L’anima rupestre che sorride

Il sindaco di Massafra Martino Carmelo Tamburrano intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Una Città che sorride. Massafra è una cittadina dinamica, laboriosa, ma al momento stesso sa ritagliarsi spazi di cultura, di tradizione, di meditazione.
E’ un luogo nel quale ognuno può trovare l’angolo che cerca, sia imprenditoriale, sia culturale, sia da vivere in isolamento nell’oasi del Monte S. Elia, sia da condividere con gli altri, considerata la grande ospitalità e apertura dei suoi cittadini.

Tre validi motivi per visitarla?
a) Per il territorio versatile che va dal mare alla collina, dalle pinete ai boschi passando per le famose gravine.
b) Per il pregevole patrimonio artistico e culturale con le sue 30 chiese rupestri, note anche come cripte bizantine, databili fra il VI e il XV secolo d.C., per i suoi Santuari, per il territorio incontaminato e per un ambiente da “viaggio”.
c) Per il florido settore industriale e aziendale capeggiato dallo stabilimento Dreher-Heineken, seguito dalle aziende produttrici degli internazionali agrumi, riconosciuti a livello europeo. Una vera occasione di confronto e di crescita.

Chi ne ha fatto la storia?
La storia di Massafra l’hanno fatta i massafresi. Mi sembrerebbe scorretto nominare qualcuno tralasciando altri. Posso affermare, tuttavia, che in molti hanno portato e portano il marchio “Massafra” al di là della Regione e della stessa nazione.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Per essere una Città che “non si piange addosso”, ma è sempre pronta a lottare e a non piegare la schiena contro soprusi che sciagurate scelte opportunistiche del passato hanno interessato la collettività.
E’ una Città che ama, ma che al contempo sa far notare il “calo di passione”.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Lo vedo positivo se questo suo essere vicino all’Amministrazione non verrà mai meno. Le guerre si vincono solo se si è uniti.
Sono in carica solo da circa due anni e devo affermare con grande orgoglio che sinora, con i miei concittadini, battaglie ne abbiamo già vinte.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Qual è stato il suo primo importante atto per Massafra?
Le ho ridato dignità al di là delle sue mura, sui tavoli istituzionali e nei luoghi in cui la Città non viene più considerata solo come un agglomerato di cemento interrotto da strisce di asfalto.