sempre più pressanti esigenze della comunità. Puntiamo poi molto sulla sicurezza urbana: stiamo avviando una serie di iniziative per potenziare i controlli sul territorio e per definire nuove strategie di integrazione con gli immigrati.
Infine, vorrei citare due traguardi che penso siano importanti per questa città: il recupero ambientale con una diversa visione della gestione dei rifiuti solidi urbani, con una forte e radicale spinta della raccolta differenziata porta a porta ed un project financing per un futuro attracco portuale.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Ardea è una città complessa, piena di sfaccettature e con problemi che si sono trascinati nel tempo. Alla domanda su come commenterei il mio operato da sindaco, risponderei citando l’ex cancelliere tedesco Willy Brandt con la frase che volle lasciare ai posteri: “Ho fatto quel che ho potuto”.

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