17 Novembre 2008

Le due identità al di là del fiume

di Marcello Di Sarno (Blog Villacidro. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Villacidro Ignazio Fanni intervistato per Comuni-Italiani.it

Villacidro e la letteratura: un premio nel segno della grande figura di Giuseppe Dessi.
Un legame profondo quello che unisce Villacidro allo scrittore Giuseppe Dessi, che ha riversato nella sua opera un amore talmente grande per la nostra cittadina, al punto che quest’ultima con la sua storia, i suoi luoghi, la sua gente, rivive in tanta parte della produzione dessiana.
Questa presenza così pregnante ha dato un notevole contributo alla nostra consapevolezza, alla nostra identità, a un senso di appartenenza e d’orgoglio per l’importanza storica, culturale e ambientale di questo centro.
Già lo “Strega” assegnato a “Paese d’ombre” ha permesso a Villacidro di superare i confini regionali, ma un premio letterario di valenza nazionale, quello appunto intitolato a Dessi, non può che accrescere la visibilità del Comune che lo ospita. Nei giorni in cui si celebra il premio, Villacidro diventa un palcoscenico di varie manifestazioni, tra le quali reputo di particolare valore sociale e culturale quelle che coinvolgono le giovani generazioni.
Infine non posso sottovalutare il ritorno d’immagine che una manifestazione così importante comporta per il nostro paese e che può avere, tra l’altro, riflessi positivi anche sulla sua economia.

Ignazio Fanni

Un’economia la vostra che seguito un po’ le sorti della regione. E’ così?
Esatto. Fino agli anni sessanta l’economia villacidrese si basava essenzialmente sulla produzione agricola e sulla pastorizia, quindi sorsero alcune fabbriche che per un certo periodo diedero benessere e prosperità a tutta la zona. Con la crisi delle industrie, che comunque ebbero il merito di determinare una svolta decisiva sia per la mentalità imprenditoriale che per l’apertura culturale della popolazione, abbiamo ora seri problemi occupazionali e di reddito per i nostri abitanti.
Tuttavia proprio grazie a questo cambio di mentalità i Villacidresi si stanno attrezzando per produrre, trasformare e commercializzare degli ottimi prodotti agricoli tipici della nostra agricoltura e dei nostri allevamenti e di portare avanti egregiamente delle piccole industrie di artigianato di mobili, gioielli, ecc. La creazione di un grande centro commerciale se, obbiettivamente, ha creato non pochi problemi ai piccoli commercianti del centro storico, tuttavia è in grado di far affluire molti acquirenti anche dai paesi vicini.
La nostra Giunta sta portando a termine lo studio e l’implementazione di un piano strategico comunale che certamente sarà in grado di alimentare uno sviluppo armonico e coordinato dell’economia e della società villacidrese.

Al piano strategico dunque è legato il futuro prossimo di Villacidro. In che termini?
Se con esso riusciremo a sviluppare il turismo e l’agricoltura penso penso che il nostro paese possa svolgere, già dai prossimi anni, un ruolo trainante per l’economia non solo di Villacidro ma di tutta la zona.

Dai “luoghi” dannunziani a Monti Mannu, dov’è che si evince l’appeal turistico del territorio?
Il territorio del nostro comune è uno dei più caratteristici della Sardegna, dal punto di vista geologico, faunistico e storico-minerario.
Possiamo dire che Villacidro offre attrattive turistiche di ogni tipo: la più nota è senz’altro la cascata della “Spendula”, ma di molto interessanti sono anche le cascate di “Piscina Irgas” e di “Muru Mannu” che si possono trovare dopo aver oltrepassato il territorio di Monti Mannu .
Per quanto riguarda Monti Mannu, oltre i numerosi reperti di archeologia mineraria attraverso sentieri ben segnalati, è ormai possibile fare delle interessantissime passeggiate a piedi attraverso una natura incontaminata.

