17 Ottobre 2008

Mirabilandia: la terra delle meraviglie

di Andrea Bonfiglio (Blog Ravenna. Racconti di Viaggio)

Il raduno è fissato per le sette del mattino. Sparuti gruppi di persone, più o meno assonnate, raggiungono la piazza alla spicciolata. Il sole si erge progressivamente verso il cielo mentre le voci della gente si fanno poco alla volta più intense. D’un tratto si scorge in lontananza la sagoma di un autobus: è il nostro. L’autista ha un bel sorriso stampato sulla faccia; scende a terra e si rifugia in un fitto dialogo col parroco. Il dito indice del religioso inizia a volteggiare nell’aria, mentre l’altra mano, ferma, stringe una penna nera che annota qualcosa sul taccuino. Il sagrestano si avvicina, afferra un foglio di carta pieno di nominativi, ed inizia l’appello. Man mano che i presenti si sentono chiamare si fanno avanti. Prima tocca alle famiglie, poi ai gruppi di amici – ci sono anch’io! – ed infine ai singoli. Dopo qualche minuto siamo tutti a bordo e non appena il bus muove i primi passi sull’asfalto, un applauso spontaneo dichiara iniziata la gita parrocchiale. Destinazione: Savio di Ravenna; più precisamente Mirabilandia.

Ci attende una magnifica giornata di spensierato svago in quella che viene letteralmente definita come la “terra delle meraviglie”. Mai come in questo caso, in effetti, l’etimologia del nome rappresenta un biglietto da visita tanto veritiero.

Maciniamo chilometri di autostrada abbandonando la nostra Toscana a vantaggio dell’Emilia-Romagna. Le coste dell’Adriatico si avvicinano sempre di più ed in poco tempo raggiungiamo il  parco dei divertimenti più grande d’Italia.
Il parcheggio è immenso: 350.000 metri quadri. Sommando tale superficie a quella del parco vero e proprio, formato da una sezione acquatica ed una tematico-meccanica, si ottiene la strabiliante cifra di 850.000 metri quadri. Viene spontaneo temere per le suole delle proprie scarpe…

Armati di regolare biglietto e mappa descrittiva delle varie attrazioni varchiamo l’ingresso. Lo spettacolo offerto dagli imponenti marchingegni meccanici – come intuito dal loro profilo visibile già dall’esterno – lascia esterrefatti. Suoni, colori e movenze perfette sono i preziosi strumenti che suonano le note del divertimento “made in Romagna”.

Come molti altri turisti non resisto alla tentazione del cosiddetto “Niagara”, un percorso acquatico che si affronta su dei tronchi galleggianti e mi avventuro lungo un emozionante saliscendi. Ad un certo punto, sulla destra, scorgo un cartello che reca un invito. “Sorridi!”. Lo accetto ben volentieri. Poco dopo ecco il gran finale. Una salita ripidissima preannuncia una discesa dalle medesime caratteristiche. Rimango in vetta per un attimo e poi scendo a tutta velocità in un lago artificiale, sollevando un’onda che sfiora i 15 metri d’altezza. Conclusa la navigazione mi dirigo verso l’uscita e scopro il motivo per cui il suddetto segnale sollecita le risa dei passeggeri. Una macchina fotografica è lì, nascosta tra le frasche, per immortalare i passanti e regalare loro una simpatica immagine a ricordo dell’esperienza.

Mi metto così in cerca di un nuovo intrattenimento ed opto per un vero e proprio show: “Scuola di Polizia”. Prendo posto sulle tribune e mi gusto in assoluto relax le sbalorditive acrobazie degli stuntman che, a bordo di differenti veicoli, danno vita ad uno spettacolare inseguimento. Eccezionale!

Il tempo stringe e prima che scocchi l’ora di partire cerco di godermi quante più attrazioni possibile. Per provarle tutte, infatti, credo non basterebbe una settimana…

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