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Regione Sicilia - Provincia Palermo

Interviste, articoli, racconti di viaggio sul comune di Palermo

In fondo all’Italia, la Sicilia è sempre stata per noi come una sorta di calamita: l’idea di quel mare, di quella storia, del cibo eccezionale e del caldo africano ci hanno sempre affascinato, e così un anno abbiamo deciso che Taormina sarebbe stato il nostro punto di partenza per visitare tutto il lato est dell’Isola, fino a Catania. Ma una volta in zona, ti rendi conto che la Sicilia è uno straordinario mondo a parte, tutto da scoprire… così quest’anno abbiamo deciso di dirigerci ad ovest, verso Palermo, cuore vivo e pulsante di una civiltà antica e fiera, una città di una bellezza che lascia senza fiato!

Non solo quelle di ispirazione sacra che richiamano al raccoglimento e suscitano devozione, ma anche capolavori artistici che arredano ambienti raffinati e ricercati, dalle ville ottocentesche ai nuovi ambienti living. Sono le vetrate di Roberto Alabiso, affascinato fin da subito dalle potenzialità espressive del vetro, delle sue armonie colorate e dalle sue applicazioni senza tempo.

Il 13 dicembre a Palermo si mangia un piatto tradizionale a base di grano bollito, condito con olio e sale, di cui oggi esistono golose varianti. La tradizione ha avuto origine dalla leggenda secondo cui nel 1646 una nave carica di grano approdò nella città, salvando la popolazione da una drammatica carestia proprio nella giornata in cui si celebra la Santa.

Il cibo a Palermo, più che altrove, media le relazioni e fortifica le tradizioni. Ecco che la festa di San Giuseppe diventa il trionfo della “sfincia con la ricotta”, una sorta di bignè gigantesco fritto e ripieno, oltre che di ricotta, di crema, pistacchi e scorzetta d’arancia…

Le antiche tecniche di lavorazione del cuoio riemergono dal passato e, interpretando il presente, danno vita a oggetti di uso quotidiano che spaziano dalle borse e dalle cinture fino ai portasigarette e ai portacellulare. Dai primi anni del ‘900, le tecniche di lavorazione arrivano nel secondo millennio attraverso le botteghe dei mastri artigiani, tra queste la Ciprillo Artigiano Cuoieria di Palermo.

Palermo, città che non si fa dimenticare. Ricca di testimonianze storiche e architettoniche, vi accoglierà con i suoni dei suoi mercati e i profumi della sua cucina, guidandovi alla scoperta di anni di storia. Immancabile una visita al laboratorio della famiglia Cuticchio con i suoi pupi.

Ogni volta che posa la penna sul foglio, Maria sa di dover meticolosamente sbucciare quel frutto di contraddizioni che è la sua Palermo. Cominci, come tutti, facendo il verso all’audace Marzia Jeffries di Kazan, per accorgerti nel mezzo del cammin che la via scomoda per uscire dal pantano, come certe vite spezzate, non è un nastro che puoi riavvolgere: è realtà. Negligenza, sperpero, disinformazione, bufale online… taccuino o palmare, c’est la meme chose per un “cane da guardia”.

Non un’evanescente logica d’immagine, ma un’autentica filosofia dell’identità. E’ questa la strada maestra che il Sindaco indica alla sua Palermo per rinverdire suoni, immagini ed atmosfere del regno che accolse lo “stupor mundi”. Solo una comunità che mostra il pugno chiuso alla barbarie e il palmo spalancato al vicino di casa può ambire al ruolo di capitale dell’“Euromediterraneo”.

Antipostmodernisti del gusto unitevi! Alla faccia del “pensiero debole culinario”, Andrea e Alberto Izzo dell’Osteria dei Vespri di Palermo, sono i paladini del “gusto forte”: che può conciliarsi con la cucina moderna. Visiteremo gli stucchi rococò del Palazzo Ganci, quello del ballo del Gattopardo di Visconti, e scopriremo che durante i Vespri c’era un legume pericoloso!

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