Galatro è un centro termale in provincia di Reggio Calabria. Sorge ai piedi della catena delle Serre, nella Piana di Gioia Tauro.
Punto di attrazione del centro che ospita circa duemila persone, sono le terme che sorgono a due chilometri dal centro abitato. Le acque sulfureo-salso-iodiche sgorgano a 37 gradi dal fiume Fermano nel punto che i galatresi hanno ribattezzato “Gola del Fermano“.
Già nel 1571 Gabriele Barrio nel suo scritto “De Antiquitate et situ Calabriae” parla delle acque termali galatresi. Alcuni monaci italo-greci intorno all’ottavo secolo ne conoscevano le proprietà curative. Il primo stabilimento venne costruito nel 1892. Oggi c’è un albergo che si affaccia su una piscina termale vicino al fiume e alle sue cascate. Le terapie effettuate allo stabilimento permettono di curare artrosi, disturbi ginecologici, malattie dell’orecchio, del naso, della gola, della pelle e dell’apparato respiratorio.
L’altro fiume galatrese, il Metramo, divide in due rioni il paese. Da una parte Montebello e dall’altra Magenta.
Montebello è arroccato su un promontorio con i vicoletti e le case che si susseguono quasi attaccate. In cima alla salita di Monte Calvario si trova la chiesa della Madonna della Montagna. L’edificio costruito nel 1856 ospita un altare maggiore in stile tardo barocco con marmi policromi costruito dallo scultore Francesco Morano. L’altare accoglie la statua lignea della Madonna della Montagna. Secondo la tradizione, la statua venne portata in paese su un carro trainato da buoi. In quegli anni i pastori e i massari della montagna organizzarono molte feste religiose in onore della Madonna e la invocarono come loro protettrice. Durante la processione la statua veniva portata a spalla e il cammino era illuminato da torce di legno a olio che i fedeli appendevano ai balconi.
Dopo il ponte dell’Annunziata si arriva al borgo Magenta, immerso nel verde e nella tipica vegetazione mediterranea. Ospita antichi palazzi nobiliari, la sede del Municipio e la chiesa di San Nicola. L’ edificio di culto si trova in piazza Matteotti. Al suo interno c’è il trittico marmoreo, attribuito al Gagini dai funzionari della sovrintendenza di Napoli nel 1911. Le tre statue a grandezza naturale, racchiuse in un imponente altare, sono di marmo bianco di Carrara e raffigurano Santa Maria della Valle, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
All’ingresso del paese c’è la villa comunale, un grande giardino con la più antica fontana di Galatro.
Sono tante le ricorrenze religiose a Galatro. Il 6 dicembre viene festeggiato il patrono San Nicola con una Messa e una processione per le vie del paese. Alla figura di S. Nicola è legata una curiosa credenza popolare. Secondo la tradizione anticamente il Santo appariva nelle case del paese per benedire il granoturco con la sua urina. Per questo dopo essere state bollite le pannocchie venivano lasciate sul focolare. Il giorno dopo quelle erano per tutti le pannocchie benedette da San Nicola. Oggi il mais viene preparato in sacchetti e benedetto in chiesa.
Molto sentita è la festa della Madonna della Montagna il sette e l’otto settembre. L’avvio dei festeggiamenti è sancito dalla preparazione delle vampate (falò) che iniziano il 29 di agosto. Il sette la Madonna viene portata in processione alla chiesetta della Cona sull’antico altipiano della Xilina, al confine con San Pietro di Caridà. Nei giorni di festa la Statua della Madonna viene spostata dalla sua nicchia e agghindata con gioielli e oro ricevuti ex voto dai fedeli. In suo onore è tradizione percorrere la navata centrale della chiesa scalzi e in ginocchio. Altra antica tradizione è “l’Incanto” della Madonna, in cui la gente fa a gara a chi offre più denaro alla Vergine.
La festa costituisce un legame con i galatresi emigrati in tutto il mondo. I festeggiamenti vengono infatti replicati a Tablada dai compaesani emigrati in Argentina.
Infine i galatresi festeggiano anche San Giuseppe a marzo, San Rocco ad agosto, Sant’Antonio da Padova a giugno e la Madonna del Carmine a luglio.
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