4 Marzo 2009

Un viaggio nel mondo del sale

di Marina Greco (Blog Margherita di Savoia. Interviste Musei)

Antonia Riondino, direttrice del Museo Storico della Salina di Margherita di Savoia, intervistata dalla redazione di Comuni-Italiani.it:

Attrezzo di lavorazione delsale

Attrezzo di lavorazione del sale

Com’è nato il museo?
Il museo storico della salina di Margherita di Savoia è nato dall’amore per la propria terra di alcuni ex dipendenti della salina: questi hanno avuto l’accortezza e la costanza di recuperare, dalla sicura distruzione, materiali dismessi dai cicli lavorativi con l’intento di recuperare e conservare il patrimonio archeologico industriale della Salina.

Qual è il patrimonio che lo caratterizza?

Raccoglie gran parte dei materiali dismessi dai cicli lavorativi, che insistono in tutta l’area dello stabilimento salifero. Si tratta di piccoli reperti: strumenti elettrici e metereologici; densimetri per la misurazione dei gradi baumé dell’acqua madre; attrezzi per la raccolta e trasporto del sale; pesi e stadere per la pesatura del sale; una galleria fotografica; campioni di sale delle raccolte annuali e pluriennali ed altri reperti attinenti le varie attività lavorative.

Cosa attira di più i visitatori?
I visitatori rimangono stupiti dall’immane fatica del lavoro dell’uomo nella salina: osservando gli antichi attrezzi e le vecchie foto si immergono in un mondo che oggi sembra inverosimile, fatto di fatica e di sudore della fronte.
Uomini, donne e bambini allineati come formiche, sorvegliati come galeotti, a schiena curva nei campi di sale con 50 gradi di temperatura, spaccano, spalano, raccolgono ed ammassano l’oro bianco.
La storia della comunità salinara è contrassegnata dal durissimo lavoro nei campi di sale. I campi, in dialetto salinaro, venivano chiamati i bacini per analogia con il lavoro agricolo e siepi gli argini tutt’intorno, a delimitazione perimetrale tra gli uni e gli altri.
Anche il saliniere, come il contadino, preparava il raccolto con tutta una serie di interventi in autunno: riparava gli argini e gli attrezzi, livellava il fondo delle vasche, vi introduceva le acque di “semenza”, dove rimanevano tutto l’inverno.

Strumento di lavorazione del sale

Strumento di lavorazione del sale

Anche il saliniere aspettava per mesi che maturasse il frutto del suo lavoro, scrutando il cielo: al contrario del contadino, però, non perché attendesse la pioggia, ma in quanto la temeva. Infine, quando in agosto il sale era “maturo”, lo raccoglieva dai campi.
Fino ai primi del Novecento il lavoro di raccolta, per molti passaggi, era ancora condotto con attrezzi manuali o con semplici macchine, alimentate ad energia umana. Un lavoro massacrante e disumano, che consumava il corpo, spaccava la schiena, spellava le mani, disidratava la pelle, accecava lo sguardo, con il bagliore abbacinante del sale sotto la luce di agosto.
Scorrendo il museo e le sue foto, riscopriamo luoghi e volti del passato e prende progressivamente corpo sotto i nostri occhi una storia di donne, di uomini e di macchine.

Quale collezione le piace personalmente di più?
I reperti di grandi dimensioni: locomotori, motocarrelli, trasformatori e generatori di energia elettrica, macchinari vari per la raccolta e trasporto del sale; mezzi cingolati.
Giganti di archeologia industriale che incutono soggezione, solo in parte restaurati ed esposti all’aperto lungo i viali della salina, in gran parte invece ancora da restaurare ed in attesa di una collocazione idonea; mi piace di più quello che bisogna ancora recuperare e trasmettere alle future generazioni.

Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
Gli studenti, i ragazzi, i bambini ed i curiosi in genere sono i nostri migliori ospiti ed al centro delle nostre attenzioni.
Il nuovo allestimento del Museo, reinterpreta il precedente sposando il recupero del “vecchio” con le tecnologie più avanzate e innovative del settore, alla ricerca di canali comunicativi più moderni e accattivanti per i giovani visitatori.
Il percorso è organizzato in quattro sezioni:

  • la prima, sulle proprietà del sale e i suoi impieghi, si presenta fresca e accattivante, grazie all’inserimento di disegni e vignette uscite dall’abile mano di una giovanissima illustratrice;
  • la seconda illustra il processo di salinazione nelle varie fasi oggi, dall’ingresso dell’acqua all’Aloisa fino al confezionamento-commercializzazione del sale;
  • nelle ultime due sezioni, invece, prende corpo la storia salinara, storia di donne e di uomini, di acque e di terre;
    storia di un eterno, doloroso contendere tra i salinari, che hanno lottato per contrastare le acque, che in questo luogo regnavano sovrane e minacciose, e le terre, che essi hanno così faticosamente “addomesticato” scavando nel fango, sbancando per costruire argini e canali, interrare foci o aprirne di nuove, spianare dune e coltivare, bonificare vaste aree del lago Salpi, o per colmare i bacini meno produttivi e guadagnare altro spazio abitativo.
    Storia, insomma, di un’incessante fatica, ma anche di un costante impegno intellettuale per trovare soluzioni efficaci, capaci di rendere il territorio più sicuro, più salubre e produttivo, in una parola, più ospitale, fino a trasformare la palude che era nella ridente cittadina di oggi.

