14 Maggio 2008

Sessantadue cuori, un solo amore per la terra

di Marcello Di Sarno (Blog Verrayes. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Verrayes Erik Lavevaz intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Come tutti i comuni prevalentemente montani, la popolazione, di poco più di 1300 anime, si presenta dislocata su Erik Lavevaznumerosi villaggi (ben 62!!!). Le problematiche che ne conseguono sono legate soprattutto alla difficoltà di erogare qualsiasi tipo di servizio al cittadino, dai trasporti ai servizi sociali. In più la nostra realtà si presenta alquanto diversificata, avendo villaggi di fondo valle con problematiche quasi “cittadine”, come immigrazione o viabilità, e villaggi di alta montagna (1600 m s.l.m.) con problematiche ben diverse.

Tre validi motivi per visitarla?
1 - Il paesaggio e la natura assolutamente incontaminati.
2 - L’arboretum Vescoz e il SIC (sito di importanza comunitaria) di Lozon, riserve naturali con specie animali e vegetali uniche su tutto l’arco alpino e non solo.
3 - La particolarità dei numerosi piccoli centri abitati che hanno saputo mantenere la peculiarità del modo di vivere della gente di montagna.

Chi ne ha fatto la storia?
Il canonico Pierre Louis Vescoz, poliedrico scienziato di fama internazionale, che all’inizio del secolo scorso ha costruito l’omonimo arboretum oltre all’importante opera di cartografo della Valle d’Aosta.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Sicuramente la difesa e la tutela dell’ambiente e del territorio, grazie soprattutto all’amore per la terra della gente che ci vive.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
L’aspetto su cui, in questo periodo, l’amministrazione sta puntando particolarmente è la razionalizzazione della viabilità sulla SS 26 con l’obbiettivo di renderla più sicura e implementare la possibilità di accesso ai numerosi centri storici per dare la possibilità ai cittadini di recuperare i numerosi volumi ormai fatiscenti.
Il sogno nel cassetto è quello di riuscire a dare la possibilità ai residenti di poter lavorare e vivere in montagna senza doversi spostare verso i grandi centri, evitando lo spopolamento dei nostri villaggi.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Cosa avrebbe fatto da Sindaco se avesse ricoperto questa carica negli anni 60? Avrei studiato una urbanizzazione più rispettosa dell’ambiente alpino e dei centri già esistenti.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Saint-Denis (1), Chambave (1), Châtillon (1), Chamois (1), Saint-Vincent (1), Valtournenche (3), Champdepraz (1), Ayas (1), Verrès (2), Issogne (1), Pollein (1), Brusson (1)