I disegni tracciati sull’asfalto seguono un ordine ben preciso, scelti da una commissione e in base a ciò che essi manifestano, vanno a creare un lungo tappeto di colori, forme, immagini. I petali dei fiori vengono utilizzati come i colori su di una tavolozza, il giallo, il rosso, il rosa, il verde e tanti altri colori, o meglio fiori, si mischiano dando luogo a delle sfumature da sogno.
Oltre 2250 metri quadrati di superficie coperta, 110 cesti di rose, 18.000 garofani, 50 cesti di fiori di acacia, fiori di campo ed erbe varie e ancora 250 chili di fondiglia di caffè, segatura e quantità limitata di terra e polvere colorata, creano uno dei più bei capolavori a cielo aperto. Ogni fiore occuperà il suo posto e contribuirà a creare la propria figura, come infatti narra Battista Ferrari, uno tra i primi a descrivere l’usanza di fare l’infiorata: “rappresenterà la carnagione della faccia bruna il garofano ricamato. La rosa dipingerà le guance (…) formerà le pupille degli occhi il fiore scuro, che dal turchino tira al nero, chiamato giacinto botriode, cioè fatto a grappoli, ò comato il minore (..) Ancora il giacinto botriade servirà per fare l’ombre secondo il bisogno nel rimanente del corpo (..)”.
La sua natura effimera e la sua semplice bellezza sono la dimostrazione che, anche dalle piccole cose, possono nascere scenari da favola. La bellezza di queste creazioni risiede infatti proprio nell’attesa, nell’impegno che questi artisti impiegano per crearle e nella sua durata momentanea. Ogni anno le persone del posto attendono con ansia questo appuntamento, si impegnano nel dar vita a nuove creazioni senza andare a ripetere niente dell’anno precedente. I quadri che prendono forma sull’asfalto, anche se copie di celeberrime rappresentazioni, sono sempre una novità per chi li osserva, perché nessuno saprà quale materiale sarà scelto per dare forma al disegno.
Il disfacimento avverrà la sera, quando sarà attraversato dal corteo con in testa il Santissimo Sacramento, partito dalla chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e diretto a quella di San Giovanni Battista, dove sono collocati i tappeti di fiori più sofisticati.
La manifestazione e la bellezza delle rappresentazioni è ulteriormente esaltata dallo scenario all’interno del quale il tutto si svolge. Cusano Mutri è infatti tra i più bei centri del beneventano, grazie al suo impianto urbano, i suoi antichi edifici, di stampo medievale e i numerosi scorci caratteristici del borgo antico. Se, dunque, è grazie ai fiori e all’abilità del popolo di questo paese che riesce a trasformarli in splendide ed elaborate opere d’arte, è anche il luogo a rendere il tutto più bello e caratteristico e ad attirare tutti coloro che sono alla ricerca di un angolo di paradiso.
Arte e religione, bravura e pazienza, abilità e devozione ogni anno si fondono a Cusano Mutri dove da sempre il giorno del Corpus Domini si ripete l’Infiorata. Per un giorno, o forse sarebbe meglio dire per alcune ore, scene religiose, quadri di Caravaggio e disegni.
2 commenti a “L’infiorata a Cusano Mutri: tra Arte e Religione”
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