Esposizione attrezzi

Esposizione attrezzi

Al fine di rispondere alle necessità degli studenti, che numerosissimi visitano il museo, per tutto il 2009 il Comune di Margherita di Savoia in collaborazione con Atisale propone un percorso di visita tra interni ed esterni a misura di bambini e ragazzi: un viaggio nel mondo del sale a misura di bambini.

Quali sono i suoi punti di forza?
Il museo ha i suoi punti di forza nelle visite all’aperto, nella salina e nella zona umida, e nei laboratori didattici. I piccoli visitatori cominceranno la loro esperienza con le informazioni di base, meno conosciute di quanto si creda, sull’indispensabilità del sale per la vita degli uomini, degli animali e delle piante. Quindi, apprenderanno per quante destinazioni diverse, da quella alimentare a quella industriale, si può utilizzare questa preziosa risorsa.
Non solo: impareranno com’è cambiato nel tempo l’uso del sale, in passato impiegato come moneta di scambio o per la mummificazione. Ma… come si produce il sale?
Tra le attrazioni del museo sono esposti antichi strumenti di lavorazione, oltre alla documentazione fotografica sulla raccolta manuale nelle saline. È soprattutto visitando direttamente gli impianti, però, che i bambini potranno osservare direttamente il processo produttivo che porta dai bacini d’acqua ai cumuli di sale ai pacchi confezionati.

Sono previste anche attività pratiche?
Ovviamente guardare non basta: i ragazzi hanno la possibilità di misurare la densità salina dell’acqua; scrutare al microscopio la struttura molecolare del sale; estrarre sale dall’acqua madre; preparare un pacchetto secondo la granulometria desiderata (sale grosso, medio o fino).
L’ambiente della salina, inoltre, non esaurisce il suo interesse nell’aspetto economico. Come zona umida protetta, infatti, ospita specie vegetali resistenti a condizioni estreme e innumerevoli uccelli, dalle piume variopinte, oltre ad altri particolari animali di cui gli uccelli si nutrono: tipica del posto è, ad esempio, l’artemia salina, un gamberetto che rappresenta un’importante fonte di sostentamento per il fenicottero rosa.
Se una giornata non basta per comprendere appieno questo habitat speciale, un filmato permetterà di ripercorrere velocemente un anno all’interno della salina, con il succedersi delle stagioni e delle attività.

Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
Salt Art Festival - generalmente a luglio - una kermesse di mostre, spettacoli e work-shop, che vede ricostruire le tradizioni locali attraverso la rievocazione delle storie, dei costumi, degli odori e dei sapori della vita dei salinari, con il fine di recuperare la memoria storica attraverso l’arte, la cultura, la natura, la scienza e la musica. Tre giorni dedicati interamente al “sale”!

Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?

  • Possibilità di visite guidate 365 giorni l’anno dall’alba al tramonto
  • Sportello e punto informazioni
  • Parcheggio proprio
  • Accesso ai disabili
  • Fototeca
  • Sala e laboratorio per attività didattiche, studio o ricerca
  • Didascalie e pannelli informativi
  • Sito web dedicato
  • Pubblicazione di libri e cataloghi
  • Produzione di sussidi audiovisivi
  • Servizi di accoglienza, assistenza e intrattenimento per l’infanzia
  • Attività didattiche (corsi, laboratori, esposizioni e eventi didattico-educativi)
  • Attività di ricerca
  • Esposizioni e mostre temporanee
  • Convegni, conferenze e seminari

Cosa rappresenta il museo per la città?
La città di Margherita di Savoia esiste perché in questo luogo da sempre c’è stato il sale. In origine si formava naturalmente attraverso il fenomeno delle alte e basse maree che inondavano e prosciugavano l’antico lago Salpi e pian piano con l’ingegno e il lavoro dell’uomo coltivato in maniera sempre più consapevole. L’esistenza della salina, oggi la più grande d’Europa, è stata la vita e la fortuna di questo paese, non solo per la ricchezza che ha prodotto, ma soprattutto per l’ambiente incontaminato che il particolare ciclo di lavorazione del sale ha saputo mantenere intatto per millenni.
Se oggi godiamo della zona umida più grande dell’Italia centro-meridionale lo dobbiamo esclusivamente alla coltivazione del sale, lo dobbiamo a quel semplice ed immutato ciclo che si ripete ogni anno instancabilmente seguendo il ritmo delle stagioni.

Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Spero che fra dieci anni il museo storico della salina trovi una collocazione più adeguata, più spazi, ristrutturazione di tutti i reperti già recuperati e recupero ancora di altri pezzi di storia. Ma quello che spero di più è che tutti noi, salinari e non, attraverso la conoscenza del passato riusciremo a fare tesoro degli insegnamenti dei nostri antenati, che ci hanno tramandato norme di comportamento necessarie alla salvaguardia degli ambienti naturali e della vita stessa dell’uomo.

Riferimenti:
Museo Storico della Salina di Margherita di Savoia
Via Africa Orientale, 50
Telefono: 0883-657.519; Cellulare: 338-621.63.49
Indirizzo email: centro.visitesalina@atisale.com e info@museosalina.it
Sito Web: www.museosalina.it

(Foto per gentile concessione del Museo Storico della Salina)

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