Incontriamo Fausto Oneto del ristorante U Giancu di Rapallo.
Innanzitutto chi è u giancu?
U giancu significa “il bianco”. Era il soprannome che mio padre, biondo chiarissimo, ricevette dalla sua famiglia dove erano tutti scuri: veramente mediterranei.
Qual è l’anima della vostra cucina?
Per me la cucina di Rapallo è una cucina di campagna… vista mare.
Lo si capisce dall’abbinamento di pesce e verdure: patate e piselli con sgombri, patate e stoccafisso, acciughe ripiene.
Sa, il trucco, in pratica, è prendere un chilo di acciughe e farci da mangiare per venti persone!
Qual è il “suo” piatto di cui va più fiero?
L’insalatina di erbette e fiori di campo. Mando Diego, il mio braccio destro, a raccogliere foglia per foglia, di persona.
E’ il mio piatto preferito, anche se a prendermi i meriti commetto un’ingiustizia. Il buon Dio ne è l’autore! Il segreto è tutto nella natura.
Qual è il segreto del suo locale?
Qui c’è un’atmosfera unica. Questo ristorante è nato negli Anni Sessanta ed era la classica taverna dove la gente veniva a scambiar chiacchiere.
Ancora oggi siamo sia un ristorante che una comunità. Organizziamo serate di musica, abbiamo un blog, una libreria di fumetti…
Fumetti?!
Sono una mia grande passione. E’ tutto nato per caso. Io vivo in modo osmotico con i miei clienti. Mi piace scrutarli, ma non per spiarli: per capire chi sono.
Se preferiscono l’acqua fredda o a temperatura ambiente o addirittura se mettono il peperoncino nel minestrone. Alla fine sono diventato una specie di psicologo, per loro. Devo conoscere tutto, incluso le loro professioni.
E’ così che sono entrato in contatto con alcuni fumettisti che, a partire, dagli Anni Settanta, ci frequentavano assiduamente. Come Bottaro, Rebuffi e Chende. Con la faccia tosta che mi ritrovo, non ho esitato a chiedere loro qualche “disegnino”. Da lì è nata l’idea di appendere i loro disegni alle pareti: il locale ne è tappezzato! E, parallelamente si è costituita la biblioteca di fumetti.
Una comunità, diceva…
Organizzo anche delle serate dove tutti possono cucinare con me. La gioia di impastare una focaccia è unica. Poi, ci sono anche le serate contest, il GiocaGiancu - il piccolo parco giochi riservato ai nostri ospiti più piccoli.
Poi c’è l’altra sua grande passione. La musica.
Abbiamo organizzato ottimi concerti. Sonny Rhodes, grande blues man e chitarrista lap steel (si tratta di una chitarra che si suona esclusivamente con il bottleneck, uno strumento tipico del blues che è stato utilizzata in ambito pop anche da Pink Floyd e U2, nda), Phil Palmer (chitarrista di Eric Clapton, George Micheal, Baglioni, Renato Zero, nda), gli Statuto… c’è sempre una bella atmosfera.
Quali sono, allora, i suoi tre fumettisti e musicisti preferiti?
Tom Waits, De Andrè e Miles Davies: blues, jazz e contemporanea-elettronica sono sicuramente i generi che mi stimolano di più.
Per quanto riguarda i fumetti: Ken Parker, Peanuts, e “i paperi”.
Walt Disney, cioè?
Assolutamente no. Topolino è troppo saputello per i miei gusti! Solo i paperi: Paperino, Paperoga, Gastone, Paperone…
Qual è il valore aggiunto di Rapallo?
Nonostante la rapallizzazione, l’ambiente è sicuramente un elemento cruciale. La nostra posizione e il golfo sono fra i più belli della Liguria.
Cosa intende per rapallizzazione?
Negli Anni Settanta, Rapallo fu un simbolo della cementificazione selvaggia del Belpaese. Ci furono grosse speculazioni e scempi ambientali.
La febbre del mattone prevedeva che l’italiano medio, oltre ad aver la casetta di proprietà, dovesse anche possedere la casa vacanze. Rapallo fu oggetto di una grossa speculazione e il termine “rapallizzazione”, usato da Indro Montanelli, finì presto anche nei dizionari. Ovviamente, si è cercato di invertire questo trend. La bellezza della città permane: anche se le colline dell’entroterra recano ancora le ferite inferte dai “furbetti” al nostro territorio.
Riferimenti:
Ristorante U Giancu
Via San Massimo - Rapallo (GE)
Telefono: 0185-260.505, 0185-261.212
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.