Il desiderio del bello e la ricerca del particolare incontrano modernità e tradizione e plasmano gioielli unici che riecheggiano della cultura locale. La produzione antica dell’artigianato locale e l’antica estetica ispirano monili che valorizzano i tesori del Trentino e che contraddistinguono la produzione dell’artigiano-artista Fiorenzo Scartezzini, le cui opere primeggiano tra quelle degli artisti contemporanei.
Scartezzini, insignito dell’ambito riconoscimento “Marchio di eccellenza” per l’alto valore artistico dei suoi gioielli, intervistato per Comuni-Italiani.it
A quando risalgono le origini della sua professione nel trentino?
Le origini di adornarsi con monili risalgono ai primi insediamenti dell’uomo su questo territorio, partendo dall’uso di preziosissime conchiglie, tali perché arrivavano dal lontano mare. E proprio per valorizzarne le origini remote e le radici antichissime, si sta reperendo materiale specifico per la pubblicazione di un libro tutto dedicato al monile nel Trentino. Partendo così dalla preistoria e arrivando al secolo scorso, attraversando la storia orafa italiana, con particolare riferimento a quella rappresentata nei musei locali e ai vari reperti esposti.
Quando è nata in lei la passione per la creazione dei monili?
Posso dire che l’amore per quest’arte, o meglio esprimermi attraverso di essa, è insito in me da sempre: già da piccolo avevo la voglia di creare e plasmare la materia osservando mio padre pittore.
Da ragazzo entrai in un laboratorio orafo nel quale restai per circa 15 anni. Contemporaneamente, ho sempre frequentato ambienti artistici che hanno contribuito ad affinare il mio senso per l’arte.
Oggi, a 50 anni, ho acquisito una buona tecnica, ma è bene tener presente che non si finisce mai di apprendere anche in un’arte che nei secoli ha espresso il meglio di sé stessa. Molti sono ancora gli spazi aperti, in cui l’esperienza fa in modo di potersi esprimere al meglio.
Esprimersi al meglio, cosa intende dire?
Trasformare le creazioni dell’orafo, così come avviene nella pittura, nella scultura, ecc., opere riconducibili per stile all’autore stesso.
Credo sia questo il futuro dell’artista-artigiano orafo, in un’ottica futura, ma sempre più attuale, di prodotti di assoluta qualità.
Ha mai ottenuto riconoscimenti e meriti?
Le mie opere grafiche mi hanno permesso di entrare nell’Archivio del Museo Provinciale d’Arte Contemporanea (MART) nella sezione Artisti Contemporanei e attualmente la mia bottega per la lavorazione di metalli preziosi, è riconosciuta a livello nazionale con un proprio marchio e con un punzone depositato alla Zecca dello Stato, unico in tutto il Trentino.
Quali sono le creazioni sulle quali punta maggiormente?
Oggetti d’arte che, seppur guardando alla tradizione e alla manualità intrinseca, sono innovativi nelle forme e sono creazioni uniche. Attraverso questi l’artigiano-artista diventa il principe della creazione e chi indossa i suoi preziosi monili si sentirà espressione viva di un artigianato d’eccellenza.
Perché i suoi gioielli sono unici e quanto il progresso ne ha segnato l’evoluzione?
Perché seguono l’estro creativo del momento, dando vita a forme dettate da quel preciso stato d’animo, dall’influenza del mondo che mi circonda e del tempo in cui vivo.
Le mie opere seguono, poi, solo il ritmo dettato da me, dal mio personale tempo e credo migliorino con l’età e, soprattutto, con le esperienze acquisite.
Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
Purtroppo in Trentino non vi sono tradizioni fortemente legate a scuole di oreficeria come è accaduto altrove. Ogni artigiano si è creato un bagaglio di esperienza studiando da solo il passato, poco conosciuto o del tutto ignorato. Eppure in questa regione alcuni monili hanno costituito per gli uomini un simbolo di raffinatezza e di bellezza che, tradotto in termini moderni, potrebbero essere definiti dei veri e propri “status symbol”.
Questi, molto spesso avevano funzioni religiose o scaramantiche, o addirittura un significato più profondo dato dalle diverse materie prime con le quali era realizzato.
L’utilizzo del fuoco, poi, in diverse fasi produttive attribuiva senza dubbio al gioiello un’aura di misteriosa sacralità, con ampi riflessi nel mondo mitologico.
In che modo l’ente territoriale tutela questi prodotti di eccellenza?
Da circa un decennio è nato il Consorzio Artigianato Artistico di Qualità del Trento (Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento) di cui io faccio parte. Esso si propone, tra gli altri, l’obbiettivo di verificare e vigilare sulla qualità e sulla produzione dei prodotti dell’artigianato artistico e di qualità trentino, nonché di promuoverne iniziative dirette allo sviluppo dell’artigianato e alla valorizzazione delle attività artigiane.
Vengono organizzati eventi per la loro promozione?
Diverse sono le iniziative organizzate dal Consorzio per la promozione di manufatti trentini, ma non tutte sono adatte a un prodotto votato più che alla commercializzazione, all’arte e a soluzione estetiche che sposano al contempo tradizione e modernità.
Come la sua attività potrebbe essere maggiormente valorizzata?
La difficoltà che un artigiano-artista incontra sono risapute: il lavoro creativo assorbe gran parte della giornata e poco tempo resta per pubblicizzare l’attività. Così la soluzione potrebbe essere data più dall’opera promozionale di un mercante d’arte piuttosto che da una galleria… ma rimango aperto a ogni possibilità.
Riferimenti:
Fiorenzo Scartezzini
Via Pietrastretta, 68 - 38100 Trento
Telefono e fax: 0461-824.768
Indirizzo email: info@scartezzini.it
Sito web: www.scartezzini.it
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.