22 Aprile 2009

La “seconda casa” dei bambini lungo la via Francigena

di Marcello Di Sarno (Blog Piacenza. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Piacenza Roberto Reggi intervistato per Comuni-Italiani.it

E’ il primo cittadino piacentino da circa sette anni. C’è un disegno unitario che l’ha accompagnato nel corso di questa lunga sindacatura?
Porto avanti il progetto di una Piacenza ricca di spazi di socializzazione, con tante nuove piazze e zone verdi, trasformata dalla riqualificazione di aree dismesse e resa più vivibile dalle grandi arterie di scorrimento che sgraveranno i quartieri residenziali dal passaggio del traffico. Il mio obiettivo è che si consegua la piena valorizzazione del patrimonio storico del nostro territorio, dando nel contempo un nuovo volto a zone che un tempo ospitavano complessi industriali e militari.
Spero, inoltre, di aver contribuito a coinvolgere i cittadini in un percorso che ha favorito il confronto sui grandi temi riguardanti la città, non ultima l’integrazione degli immigrati: sono orgoglioso del fatto che Piacenza risulti 7ª in Italia, secondo il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, NdA) per capacità di accoglienza degli stranieri.

Roberto Reggi

Quanto e in quali forme è presente nella comunità piacentina l’attenzione al sociale?
Il nostro territorio conta oltre 200 associazioni iscritte al Registro provinciale del Volontariato, orientate ai più diversi bisogni della comunità: dall’assistenza sanitaria, alle persone anziane e disabili, sino all’accoglienza e alla mediazione culturale; dalla cooperazione internazionale (con sodalizi che da anni operano nei Paesi del Sud del mondo), all’attenzione all’infanzia.
Piacenza ha l’onore di essere stata designata, dall’Unicef “Città a sostegno dei bambini”: la nostra maratona - che nel 2010 festeggerà i 15 anni - è da sempre dedicata a questa organizzazione internazionale, che grazie al coinvolgimento di tutta la cittadinanza ha potuto realizzare, e tuttora sostiene, un centro di accoglienza per bambini di strada ed ex bambini soldato a Kinshasa e in un’altra località del Congo.

Il “Piacenza Jazz Fest” che riflessi positivi ha sul territorio e come le Istituzioni sostengono quest’evento?
Questa grande kermesse musicale, giunta alla 6ª edizione, offre a Piacenza l’opportunità di ascoltare artisti di fama internazionale ed è ormai entrata nel tessuto sociale e culturale della città. Per questo, il Comune è ben felice di dare un sostegno ai promotori di un appuntamento che la gente aspetta con entusiasmo e che ha fatto proprio a tutti gli effetti.
L’amministrazione comunale ha inoltre contribuito alla realizzazione del Milestone, il locale che rappresenta il punto di riferimento per questo genere musicale: qui, ogni settimana, possono esprimere il loro talento diverse band jazzistiche, che hanno costruito il grande successo di questo ritrovo, non solo tra i giovani ma per tutti gli appassionati.

Quali altri aspetti concorrono a costruire l’identità storico-culturale piacentina?
Piacenza è una città da scoprire. La sua storia bimillenaria ha lasciato meravigliose tracce che sono sotto gli occhi di tutti: dalle statue equestri del Mochi che danno il nome a piazza Cavalli, alla cattedrale romanica; da Palazzo Gotico a Palazzo Farnese, sede dei Musei Civici che ospitano alcune collezioni di straordinaria bellezza, quali il Museo delle Carrozze - uno tra i pochi in Europa - e un tondo del Botticelli che è particolarmente apprezzato dai visitatori della Pinacoteca.
La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi è tra le realtà nazionali più importanti per la pittura dell’Ottocento, ma tra i miei obiettivi di sindaco vi è anche la creazione di un polo per le arti visive presso l’ex Palazzo Enel di via Santa Franca, nel cuore del centro storico.
Per quanto riguarda gli appuntamenti, particolarmente ricco è il cartellone di prosa, lirica e concertistica del nostro Teatro Municipale, presso il quale ha sede l’orchestra giovanile Cherubini diretta dal Maestro Riccardo Muti.

