Una settimana di agosto lontani dalla calca estiva, dalla frenesia di un inverno piovoso e triste, da un’estate afosa e caotica. Destinazione Varena, piccolo comune in provincia di Trento, nelle vicinanze della più nota Cavalese.
Anche quest’anno abbiamo affittato un appartamento estremamente tipico, una malga ottocentesca immersa in un bosco di pini. La caratteristica casa presenta un’architettura alpina dove il legno è sovrano incontrastato. Di fronte all’alloggio, limpide e fresche acque di un ruscelletto che gorgogliando fungono da colonna sonora all’estasiante paesaggio antistante. Oltre il ruscello una immensa distesa verde punteggiata dai colori sfavillanti di fiori. Alle spalle della casa un bosco di alti pini lambito da un altro piccolo corso d’acqua, una piccola cascata completa la descrizione di questo eden.
La giornata è assolata, il cielo di un colore intenso, un’armonia di colori e suoni, un paesaggio bucolico che consente di rivelare sensazioni di benessere fisiche e psichiche assopite durante il periodo invernale. Pochi minuti per sistemare le valigie e siamo pronti a scoprire il paese che dista a solo un chilometro.
La passeggiata per arrivare al paese conferma tutte le meravigliose sensazioni provate, verdi prati, qualche mucca che pascola, gruppetti di alberi di un verde intenso regalano a tratti la loro frescura. Il canto degli uccelli, il fruscio del vento tra le foglie, il caldo sole sono compagni della nostra gradevole passeggiata.
Un antico campanile svetta quasi imponente tra i tetti in legno delle casette del paesino. Le alte cime delle Dolomiti sembrano proteggere questo paradiso in terra come le valve di un’ostrica che gelosamente custodiscono la piccola perla.
L’ordine regna sovrano nelle stradine del paese, i marciapiedi decorati con vasi in legno pieni di fiori, le case (quasi tutte hanno il tipico piano più alto in legno) presentano ampi balconi adornati da fiori. Sembra che la popolazione locale abbia sviluppato in modo quasi maniacale l’abitudine di decorare ogni angolino, persino i depositi per la legna sono esteticamente belli.
Una visita alla Chiesa Parrocchiale non è molto interessante, la struttura venne consacrata alla fine del 1100 ed al suo interno conserva poco dei numerosi affreschi che decoravano le pareti. In modo casuale percorriamo le stradine del centro, la caratteristica bottega di un macellaio ci invoglia ad acquistare pezzi di speck che poi si rivelano buonissimi!
Proseguiamo casualmente immersi nella bellezza estasiante e nel silenzio dominate delle stradine. Una fontana in legno dalla quale esce un’acqua ghiacciata, al fianco un lavatoio, un piccolo parco giochi per bambini. In lontananza le urla felici di bambini attirano la nostra attenzione, seguiamo le voci e ci troviamo in un piazzale che contiene numerosi giochi, un campetto di calcio ed un bar pizzeria, è incredibile quanto spazio sia destinato alla ludicità dei ritrovi.
Chiediamo un po’ in giro cosa vedere e cosa fare, la proprietaria del bar ci fornisce un opuscolo nel quale sono elencate ogni giorno le numerose attività svolte in tutto il bacino. Si vede che è una zona dedita al turismo, ogni giorno son previste nel giro di pochi chilometri, diverse attività per ogni fascia di età. Le diciamo che almeno per l’indomani vogliamo fare una piccola passeggiata. Ci consiglia il vicino altopiano di Lavazè.
A 7 Km dal centro abitato si estende l’altopiano di Lavazè, un posto imperdibile per gli amanti dello sci di fondo e degli escursionisti, ma anche per chi, come noi, ama il contatto con la natura evitando un eccessivo dispendio di energie. A circa 1800 metri un immenso prato verde circondato da una corona di alte montagne ci accoglie, un piccolo laghetto (meta di pesca sportiva) e un rifugio nel quale è possibile rifocillarsi.
Non perdiamo tempo e iniziamo a percorrere a piedi una delle stradine che conducono verso il Corno Nero. Dolci dislivelli, assenza quasi totale di pericoli, la pace e la tranquillità dei boschi, uno splendido pascolo nel quale una mandria di mucche vaga liberamente alla ricerca dei fili d’erba più succulenti. Passeggiamo per diverse ore, totalmente estasiati dal paesaggio che ci circonda, come coccolati da tenere braccia lasciamo che l’ambiente circostante ci conduca in uno stato di benessere in cui il tempo è scandito unicamente dai ritmi della natura.
In lontananza una piccola malga, la raggiungiamo e ci sediamo sulla panca in legno, ordiniamo cibo locale e un buon boccale di birra. Canederli al burro e una buonissima polenta accompagnata da funghi porcini ci rifocillano. I bambini giocano liberamente nel prato antistante la malga, nel quale diversi giochi artigianali riescono ad attirare in modo esclusivo la loro curiosità. Non vorremmo andare via, è tutto talmente perfetto da sembrare irreale.
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