Questo nucleo abitativo, sito a 400 mt dal livello del mare, nasconde in sé un animo dolce e sereno, soprattutto nel centro storico che ha mantenuto l’aspetto originale con le sue viuzze, le stradine e affacci sulla vallata. Un piccolissimo borgo, quindi, ma che per la sua graziosità ha attirato nel tempo personaggi noti.
Anche il suo cittadino più illustre, Gaspare Spontini, dopo aver abbandonato la città natale per compiere gli studi prima e per la sua carriera di musicista, non poté fare a meno di tornare in questo borgo per riposare per sempre.
Spontini, nato infatti di umili origini, venne inviato dai genitori presso lo zio paterno per intraprendere la carriera ecclesiastica, anche se i desideri e le inclinazioni del ragazzo erano rivolti verso la musica.
Iniziò i primi studi musicali a Jesi; nel gennaio del 1793 viene accolto nel Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli e ben presto cominciò a comporre le sue note sinfonie. Dopo una brillante carriera in giro per l’Europa, dove il compositore ricevette il plauso del pubblico e della critica del tempo, Spontini si ritirò a Maiolati nel 1850 dove morì l’anno successivo, il 24 gennaio.
In suo onore, la città aggiunse al proprio toponimo la dicitura “Spontini”. Il borgo cambiò il suo nome non solo per onorare i natali del compositore, ma soprattutto per rendere omaggio alle numerose opere e lasciti che egli operò in favore della città e dei suoi modesti concittadini.
Numerosi, infatti, sono gli edifici che portano targhe commemorative di qualche opera legata all’artista, quasi a voler segnare il percorso filantropo di quel loro concittadino che non c’è più, ma la cui presenza è davvero tangibile nei racconti, nelle strade, nelle piazze di questo piccolo borgo di paese. Si narra, addirittura che il compositore donò tutti i suoi averi per la realizzazione della Casa di riposo per Anziani, la Casa delle Fanciulle, il Monte di Pietà per i poveri di Jesi e Maiolati.
Un altro angolo meraviglioso di questo borgo si lega sempre alla figura di Spontini, quasi a volerne rimarcare l’animo dolce e altruista. Una delle sue proprietà terriere è stata dedicata alla funzionalità di parco pubblico, con la denominazione di Colle Celeste, un omaggio che il compositore ha voluto dedicare alla sua sposa Celeste Erard.
Ancora oggi, passeggiare per il parco è una meta di tanti fidanzati della zona in quel mausoleo dell’amore e della stima di una coppia di illustri cittadini che si sono rispettati fino alla fine dei loro giorni, avendo dimostrato lo stesso affetto a questa piccola fetta di popolazione che dalla coppia ha ricevuto tanto.
Dire che l’aria sia intrisa di questa presenza è dire poco; il ricovero per gli anziani è ancora oggi funzionante e tutt’altro che simile all’idea che ha l’immaginario collettivo della faccenda. Gli anziani ospitati e che sono ancora in grado di farlo, durante il giorno possono uscire a passeggiare per il loro amato borgo o lungo i muraglioni da dove è possibile ammirare la vallata, senza rinunciare all’assistenza della casa di cura.
Maiolati si estende nel suo territorio anche attraverso diverse frazioni, come Scisciano e Moie.
La prima si ritiene sia una località antica esistente ancor prima dell’anno Mille. A difesa del suo castello furono costruite, tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo, le mura giunte a noi ancora ben conservate.
Moie, invece, posta nella pianura della valle, fu sotto il dominio monacale, come testimonia l’abbazia benedettina sorta originariamente in mezzo ad una delle tante selve che si estendevano nella valle dell’Esino. Oggi, come tutte le città della valle, conosce una forte espansione rispetto al suo nucleo originario, dovuta all’espansione industriale della zona.
(Foto 1 e 2 di Giampietro Migheli per gentile concessione)
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