29 Agosto 2008

Taverna Longobarda

di Alessio Postiglione (Blog Cividale del Friuli. Interviste Ristoranti)

Incontriamo Roberto, patròn della Taverna Longobarda di Cividale del Friuli .

Com’è la vostra cucina?
Buona e legata al territorio. Il nostro valore aggiunto sono i piatti stagionali e che utilizzano i nostri prodotti locali.
In più, abbiamo una buona proposta di cucina di pesce.

Pesce proveniente da Grado e Trieste?
Trieste. Le proposte sono la classica cucina friulana di mare, di stampo giuliano/istriano.

Quindi…
Scampi alla buzara, sardoni in savor… Ma anche qualche “nostra proposta” particolare.
E’ molto apprezzato il nostro piatto dell’amicizia: ci ispiriamo alla lontana alla paella. Lo prepariamo con riso, verdure e pesce.

Parliamo, invece, dei piatti prettamente di Cividale.
Proponiamo, ovviamente, il frico. Nonostante sia considerato un piatto festivo, in origine la sua preparazione era volta al recupero di scarti di formaggio, preoccupazione ricorrente nella tradizione friulana, d’altronde.

Perché?
Uno dei formaggi più tipici e rari del Friuli, infatti, è il formadi frant.
Una leccornia fatta con vari pezzi di altri formaggi, che rinascono nuovamente come unico formaggio.
Prima era molto difficile provarlo nello stesso Friuli, ma ora c’è una sorta di riscoperta…

Ritorniamo al frico.
Cividale Può essere fatto di solo formaggio oppure con patate e cipolla o anche porro e speck. Può essere preparato anche per accompagnare funghi o fonduta di montasio ed è generalmente servito con della polenta di mais.
Per quel che riguarda le altre specialità: ci sono la brovada, che è una preparazione con la rapa, e la bizna, che è un’evoluzione della brovada con anche fagioli e granoturco soffritto nel lardo.
Da provare anche il muset, un cotechino fatto con il musetto del maiale, ed il salame con l’aceto. Si tratta di una salsiccia cotta a rondelle e servita con aceto.
Altro piatto della tradizione è la stakanje, fatta con patate, cicoli e zucchine.

E’ un piatto proveniente dalla tradizione slovena?

Certamente abbiamo molti contatti con la mitteleuropa.

Altre vostre proposte?
Nel nostro ristorante è molto apprezzata la nostra tagliata alla longobarda.
Non bisogna dimenticare i dolci: strucchi e gubana, in primis.

Taverna longobarda. Perchè questo nome?
Perché Cividale è l’antica capitale longobarda del Friuli. Anzi è stato il primo ducato longobardo d’Italia.

La città conserva insigni testimonianze di arte longobarda.
Certo. Il centro antico, entro il quale ci troviamo, la zona di Borgo Brossana, sono di impianto medievale… ed è forte l’impronta longobarda.
Abbiamo monumenti splendidi come il Tempietto Longobardo, ricco di sculture e fregi di grandissimo interesse.

Ma la città è molto più antica.
Infatti. E’ l’antica Forum Iuli fondata da Giulio Cesare. E’ proprio da Forum Iuli che deriva la parola Friuli.

Parliamo di vini. Ce ne sono troppi, molto buoni e famosi. Citiamo solo i suoi preferiti.
Fra i bianchi tocai friulano e ribolla gialla. Autoctoni della nostra zona e rossi di grande nerbo sono il pignolo e lo schioppettino.
Segnalerei, in quest’ultimo caso, lo schioppettino di Prepotto proposto dalla Rodaro.
Fra i vini passiti, invece, consiglio l’uccellut.
E’ così chiamato perché gli uccellini sono ghiottissimi degli acini dolci di questo vitigno.
Non è famoso come il piculit, ma è assolutamente un grande vino.

Qual è il valore aggiunto di Cividale?
Abbiamo un centro storico molto vivo e pieno di localini. C’è movida.

Il famoso ponte di Cividale che passa sul Natisone si chiama ponte del diavolo.
Perché questo nome?

C’è una leggenda. La costruzione del ponte era difficilissima, quasi impossibile. La città è a dirupo su di una gola del Natisone.
A seguito delle difficoltà per costruire un ponte di pietra che sostituisse quello vecchio di legna e malandato, si narra che qualcuno chiese aiuto addirittura al diavolo, vendendosi l’anima.
O meglio, l’accordo con il demonio prevedeva che sarebbe stata sua l’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte.

Una sorta di Faust.
Si, ma è un storia meno drammatica. La furbizia italiana prese, infatti, il sopravvento!
I cividalesi beffarono il diavolo facendo percorrere il nuovo passaggio da una capra. E l’anima dell’uomo fu salva.

Riferimenti:
Ristorante Taverna Longobarda
via Monastero Maggiore, 5 -
Cividale del Friuli (UD)
Telefono:
0432-731.655

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