24 Ottobre 2008

Il gioco come totalità, regole e libertà

di Marina Greco (Blog Bagheria. Interviste Musei)

Laila e Lucilla Piraino, figlie del fondatore del museo del Giocattolo e delle Cere Pietro Piraino, intervistate dalla redazione di Comuni.Italiani.it:

Il museo come frutto di una ricerca dell’identità perduta?
Pietro Piraino Papoff, inquieto ed insoddisfatto bambino-uomo ritrovava nei giocattoli, negli oggetti di antiquariato, nei presepi e nell’arte, l’identità perduta, idealizzata e ricavata dalla società romantica che ha prodotto quegli oggetti, indispensabili alla “crescita” del bambino rimasto in lui.
Imparò, sin da piccolo, a rifugiarsi sul “Pianeta del Piccolo Principe” dove il sogno, la fantasia e l’irrealtà erano quotidianità e regola; lì poteva estraniarsi da una realtà dolorosa e da un’umanità non accettata e non condivisa.

Il gioco e la fantasia, quindi, come modelli di vita reale?
Per ben comprendere le ragioni della nascita del Museo ed i messaggi che vengono recepiti da quanti visitano il museo, bisogna necessariamente parlare del suo fondatore e del suo mondo: Pietro Piraino Papoff.
Questi sostiene che il gioco, come la vita reale, riunisce in sé i concetti di totalità, di regole, di libertà. Nel gioco, le diverse combinazioni sono altrettanti modelli di vita reale, personale e sociale; esso tende a dare un certo ordine all’anomalia dei rapporti e fa progredire dallo stato di natura a quello di cultura, dallo spontaneo al voluto.

Un museo realizzato per adulti e bambini?
In giovanissima età Pietro cominciò il recupero, spesso affannoso, di una grande quantità di oggetti creati per il divertimento dei più piccini e destinati, dopo il restauro, allo studio ed alla conservazione perché i bambini (e non) del futuro, non ne smarrissero testimonianza e memoria.
Nel 1994, assieme alle sue due figlie, creò un’ Associazione no-profit per la trasformazione delle sue collezioni di giocattoli e di “cere” in un museo stabile con sede a Palermo.
Nel 2004, a seguito di una convenzione con il comune, il museo si trasferisce a Bagheria  (a 5 km. da Palermo) al piano nobile di una splendida villa settecentesca affrescata dal Borremans.

Entriamo nelle stanze del museo, a spasso tra giocattoli trasformati in “cere”…
Qui circa mille giocattoli e cento teche con statue in cera trovano una degna e prestigiosa allocazione. I giocattoli sono esposti in vetrine illuminate che ben si ambientano in un contesto di grande impatto emotivo, visti i mobili, i tendaggi e gli arredi d’epoca.
Oltrepassata la soglia, ci si sente catapultati a ritroso nel tempo: in un’atmosfera ovattata e irreale, dove mille giocattoli e cento teche con statue in cera ci raccontano di un mondo in cui la fantasia ispira ancora i giochi e i sogni dei bambini!
Il museo è anche punto di aggregazione per i ragazzi di tutte le scuole d’ordine e grado che ne sono abituali frequentatori.

Come si adatta il museo all’evolversi del gioco con l’introduzione delle nuove tecnologie?
L’evolversi del gioco, il cambiare delle mode, l’impiego delle nuove tecnologie e dei nuovi materiali, è subito percepibile da quanti visitano il Museo del Giocattolo e delle Cere.
Osservando l’evoluzione del gioco, ci si rende subito conto di quanto esso sia lo specchio della vita che cambia, del cambiare dei costumi e del mutare dei bambini, della famiglia e della società. I nostri ospiti hanno a loro disposizione bambole, automi, case di bambole, giocattoli etnici e della civiltà contadina, cavalli a dondolo, accessori per bambole, la moda infantile attraverso i secoli, manufatti in cera legati alla tradizione sia sacra che profana del meridione d’Italia.

Non solo un museo…
Annesso al museo, un laboratorio per la produzione e restauro dei giocattoli, dei presepi e delle cere, una sala per la musica e convegni, aula per la didattica, book shop e biblioteca.

Qual è il sogno nel cassetto per il futuro del museo?
Beh, è presto detto! Il museo dovrebbe disporre di spazi da riservare ai giocattoli di nuova generazione, di spazi per la sperimentazione dei nuovi giocattoli, di una scuola di ceroplastica per tentare di salvare quest’arte del tutto dimenticata ma, principalmente, il museo dovrebbe diventare una scuola per insegnare a giocare a quanti hanno dimenticato di essere stati bambini!

Riferimenti:
Museo del Giocatolo Pietro Piraino
Via Consolare,  105 -  Bagheria (PA)
Telefono e Fax: 091-943801; 091-580008
Indirizzo email: museodelgiocattolo@museodelgiocattolo.org
Sito Web: www.museodelgiocattolo.org

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