L’incanto di una moderna favola, un lembo di terra lucano color oro tinteggiato da una striscia di finissima sabbia che abbraccia l’elegante lungomare: ecco Policoro, una ridente cittadina in provincia di Matera!
Il limpido mare cristallino si è spesso guadagnato la tanto auspicata “bandiera blu” offrendo ai suoi turisti un litorale sano, pulito e ricco di servizi. La salvaguardia per l’ambiente è ciò che più sta a cuore ai policoresi e scoprire un bosco in riva al mare cattura l’attenzione dei villeggianti. Difatti il cosiddetto Bosco Pantano, situato nell’antica zona omonima, è a due passi dalla spiaggia e, pur essendo stato ridotto durante gli anni, vanta ancora il titolo di uno dei boschi più importanti dell’Italia continentale, soprattutto per la sua composizione floristica. Pioppi, frassini, olmi e salici dimorano in quest’oasi di verde e sui loro rami abitano più di cento specie di animali.
La storia del paesino rimanda ad un periodo antichissimo, intorno al 680 a.C., quando, costruito dai popoli dell’Asia Minore, fu poi distrutto e in seguito ricostruito sulle rovine dell’antica Siris con il nome di Heraclea. Fu teatro di un’aspra battaglia combattuta nel 280 a.C. quando Pirro, con un esercito di elefanti, riuscì a contenere la furia dei Romani. Pur riuscendo a sopravvivere a tumulti e guerre la città di Heraclea fu poi trasformata in Polico, dal greco “molto spazioso”, ed infine nell’attuale Policoro che ottenne l’autonomia solo nel 1959.
Modernizzata a partire dagli anni sessanta, la località dal mare turchese, è anche un centro culturale degno di nota. Il Museo Nazionale della Siridite, aperto al pubblico dal 1969, custodisce preziosi reperti, tra vasi, ceramiche, utensili e statuette delle antiche Siris ed Heraclea, presentando uno scorcio della quotidianità di un’epoca passata. Alle spalle il meraviglioso Parco archeologico mostra ancora gli antichi resti del Tempio arcaico di Dioniso e il Santuario di Demetra.
Un’atmosfera di mistero aleggia sull’antica fortificazione, poi diventata Castello baronale. Nell’anno mille è stata fissata la sua nascita e domina su tutto il panorama sottostante per la sua posizione al di sopra di una collina. Utilizzato come residenza del nobile di turno, conserva ancora le quattro torri laterali e lo stemma dell’ultima famiglia che vi ha abitato. Non lontano dall’edificio è il Santuario della Madonna del Ponte, che disegnato secondo lo stile rococò, sorveglia la scultura in legno della Madonna cui è dedicato il luogo sacro, ancora oggi simbolo di riverenza e di culto.
In stile sicuramente più moderno sono il Municipio e la Chiesa Madre, con una facciata molto semplice e i cui simboli religiosi all’interno sono caratterizzati da una spiga di grano, un grappolo d’uva e una croce. La zona dedicata agli incontri di giovani e anziani, intenti a ricordare il passato seduti sulle panchine, è la Piazza Eraclea, contornata da splendidi archi, al cui centro si impone la statua in bronzo di Ercole che lotta contro il leone Nemeo.
Durante gli ultimi anni il centro è stato nuovamente rimaneggiato donando al turista di turno la possibilità di visitare una cittadina a tutto tondo in cui l’arte del passato si mescola a quella contemporanea e moderna in uno stile armonioso. L’Anfiteatro, le nuove piazze e i Giardini Murati, un tempo terreni per la coltivazione: ecco le perle artistiche di Policoro, un polo marino dello Ionio dagli stabilimenti balneari attrezzati per il turismo giornaliero. Inoltre quest’angolo di verde e di mare è uno dei maggiori esportatori in tutto il Mediterraneo soprattutto per le fragole, le arance e i kiwi.
Insomma Policoro è un posto incantato, un angolo incontaminato nel Sud Italia, dove la vegetazione, i frutti esotici e il mare trasparente rendono la visita una favola lontana dallo stress della vita di città!
(Foto 1 di Giuseppe Serio, per gentile concessione, foto 2 di loloieg in licenza Creative Commons)
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