16 Giugno 2008

Un’identità, nessun timore dell’altro, centomila voci per dire no alla mafia

di Marcello Di Sarno (Blog Palermo. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Palermo Diego Cammarata intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
In questi anni abbiamo avviato un programma a lunga scadenza, che guardasse e desse risposte concrete e immediate, da Diego Cammarataun lato, alle emergenze e ai tanti bisogni di questa città e, dall’altro lato, puntasse a creare e promuovere le condizioni di sviluppo con l’avvio di un percorso di crescita, che va avanti senza soste. In particolare, abbiamo puntato su un piano strategico per riaffermare l’identità della città, il significato della sua cultura e il valore delle sue risorse storiche, ambientali e monumentali. Un piano che fotografa e contestualizza progetti in corso, da realizzare e ipotesi di pianificazione del territorio.
Il piano è strategico perché individua le possibilità di riqualificazione, sviluppo e promozione di Palermo inquadrandola nel livello che la città stessa merita e soprattutto perché l’approccio programmatico investe sui progetti infrastrutturali, gli unici che, a mio avviso, potranno cambiare realmente il volto di questa città. Il piano strategico prevede un programma di interventi, dal piano di recupero, riqualificazione e rivitalizzazione del Centro Storico al Prusst e al Pit finalizzati a connettere all’interno di un disegno generale del futuro della città alcuni progetti di rilevanza metropolitana e sovraregionale: la scuola nazionale di cinema, il museo di arte contemporanea, il parco archeologico del Castello a Mare per citare quelli più rilevanti.
Naturalmente stiamo lavorando, alla realizzazione delle grandi infrastrutture, dalla cui mancanza Palermo è stata a lungo fortemente penalizzata, a partire dal piano del trasporto pubblico di massa, le cui direttrici sono tram, metropolitana, chiusura dell’anello ferroviario e raddoppio del passante ferroviario.

Tre validi motivi per visitarla?
Palermo è una città straordinaria, colta, raffinata, bella, ricca di aneliti e oggi come ieri è un luogo di grande attrattiva per la magia dei suoi paesaggi, per la complessità e ricchezza del suo patrimonio monumentale ed urbano, per il percorso di rinascita che sta vivendo che rivela la sua vera identità. Ecco tre validi motivi per visitarla. Ho sempre detto che quello che bisogna fare strategicamente per promuovere questa città, è investire sulla sua identità, piuttosto che sulla sua immagine. La migliore immagine che Palermo può proiettare è, infatti, quella che deriva dalla sua identità.
Un’operazione di valorizzazione dell’identità della città, assolutamente riuscita, è stata quella di utilizzare la cultura come elemento di recupero e rivitalizzazione di un intero quartiere, la Kalsa, uno dei più antichi della città, ricco di monumenti ed antichi palazzi recuperati: con la rassegna Kals’Art è diventato un grande palcoscenico per spettacoli, musica, teatro e mostre. Abbiamo riqualificato ma anche creato le occasioni per portare cultura, musica, intrattenimento, in una parola occasioni perché la gente tornasse ad affollare e a vivere il quartiere.

Chi o che cosa, secondo lei, ne ha fatto la storia, ne ha plasmato l’identità?
Palermo è una città che ha una lunga tradizione di integrazione. E’ una città che è sempre stata aperta al dialogo, al confronto, allo scambio con culture, usi e costumi diversi e la sua storia ne è la dimostrazione: l’avvicendarsi di diversi popoli, arabi, normanni, francesi, spagnoli, ha avuto come risultato quello di arricchire la sua cultura, la sua arte facendone da sempre una città multietnica. Per questo motivo abbiamo deciso di tradurre il sito internet del Comune non solo in inglese, in francese, in spagnolo ma anche in arabo, proprio per la vocazione all’integrazione della nostra città, per quella apertura a trecentosessanta gradi che fa parte della sua identità.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Per la grande forza di Palermo e dei palermitani, che hanno sempre saputo dire un no forte e deciso alla mafia, alla criminalità in genere e a tutte le sue manifestazioni, come il fenomeno del racket delle estorsioni. Palermo ne conosce bene la violenza, quella eclatante, e anche quella più nascosta e subdola, ma la nostra città non si è mai rassegnata né piegata e, pur profondamente segnata, ha sempre saputo rispondere con un no deciso alla violenza e alla sopraffazione.

Tra progetti ambiziosi da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Palermo vuole e può diventare il centro e il cuore dello sviluppo dell’area euromediterranea. Per cogliere questa grande opportunità, l’amministrazione ha avviato il Pit, Progetto integrato territoriale «Palermo Capitale dell’Euromediterraneo», che prevede finanziamenti per oltre 100 milioni di euro, di cui il 15 per cento di risorse private. Il programma di interventi punta proprio ad affermare la città quale punto nodale del processo di evoluzione economica che porterà all’apertura dell’area di libero scambio euro-mediterraneo, attraverso un articolato programma di azioni (suddivise in 5 linee strategiche, tra di loro strettamente interconnesse), mirate alla modernizzazione ed all’internazionalizzazione competitiva della città metropolitana, in una cornice di intervento resa unitaria anche dalla dotazione a monte di un piano integrato della mobilità.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere dalla sua città e la risposta che darebbe.
Vorrei che mi chiedessero della realizzazione della metropolitana leggera automatica, che è uno degli assi portanti del piano di mobilità di Palermo e sarà un’infrastruttura decisiva e fondamentale per snellire la circolazione in città, in quanto la attraverserà dallo svincolo di via Oreto a Tommaso Natale – Partanna Mondello.
Lo sviluppo totale della linea sarà di oltre 17 chilometri. Il costo complessivo della progettazione e della realizzazione sarà di 1.085 milioni di euro. Dopo un apposito appalto, è stato elaborato il progetto preliminare del primo stralcio dell’opera (tratto Oreto-Notarbartolo), che nel maggio 2008 ha avuto il via libera della giunta comunale. Vorrei poter rispondere con la data di inizio dei lavori di questo primo tratto.

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