E poi…
Da Monti Mannu è possibile raggiungere anche le cosiddette Tombe di Matzanni. La zona delle “tombe di Matzanni”, in realtà, si trova in territorio di Vallermosa, proprio al confine amministrativo tra i comuni di Villacidro e di Iglesias. Poste a circa 700m s.l.m., sono in realtà tre pozzi sacri, o meglio, dovremmo parlare di un’ampia area culturale dotata di almeno tre pozzi sacri, caso unico conosciuto in Sardegna. Nei pressi, siamo già nel territorio di Iglesias, è possibile ammirare i resti di un tempio fenicio.
Voglio ricordare che proprio a Monti Mannu è possibile soggiornare, o semplicemente mangiare, alla Taverna del Parco. Una vecchia colonia per i bambini del paese che è stata ristrutturata e trasformata in locanda.

Una terra ricca di fascino e di storia, come ci consegna la sua stessa storia.
Pur non avendo notizie certe sull’origine di Villacidro certamente i luoghi in cui attualmente sorge la cittadina furono abitati dai tempi più antichi, come attestano i numerosissimi ritrovamenti archeologici, testimonianza di un’intensa vita sociale religiosa e produttiva in periodo nuragico, punico e romano.
Sembra che i primi abitanti fondarono un villaggio sulle rive del Rio Leni e che solo in un secondo tempo ne fu creato un secondo, sulle pendici dei nostri monti, nel sito che ai nostri giorni è occupato dall’abitato di Villacidro. Per questo motivo, Efisio Cadoni, scrittore, poeta, scultore, artista raffinato e completo, ipotizza che il nome Villacidro derivi proprio da Villa Citra (= Villa al di là, sottinteso del fiume). Certamente queste due identità: quella degli uomini di pianura prevalentemente dediti all’agricoltura e ai commerci e quella dei “montanari” dediti soprattutto alla pastorizia, si sono amalgamate in un tutt’uno armonico che, ancora oggi, costituisce il punto forte della nostra identità.

Quali aspetti della sua gente testimoniano questa duplice identità?
La caparbietà e la fierezza degli uomini della montagna unita alla pazienza e alla astuzia dei contadini della pianura.

La Villacidro della sua infanzia.
Quando frequentavo le scuole elementari la nostra maestra ci spiegava che il paese si era sviluppato, quasi a forma di croce, lungo una direttrice orizzontale nella parte più alta, a ridosso delle montagne, e una verticale che, seguendo via Roma degradava sino alla pianura sottostante.
La parte alta, il centro storico era considerata la zona abitata dai benestanti e noi ragazzini la chiamavamo “l’Arabia”. Alla parte bassa veniva dato il nome di “Russia” e tra i ragazzini delle due zone non correva molto buon sangue.

Com’è viverci oggi?
Con l’avvento dell’automobile, il centro storico, a causa delle strade strette, della mancanza di parcheggi e delle leggi urbanistiche che rendono difficile adeguare le sue abitazioni alle comodità della vita moderna, si trova un po’ in sofferenza.
Tuttavia il nuovo piano particolareggiato, per quanto riguarda le abitazioni, e un nuovo piano viario e l’attenta realizzazione di parcheggi nelle zone strategiche, non mancheranno di rivitalizzare il nostro centro storico che propone numerose attrattive per il turista.
Una volta parcheggiata l’automobile percorrendo a piedi scalinate tortuose, viuzze o caratteristiche scalette sarà facile scoprire un interessante patrimonio culturale artistico e architettonico invidiabile: il Lavatoio, struttura in stile liberty della fine dell’Ottocento, la piazza XX Settembre con le sue originali abitazioni e il Monte Granitico, le chiese e i piccoli ma tipici musei.

Villacidro in due-tre scatti.
Villacidro si estende dolcemente a mezza costa sulle ultime propaggini sud-orientali del massiccio del monte Linas. Le montagne che la circondano ricche di boschi e di corsi d’acqua costituiscono l’habitat ideale per numerose specie di animali selvatici. Attraverso le sue valli, che dolcemente si perdono nell’uniformità della pianura, riesce ad insinuarsi una leggera brezza che d’estate rende il suo clima fresco e frizzante.

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