30 Agosto 2008

Prato, dove l’Italia e la Cina convivono

di Andrea Bonfiglio (Blog Prato. Alla Scoperta della nostra Italia)

La strada che da Pistoia conduce a Prato è una lunga ed ampia distesa di asfalto che attraversa verdeggianti terreni adibiti a vivai – dove spiccano, per l’immagine fiorente, ordinata e precisa, centinaia di varietà di piante – ed aree caratterizzate prettamente da imponenti blocchi di cemento. Giungere in centro, specie negli orari  di “punta”, non è affatto cosa semplice, giacché il traffico, fatto di auto, motorini, furgoni e tir, regna sovrano. L’assetto urbanistico della città, votato prevalentemente alle rotatorie, con buona pace dei tradizionali semafori, migliora indubbiamente il caos delle vie cittadine, ma non rappresenta una soluzione capace di garantire una fluida circolazione dei mezzi. Per questo motivo, probabilmente, si inizia a vedere lungo le principali arterie, una serie crescente di sottopassaggi.

La vivacità economica dei pratesi, famosi nel mondo per i fasti passati della loro industria tessile, nonostante l’attuale crisi del settore, pare immutata. “La precarietà? Coincide Prato - Via Pistoiesecon l’arrivo dei cinesi”, sentenziano frettolosamente molti di loro, additando con superficialità la comunità asiatica locale, ovvero la più numerosa d’Italia.

Via Pistoiese, a discapito del nome, sembra una scorcio di Pechino, agghindata com’è delle tradizionali sfere rossastre che campeggiano, ciondoloni, alle vetrine dei negozi. Una veduta suggestiva e affascinante di un angolo di Toscana, d’Europa, che accoglie un operoso frammento di un altro continente. Le maestose insegne pubblicitarie che si incontrano a Prato, scritte sia in italiano che in caratteri cinesi, sono forse la più nitida testimonianza di questa insolita convivenza fra due culture così diverse.

Girovagando per il centro o la periferia è praticamente impossibile non imbattersi in almeno un uomo o una donna dagli occhi a mandorla, poiché, eccezion fatta del caso di via Pistoiese, i rimanenti spazi sono spesso condivisi. L’area industriale del macrolotto, contraddistinta per il colore grigio del fiume d’asfalto e delle fabbriche che la impregna, ospita imprenditori e lavoratori di provenienza diversa; nelle zone residenziali vivono indistintamente famiglie italiane e cinesi; lo stesso vale nel resto delle varie borgate e delle frazioni.Prato - Castello dell’Imperatore

Nei parchi cittadini, dove il verde si estende fiorente per donare un’oasi di pace e frescura ai cittadini asfissiati dallo smog, non è raro incontrare, specie al mattino presto, silenziosi gruppi di asiatici intenti a praticare Tai Chi e qualche sportivo pratese coinvolto nel jogging.

Le vie pedonali del centro, dalle quali si possono raggiungere ed ammirare gli eleganti edifici storici – su tutti il meraviglioso Castello dell’Imperatore – sparpagliati nelle vicinanze, accolgono una folla estremamente eterogenea, specie nella calde serate primaverili ed estive: un melting pot degno delle più famose Londra e New York.

(La prima foto è di estremocentro, per gentile concessione)

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