Il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Una città in forte trasformazione, da circa due anni e mezzo interessata da interventi profondi di riorganizzazione che vanno dal recupero degli antichi basolati delle principali piazze del centro storico, al rifacimento dei sottoservizi e degli impianti di illuminazione, da azioni mirate alla razionalizzazione della viabilità, alla costruzione di nuovi parcheggi interratti che prefigurano un uso differente della città del futuro costruita più a misura d’uomo, largamente pedonalizzata e senza barriere architettoniche.
Tre validi motivi per visitarla?
Senza alcun dubbio le piazze del centro storico sinora recuperate, in particolare la piazza d’Italia interessata per circa un anno da un intervento di tipo conservativo: la piazza si presenta ora alla stessa quota delle strade che la circondano, per le quali è stata adottato il ripristino dell’originaria pavimentazione in granito e ciottoli a seguito della rimozione dell’asfalto esistente. Al centro del salotto sassarese, così viene storicamente denominata la piazza, il complesso monumento – fioriere – sedute con forme geometriche rettangolari. L’intervento ha interessato anche il ripristino delle due fontanelle, posizionate ai piedi della platea del Palazzo della Provincia che si affaccia sulla piazza con un recupero conservativo della balaustra e delle scalinate, attualmente in corso.
Chi visita la nostra città non può non fare un salto al Parco storico di Monserrato. Dopo oltre vent’anni questo polmone verde della città con un’estensione di circa cinque ettari ha riaperto recentemente al pubblico, grazie ad un intervento di restauro conservativo che ha preso il via nell’aprile del 2004 e si è concluso nel dicembre del 2007. L’antico parco è stato realizzato alla fine del secolo scorso e si estendeva su un’area complessiva di circa 20 ettari.
La nostra città merita di essere visitata durante il periodo di ferragosto: il 14 si celebra la festa più amata dai sassaresi, la discesa dei Candelieri di Sassari. La Faradda si celebra ogni anno secondo un preciso cerimoniale. Tra le manifestazioni tenute in vita con orgoglio dai sassaresi, questa è sicuramente la più sentita: dieci grandi ceri attraversano il cuore della città, avvolti dai colori dei nastri, in una danza elegante e frenetica ritmata dal battere dei tamburi. La festa nacque come manifestazione di ringraziamento per la cessazione delle grandi pestilenze che funestarono la città nel corso del XVII secolo, ma la sua origine risale al XII secolo, all’epoca dell’egemonia pisana come celebrazione della Vergine dell’Assunta. La manifestazione fu disciplinata nel 1531 con un’ordinanza che stabiliva l’ingresso nella chiesa di S. Mari degli otto candelieri, oggi dieci, appartenenti allora alle maestranze principali.
La nostra città possiede inoltre il più ricco museo archeologico esistente, il Museo Sanna, istituito nel 1878 e comprendente una notevolissima sezione archeologica, una pinacoteca e ricche raccolte etnografiche. Infine mi preme ricordare il Maggio Sassarese, un mese particolarmente ricco di eventi, musicali, teatrali e culturali.
Chi ne ha fatto la storia?
Credo di poter affermare senza remore, tutte le amministrazioni che si sono succedute negli anni.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Per l’attenzione alle problematiche sociali che le numerosissime associazioni di volontariato civili e religiose che operano nel nostro territorio, svolgono quotidianamente e, da qualche anno in fortissimo collegamento e collaborazione con la nostra Amministrazione, che consentono di dare risposte più puntuali e precise ai bisogni dei cittadini.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Indubbiamente positivo. Sassari ha attraversato e attraversa tuttora, una fase di difficoltà che le consente però di costruire e creare tutte le precondizioni affinché ci sia un rilancio economico e sociale. Ma i traguardi da raggiungere sono ancora tanti perché questo avvenga.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Nessuna in particolare. L’obiettivo che ci preme raggiungere è quello della Sassari del 2010 disegnata nei programmi con cui ci siamo presentati agli elettori nel 2005. Una Sassari che svolga appieno le funzioni di riferimento che le competono per tutto il territorio ed in particolare per quell’area vasta che la definisce come seconda città metropolitana della Sardegna.
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