Paride Vallerelli, scrittore ma non solo, vive ormai da 4 anni a Noventa Padovana. Un paese che, nella migliore tradizione veneta, conserva larga traccia della grande storia che qui ha avuto vita, ma anche della grande cultura e della grande architettura, come ci ricordano le numerose “ville venete” che sono presenti. Ci descrive il paese come un piccolo gioiello, posto a mezzo tra la grande Padova e la stupenda Riviera Del Brenta.
Quali sono le caratteristiche principali del suo paese?
Noventa Padovana ha una sua funzione di collegamento tra Padova, che dista soli 8 chilometri dal centro della città, e la Riviera del Brenta, ricca di ville del Cinquecento che nobilitano il fiume Brenta da Padova stessa fino alla laguna di Venezia.
Il fiume, appunto, e il canale del Piovego - scavato dai Padovani per raggiungere il Brenta e collegarsi poi a Venezia - rendono Noventa Padovana un centro nevralgico per le vie d’acqua.
“Salpando” dalla zona padovana di Portello, si può prendere il burchiello (imbarcazione tipica del luogo) e navigare verso Venezia. Le ville sono visibili dall’acqua. Uno spettacolo emozionante!
Qual è il monumento maggiormente simbolico per il paese?
In particolar modo le ville: Villa Loredan Gallini Saccomani, Villa Grimani Valmarana, dove sono presenti alcune opere di grandi pittori di scuola veneziana, Giambattista Tiepolo e Andrea Urbani, Villa Giovanelli Colonna. Da non dimenticare, poi, la Fornace Morandi, oggi sito di archeologia industriale.
Quali luoghi consiglia a chi vuole scoprire il lato più artistico di Noventa Padovana?
Credo proprio le ville! Non tutte sono visitabili, ma anche dall’esterno sono magnifiche nella loro integrità. Sono state conservate molto bene come, d’altro canto, la maggior parte delle ville venete lungo la Riviera del Brenta. Beh, non dimentichiamo poi la rinomata Trattoria Boccadoro (sto forse facendo pubblicità?) per mangiare e bere bene. Il tour che proporrei è perciò eno-gastro-culturale!!!
Anche qui, come in moltissimi comuni italiani, ci sono feste popolari particolarmente folkloristiche. Quale crede sia la più rappresentativa e la più amata?
Una in particolar modo: la Fiera d’Autunno, altrimenti detta Sagra del Folpo che ha una storia alle spalle di ben oltre due secoli. Si tiene l’ultima settimana di ottobre e la specialità è il folpo, termine dialettale che sta a significare polipo caldo. Questa, assieme alla fiera di Arsego, è quella più grande di tutta la Provincia di Padova. Inizia il giovedì e termina il lunedì successivo, svolgendosi in pieno centro del paese. Da non dimenticare, tra le altre, anche la Festa del Redentore sul Ponte Piovego, il sabato della terza settimana di luglio. Questa è un’antica tradizione tipicamente veneziana, che si svolge nello stesso giorno nella città lagunare (la Festa del Redentore a Venezia è quella più bella in assoluto in laguna, non c’è Carnevale o Capodanno che tengano…).
Volendo descrivere Noventa per una ipoteticha guida turistica, cosa scriverebbe?
Noventa Padovana è un tranquillo paese di 10.000 anime alle porte di Padova. Conserva ancora in parte l’antica fisionomia con quella strada principale che taglia il paese da Nord a Sud. Oggi è un lungo viale alberato (Via Roma), largo ed elegante, che congiunge Villa Grimani Valmarana al Ponte Piovego passando per un grande spiazzo che ricorda un campo incolto. Qui, d’altra parte, si teneva la Fiera d’Autunno (anche mercato di bestiame e cavalli). Sono soprattutto le ville a dare lustro a questo paese posto all’inizio della Riviera del Brenta, in passato luogo vacanziero per le nobili famiglie veneziane che trascorrevano l’estate in terraferma.
Ad un attento osservatore non sfuggirà di notare che la grandezza della Serenissima è ancora presente, benché il tempo ne abbia in parte cancellato le vestigia. Ancora oggi però Noventa Padovana, soprattutto nella frazione di Noventana, può considerarsi un’area residenziale per chi preferisce la tranquillità del paese ai rumori della città. Malgrado sia oramai “inglobata” nella periferia di Padova, Noventa conserva ancora alcuni suoi tratti tipici che la rendono città e campagna al tempo stesso. E per chi ama l’acqua, beh non è poi così difficile, basta prendere un burchiello e lasciarsi guidare dalla corrente del Piovego e del Brenta per arrivare fino in laguna tra una villa e l’altra. Un’esperienza unica!
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