27 Dicembre 2008

Qualità da portare alla luce

di Sara Radicia (Blog Camporgiano. Interviste Giornalisti)

Azelio Biagioni, giornalista de “Il Tirreno”, ci parla di Camporgiano, luogo in cui risiede.

Ci descrive qual è il legame col territorio e cos’è che la lega di più a Camporgiano?
Il mio rapporto con il territorio? Diciamo che la mia attività giornalistica mi porta ad essere a contatto con tante persone. Quello stesso legame vissuto al di fuori del lavoro è invece riservato. Sinceramente non ho grosse cose che mi legano al mio Comune di residenza. Qui vive la mia famiglia e, forse, questo è il punto cruciale.

Ci presenti la cittadina in poche battute
E’ un piccolo comune montano della Garfagnana, sub regione della Toscana. E’ sito ad una sessantina di km da Lucca e conta circa 2500 persone.

Come descriverebbe i cittadini di Camporgiano?
Potrei definirli particolarmente ancorati al loro territorio e molti legati alla tradizioni.

Secondo lei qual è il luogo migliore del comune per viverci?
Faccio questo esempio. Dovessi scegliere di abitare in una zona di Camporgiano sceglierei la frazione di Filicata dove vivo, per comodità. E’ più vicina ai centri maggiori.

Tre posti di Camporgiano assolutamente da non perdere
La Rocca estense, la chiesa di San Giacomo e per terzo punto direi che per chi ama la natura fare un giro fra le frazioni del Comune non è male.

Quali sono i punti forti dell’economia di Camporgiano?
Qui non ci sono grosse realtà economiche. Posso ricordare una bella iniziativa che è partita da poco: l’ortomercato, dove i produttori del posto vendono verdure e altri genuini prodotti della terra. Si sa quello che si compra e il prezzo sicuramente è più conveniente.

Nella zona ci sono delle tradizioni enogastronomiche particolari?
Molteplici sono i piatti tipici della tradizione locale un po’ presenti in tutta la Garfagnana, come la “Pasimata” dolce prettamente pasquale e tanti altri a base di farro (qui in Garfagnana il prodotto ha il riconoscimento Dop) e di castagne. Un frutto, quest’ultimo, che ha sfamato intere famiglie negli anni bui che purtroppo anche questa Valle ha attraversato. Meritano di essere ricordati il “Castagnaccio”, la classica polenta di castagne e addirittura il pane, preparato appunto con la farina di castagne.

Un momento della storia del comune di Camporgiano che le piace ricordare
La realizzazione, pochi anni fa, della variante stradale che toglieva il centro del paese dalla morsa del traffico, soprattutto pesante. Rimasi colpito perché è stata inaugurata in tempi record. Di solito tutti conosciamo le lungaggini per la realizzazione delle infrastrutture. Questo è stato un esempio che se si vuole le cose si fanno. E nei tempi prestabiliti.

Ci vuole parlare delle manifestazioni culturali che si tengono nella sua città?
In estate c’è il festival internazionale del folklore. Ogni anno arrivano a Camporgiano gruppi provenienti da tutti i continenti per proporre tradizioni e balli del loro posto. Ne è nato un mix di culture così diverse fra loro, anche geograficamente parlando, ma qui unite nello spirito dell’arte. La manifestazione richiama sempre un folto pubblico da tutta la provincia. Da non molti anni è nato anche un concorso canoro aperto a singoli e gruppi di tutta Italia. Avendo seguito in veste di giurato la manifestazione, devo dire che l’evento è piaciuto e l’elevato numero degli spettatori lo ha dimostrato. Simpatici anche i partecipanti, alcuni dei quali con buone doti canore. E sempre nel periodo estivo c’è la rassegna nazionale di artisti di strada per le vie del paese.

Condivida con noi un episodio di vita legato alla sua permanenza a Camporgiano
Aver organizzato anni fa, insieme all’amministrazione comunale, un bellissimo concerto di Giovanna nell’anfiteatro di Camporgiano. Furono due ore da ricordare. Oltre al suo repertorio, la cantante regalò ai presenti (ed erano tanti) brani di Mascagni, Puccini, Tosti e Rota.

Un idea per migliorare il futuro della città
Siamo in presenza di uno dei tanti piccoli paesi di montagna dell’Italia. Ed è dura. Ogni giorno i Comuni (e qui non si guarda al colore politico) devono fare i conti con un bilancio davvero esile. Se i fondi a disposizione fossero maggiori allora sarebbero tante e tante le cose da poter fare. Ma così…

Come pensa che sarà il futuro di Camporgiano?
Non so rispondere a questa domanda, io vivo alla giornata. Domani è un altro giorno.

Cos’è invece che la rende più orgoglioso del comune?
Il fatto che proprio questo comune ha dato i natali a Francesco Vecchiacchi, che fu, tra gli altri incarichi, insegnante al Politecnico di Milano ma soprattutto inventore dei ponti radio. Se oggi vediamo la televisione il merito è anche suo. E da questo si può capire benissimo come anche i piccoli comuni hanno qualcosa da raccontare…

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