Pietrasanta, antica città medioevale della provincia di Lucca, è rinomata in tutto il mondo per essere la capitale della lavorazione artistica del marmo.
Le numerose botteghe artigiane che si snodano nel centro storico trasformano la città in un luogo di arte e tradizioni che rinnovano il presente con l’ausilio del passato.
Tra queste quella scultorea di via Torraccia, dove molti artisti contemporanei si recano per lasciar materializzare in marmo i loro celebri disegni d’autore.
Il fondatore Massimo Galleni, intervistato per Comuni-Italiani.it
Una città, un nome, una tradizione.
Sotto l’illustre influenza della famiglia dei Medici, il comprensorio che racchiude Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema si contraddistinse sotto il segno del marmo.
Nello specifico Pietrasanta, durante il periodo mediceo, conobbe uno straordinario sviluppo caratterizzandosi come centro manifatturiero legato alla lavorazione della roccia calcarea. Nelle sue cave infatti, Michelangelo venne per cercare le migliori varietà di marmi destinati alla facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze. Poi arrivarono contemporaneamente Lorenzo e Stagio Stagi, Agnolo Bronzino e altri importanti nomi della storia dell’arte, che lasciarono opere ancora oggi visibili, come ad esempio nella chiesa di San Martino.
Quando è nata in lei la passione per questo mestiere?
Fin da piccolo avevo particolari inclinazioni per il disegno e la pittura, ma dopo due anni di studi inerenti la scultura, ho capito però che questa era la mia vera passione.
Sapendo che per intraprendere al meglio questo antico mestiere era necessario entrare in una bottega a contatto con i vecchi abili maestri, ho frequentato i migliori laboratori artigianali di Pietrasanta.
Durante questi lunghi anni ho imparato tutte le tradizionali tecniche per la lavorazione artistica del marmo e come scolpire direttamente un’opera partendo da una semplice foto o da un disegno.
Dopo aver imparato i segreti del mestiere, ho aperto un’attività in proprio nella quale tutte le opere vengono realizzate esclusivamente con gli utensili della tradizione, ossia scalpelli, martello pneumatico e raspe.
Quali sono i prodotti o gli oggetti sui quali puntate maggiormente?
Non c’è un oggetto specifico nel campo artistico scultoreo.
Nel mio laboratorio si eseguono riproduzioni tridimensionali di opere classiche e religiose, ornati, fregi, caminetti, bassorilievi e altorilievi.
La collaborazione con artisti di fama mondiale, rende molto variegata la nostra produzione e ci fa conoscere fuori dai confini nazionali. Opere della mia bottega si trovano, infatti, in Belgio, in Germania, in Francia e in Russia.
Perché tanto successo?
Semplicemente perché non improvvisiamo, ma lavoriamo come i nostri avi ci hanno insegnato, mantenendo cioè inalterate le antiche tradizioni. Poi quello dello scultore è un mestiere che è nel sangue di chi è vissuto nella nostra terra, la Versilia.
Il progresso ha segnato le vostre sculture?
Certo un’evoluzione c’è stata! I tempi più brevi di consegna impongono di modificare i ritmi e velocizzare le tecniche, ma l’artigiano deve rimanere tale. Il progresso tecnologico vorrebbe sostituirlo con macchine robotizzate, che tuttavia non riusciranno mai a imprimere all’opera quel sapore che solo l’uomo e la sua esperienza sa dare.
Non sono contrario all’innovazione, ma in questo campo appiattisce la mente e la sua creatività.
Ci sono nella sua città spazi permanenti per esporre le opere?
A Pietrasanta esiste un Museo dei Bozzetti, che raccoglie i lavori di diversi artisti che hanno scelto i laboratori cittadini e quelli della Versilia per realizzare le proprie opere. In realtà però ritengo che questo sia insufficiente in un paese come il nostro, famoso nel mondo per l’arte e per la lavorazione del marmo.
Un museo di questo genere non dovrebbe essere statico ma una struttura viva, capace di portare linfa al nostro paese attraverso l’esposizione, sì delle opere di affermati artisti, ma anche quelle degli artisti meno noti che hanno frequentato e che frequentano le nostre botteghe.
C’è promozione turistica?
Qualcosina viene organizzata, vedi la fiera delle marmomacchine di Carrara e le varie mostre di artisti, soprattutto nel periodo estivo. Ma sono manifestazione impostate alla vecchia maniera: fredde, statiche e soprattutto a carattere locale.
Come valorizzare la sua attività?
Rivalutando le tradizioni e lavorare per promuoverle nel mondo; questo purtroppo l’artigiano da solo non può farlo.
Devono scendere in campo i nostri amministratori e investire per salvaguardare le attività millenarie che da sempre caratterizzano il nostro paese.
Riferimenti:
Galleni Massimo Scultore
Via Torraccia, 5 - 55045 Pietrasanta (LU)
Telefono: 0584-793527; fax: 0584-793527
Sito web: www.gallenimassimo.it
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