Quanto questa città vive di turismo?
Piacenza ha grandi potenzialità inespresse su questo fronte, anche se il fatto di essere situata lungo la via Francigena e di essere il punto di confluenza di vallate particolarmente suggestive dell’Appennino emiliano – quali la Val Trebbia, la Val Nure e la Val Tidone – negli ultimi anni ha determinato un incremento di presenze turistiche sul territorio. Soprattutto la Val Tidone è diventata un porto sicuro per i turisti milanesi, che in questa vallata hanno costruito, numerosi, la loro seconda casa. Inoltre, proprio grazie a eventi quali il Piacenza Jazz Fest e altri appuntamenti di rilievo, cresce il numero dei visitatori in città.
Particolarmente significativo è il Festival del Diritto che, sotto il coordinamento scientifico di Stefano Rodotà, riunisce giuristi, filosofi, economisti e giornalisti di fama nazionale e internazionale. Quest’anno si affronteranno sul tema “Pubblico e Privato”. Una kermesse che dà spazio non solo a illustri relatori, ma coinvolge il tessuto associativo, le scuole e le diverse realtà del territorio.

Che stimoli dà Piacenza a chi ama lo sport e quanto è presente sul territorio una cultura sportiva?
Il miracolo calcistico della serie A è ormai lontano, anche se la squadra biancorossa allenata oggi da Stefano Pioli naviga dignitosamente in serie B. Nel contempo, i piacentini in questi ultimi anni hanno scoperto la passione per il volley grazie al Copra Nordmeccanica, una stupenda realtà di livello internazionale, che si giocherà lo scudetto ai playoff e che lo scorso anno è arrivata alla finale di Champions League. Restando in tema di pallavolo, il team al femminile della Rebecchi Lupa ha festeggiato proprio in questi giorni la promozione in A1.
Per quanto riguarda le altre discipline, sta aumentando l’attenzione verso rugby, basket e atletica leggera: un settore, quest’ultimo, che oggi può contare su un nuovo campus intitolato all’indimenticato campione piacentino Pino Dordoni (oro nella marcia alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, NdA), in memoria del quale la città ospita, ogni anno, una prestigiosa competizione di marcia.
Infine, certo non ultimo per importanza, il ciclismo, che ci ha regalato la bella soddisfazione del titolo mondiale su pista con la nostra Giorgia Bronzini.

Il quadro attuale dell’economia locale e il ruolo di quest’ultima nel panorama regionale?
Piacenza è per vocazione un centro agricolo che, dal Dopoguerra, ha assunto una valenza industriale focalizzata sulla piccola e media impresa e sull’industria meccanica. Negli Anni Settanta è sorto il polo elettrico e l’Enel ha fatto di questa terra una propria roccaforte, mentre a partire dagli Anni Ottanta, hanno preso corpo l’industria agroalimentare e la meccatronica.
Gli Anni Novanta e Duemila sono stati permeati soprattutto dalla logistica: Ikea e TNT, per fare un esempio, hanno insediato a Piacenza i loro stabilimenti per lo stoccaggio e la distribuzione delle merci nel Nord Italia e, nel caso dell’azienda svedese, in tutta l’Europa meridionale. Ne consegue che l’antico ruolo di città di frontiera, con gli anni, si è trasformato in quello di snodo primario, città-cerniera tra le varie regioni. Resta importante, anche grazie alla presenza dell‘Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico, l’orientamento alla ricerca e all’innovazione, settore in cui non mancano realtà importanti quali il Cesi, storicamente consolidato, e laboratori specializzati di più recente costituzione: il Leap, in ambito energetico, e il Musp, per la meccanica avanzata.

Il suo secondo mandato ha vissuto il primo biennio. Quali risultati sono già visibili e con quali sfide dovrà misurarsi il suo Governo nei prossimi anni?
Abbiamo restituito ai piacentini una migliore qualità di vita, ampliando le zone pedonali; creando una rete di piste ciclabili che sarà ulteriormente estesa; recuperando spazi vitali quali l’ex Macello che è oggi sede universitaria, di mostre e convegni; realizzando impianti sportivi per atletica e volley. Oggi, i piacentini possono rifornirsi gratuitamente di acqua – anche frizzante – presso gli impianti comunali, navigare senza alcun costo in Internet grazie al sistema wi-fi in alcune zone del centro e gli ultrasessantacinquenni viaggiano senza pagare il biglietto sulle linee urbane dei bus.
Più complesso l’aspetto della riqualificazione urbana che concerne le principali piazze, il completamento della Tangenziale Nord, la creazione di un parcheggio sotterraneo in centro, la realizzazione di un’unica, nuova sede degli uffici comunali e la grande sfida del recupero delle aree militari dismesse.
Prioritari sono, poi, il nuovo Pronto Soccorso, l’ampliamento dell’offerta dei servizi all’infanzia e alle famiglie, con un ulteriore potenziamento della rete, già consolidata, dei Servizi Sociali.

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