Una mattina d’afa in agosto. Mi sto dirigendo con il mio ragazzo a Siena per sbrigare alcune faccende che ci tengono occupati alcune ore, poi pensiamo di andare a trovare un nostro amico, che abita nei dintorni ed è anche in ferie. Veniamo invitati a pranzo, ci vengono fornite le indicazioni stradali e dopo una mezz’ora di giri troviamo il posto. Lui ci sta aspettando già fuori nel parcheggio sotto casa.
Gli appartamenti si mostrano come un blocco unico, ma entrati nel cortiletto appaiono i vialetti che ad uno ad uno conducono agli ingressi, stile villaggio. Mi viene da pensare alle vacanze appena trascorse. A dire la verità io conosco molto il nostro gentile ospite ma lui è una di quelle persone naturalmente esuberanti, e non mi trovo in difficoltà con lui, nonostante il mio carattere sia praticamente opposto al suo, più chiuso, riservato. “Hai paura dei cani Sara?”, “Figuriamoci, anzi mi piacciono”. Ed il cane è lì, un enorme labrador miele con il giocattolo in bocca, scodinzolante e felice di avere ospiti a casa.
Pranziamo in tre, o meglio in quattro considerando l’allegro quattro zampe, guardando in tv le olimpiadi e sul portatile le foto delle vacanze del nostro amico, in canoa con amici e fidanzata, sorridenti mentre fanno rafting. Chiacchieriamo di tutto, vita, lavoro, amici in comune e decidiamo di andare a trovare la fidanzata, che invece è al lavoro. Il tempo passa in fretta e ci mettiamo in auto.
Non credo che tutti abbiano la fortuna di poter lavorare in una pianura circondati dalla lussureggiante campagna toscana, in un posto fuori dal paese dove il traffico è l’ultimo dei tuoi pensieri e i tuoi vicini sono tranquille persone che abitano un casolare vecchio stile. Il luogo spinge a pensare una sola parola: tranquillità.
Casole d’Elsa ci guarda dalla cima di un colle. “Appena finito del tutto il turno di lavoro andiamo a visitarlo”. In posizione panoramica, sopra questa campagna ridente, Casole mostra al viandante le sue antiche mura medievali. A dispetto dell’atmosfera pacifica che la circonda, la storia della cittadina non è stata per nulla tranquilla. Fu castello dei Volterrani, libero comune e poi passò sotto la protezione dei senesi.
Non c’è tantissimo tempo di visitare il centro storico ed il sole sta per andare giù, eppure la città offre da vedere una Collegiata che risale al XII secolo che ha un interno ricco di dipinti e affreschi e l’attigua Canonica che ospita il Museo archeologico e della Collegiata. Nella zona di Casole attorno al IV sec. a.C. si trovava uno stanziamento etrusco con le sue necropoli e i resti ritrovati di questa civiltà legata alla città di Volterra si conservano qui, come le opere pittoriche più importanti del comune. In fondo alla strada principale del paese facciamo una sosta per rilassarci e prenderci un gelato: sotto la Rocca ancora intatta, anch’essa come le mura, si tengono proprio quel giorno le selezioni di un concorso di bellezza.
Discutiamo per un po’ di come è vivere in quei posti, di cosa si fa la sera e del fatto che il clima è ideale, poi c’è da organizzare la serata, che si chiude con una grigliata innaffiata da vino del Chianti e goliardia nella cornice della detta meravigliosa campagna toscana. E’ stata proprio una bella giornata ma dobbiamo prepararci per il giorno dopo.
(Foto di Zyance e di Vignaccia76 in Licenza Creative Commons)
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