12 Maggio 2008

Una città che vale per tredici

di Marcello Di Sarno (Blog Pergine Valsugana. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Pergine Valsugana Renzo Anderle intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
È piacevole vivere a Pergine, perché è una cittadina che per la sua dimensione riesce a coniugare un’offerta di servizi Renzo Anderleadeguata alle esigenze della popolazione ma dove si respira ancora l’aria di paese, dove la gente si conosce, dialoga, discute ma in un rapporto umano che si mantiene vivo e dove i nuovi arrivati riescono presto ad inserirsi nella Comunità e a ben relazionarsi con questa.
È una città attenta alle esigenze delle famiglie, che possono usufruire di un livello qualitativo dei servizi che nulla ha da invidiare alla vicina città capoluogo – Trento – e dove è possibile trovare ampi spazi a verde, per le attività sportive, per la socializzazione. Ma è anche una città dove, attraverso un equilibrato mix di attività economiche che riguardano i settori della piccola industria, dell’artigianato, del commercio, del turismo e dell’agricoltura, le possibilità di lavoro – per chi ha voglia di fare – sono ancora ampie e interessanti.

Tre validi motivi per visitarla?
Innanzitutto la sua collocazione, in un contesto ambientale di elevato valore per la presenza di laghi, il più importante dei quali è quello di Caldonazzo, dove è possibile trovare attrezzature e spazi per il relax e le attività nautiche; le montagne circostanti che culminano con la Panarotta, raggiungibile in automobile in circa mezz’ora da Pergine e dove l’inverno è possibile praticare lo sci, mentre l’estate diventa la porta naturale di accesso alla catena del Lagorai per escursioni a vari gradi di difficoltà ma alla portata di tutti.
Pergine ha poi una grande vivacità nell’offerta culturale, che trova la sua massima espressione nella stagione estiva organizzata dall’Associazione Pergine Spettacolo Aperto e che vede fortemente impegnate sui tanti fronti della cultura circa 80 associazioni, con il coinvolgimento di gran parte della popolazione. E poi il Castello di Pergine, antico maniero ora adibito ad albergo e ristorante e poi tanti monumenti che troviamo sia nel borgo storico, che nelle tante frazioni che, insieme a Pergine costituiscono la municipalità. In effetti, proprio l’articolazione su più centri abitati della nostra città – che è nata dalla fusione di 13 distinti comuni – rappresenta una peculiarità ed un interessante spunto per conoscere ed apprezzare un territorio vario ed articolato.

Chi ne ha fatto la storia?
Le origini di Pergine sono antichissime e risalgono all’epoca preistorica. La sua posizione, sul fondo valle e a circa 10 km di distanza dalla Valle dell’Adige, in posizione strategica per chi percorre la Valsugana, hanno costituito elementi di forte impulso per una crescita continua nel tempo dell’originario nucleo abitato che è poi diventato borgo che si è ampliato ulteriormente e che vive anche adesso un momento di continua crescita: tra non molto si raggiungeranno i 20.000 abitanti. A questa crescita hanno contribuito in tanti ma, tra tutti, hanno segnato veramente la storia della nostra comunità due personaggi: il Principe Vescovo Bernardo Clesio, grande tessitore dei rapporti tra il mondo germanico e quello latino e artefice del Concilio di Trento e Tommaso Maier, cittadino emerito esperto in bonifiche agrarie.
A Bernardo Clesio va attribuita l’impronta urbanistica del centro storico di Pergine, con la realizzazione di importanti palazzi e strade in quel periodo particolarmente fiorente che è stato il Rinascimento. A Tommaso Maier va il merito di aver prosciugato un’ampia area paludosa, compresa tra l’abitato di Pergine e il lago di Caldonazzo, consentendo la coltivazione di questa e migliorando le condizioni sanitarie della zona.

Per quale aspetto la sua città va personalmente fiero?
Sono particolarmente fiero dell’intera comunità che è una comunità laboriosa, solo apparentemente riservata a chiusa, ma capace di espressioni elevate di solidarietà e di disponibilità nei momenti del bisogno. È una comunità che si esprime attraverso il vasto mondo dell’associazionismo e del volontariato che hanno dato vita a circa 150 associazioni che operano in tutti i campi: dalla protezione civile, attraverso i Vigili del Fuoco Volontari, il Soccorso Alpino, la Croce Rossa Volontaria; al settore sociale, a quello culturale, a quello sportivo. Praticamente non esiste settore dove non operi qualche associazione, con il coinvolgimento di un’ampia porzione della popolazione.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Sicuramente, un futuro dinamico determinato dalla costante crescita della popolazione e da un adeguamento delle strutture dei servizi, con l’obiettivo di essere sempre all’altezza della domanda nel fornire una sempre più qualificata risposta. Un futuro che vedrà una più spinta specializzazione delle attività produttive, con una forte impronta tecnologica delle stesse, collocate in un mercato via via più aperto, anche in forza della vicinanza con il confine nazionale.
Sarà un futuro sempre più attento alla salvaguardia e alla conservazione dell’ambiente, nel preciso proposito di consegnarlo alle future generazioni non intaccato dal processo di sviluppo che interessa la comunità e che deve avvenire in maniera ecosostenibile.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Nelle dinamiche che interessano, in questo periodo le varie municipalità e che richiederanno una capacità di affrontare le diverse problematiche in maniera moderna e adeguata alle future esigenze, Pergine quale ruolo potrà sviluppare anche nei confronti dei comuni vicini?
Pergine, per la sua posizione e per le sue dimensioni è da sempre punto di riferimento delle tante comunità vicine, comprese quelle a minoranza linguistica presenti nella Valle dei Mocheni (isola linguistica germanofona), assumendo e mantenendo una posizione di responsabilità e di disponibilità nei confronti di tutti. Il futuro vedrà relazioni sempre più strette tra i Comuni dell’area della Valsugana e la necessità di creare reti sempre più ampie ed articolate nel campo dei servizi.
Il ruolo di Pergine dovrà essere quello di riferimento attento e disponibile per far si che questo particolare momento di riforme che si sta vivendo costituisca motivo di crescita generale per tutte le municipalità.

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