21 Gennaio 2009

La città, lo sport e quegli angoli malinconici

di Marcello Di Sarno (Blog Padova. Interviste Giornalisti)

Daniele Garbo

Daniele Garbo

Per i fedelissimi dello sport in tv quella di Daniele Garbo è una voce familiare che, da vent’anni e più, racconta di goal, scandali, colpi di mercato. Padova oltre ad avergli dato i natali, l’ha tenuto a battesimo come giornalista attraverso le prime collaborazioni con il Mattino di Padova e il Gazzettino.
Laureato in Economia e Commercio all’Università di Venezia Ca’ Foscari, prosegue la sua attività di giornalista sportivo dedicandosi al tennis e dirigendo due importanti riviste del settore, “Tennis” (edito dalla Federazione Italiana Tennis) e “Match Ball”.
Dal 1° aprile 1987 al 3 febbraio 1988 collabora al settimanale “Special Sport” diretto da Gianni Minà e dal 1988 fa parte della redazione sportiva di Mediaset, a Roma.
Parla di calcio ma non solo nell’intervista che ha rilasciato per Comuni-Italiani.it

Quando e come nasce la sua voglia di raccontare lo sport?
Nasce a metà degli anni ‘70, quando stavo per laurearmi in Economia all’Università di Ca’ Foscari. Tennista mancato… per insufficienza di prove - ero un’autentica schiappa! - pensai di rimanere nel mondo del tennis come cronista.
Cominciai a collaborare con la rivista Match Ball, allora la più diffusa del settore, poi con il Resto del Carlino e quindi col Mattino di Padova. Capii allora che non sarei mai stato un commercialista, un economista o un bancario, ma un giornalista.

Padova che ruolo ha avuto nella sua carriera giornalistica?
In realtà il mio legame con Padova dal punto di vista professionale si limita agli esordi, con il Mattino prima e col Gazzettino poi, perché tutta la mia carriera si è poi sviluppata lontano dalla mia città, alla quale sono comunque legato.

Dopo l’ha raccontata soprattutto nell’ottica calcistica. Il suo ricordo più nitido.
Ricordo il mio primo servizio sul Padova in serie A, fu durante la partita con la Lazio, il sabato di Pasqua del 1995. Ero inviato per Pressing, la trasmissione di Italia Uno. Era il mio debutto allo stadio Euganeo e mi sentivo emozionato perché rivedevo la mia squadra in A 32 anni dopo.
Quel giorno ricordai quando da bambino mio padre mi accompagnava all’Appiani a vedere il Padova di Rocco.
La Lazio era uno squadrone, con Casiraghi, Boksic, Signori (che quel giorno però era infortunato e non giocò), ma il Padova vinse 2 a 0 con una punizione di Cuicchi, deviata dalla barriera alle spalle di Marchegiani, e il raddoppio di Kreek. All’uscita dalla tribuna Dino Zoff, allora presidente dei biancocelesti, mi chiese con un sorriso: “ Sei qui come tifoso o come giornalista ?”“Solo giornalista, Dino” - fu la mia risposta.
Ed era vero, perché, anche se ero contentissimo per quella vittoria imprevista, in quel momento pensavo soltanto a fare al meglio il mio mestiere.

La città e lo sport, non solo calcio.
Da ragazzo, col Padova in C2, mi innamorai del rugby e della pallavolo. Frequentavo l’Antonianum (collegio dei Padri Gesuiti N.d.R.), l’ambiente del Petrarca Football Club insomma, e molti miei amici giocavano a rugby.
Io non avevo il fisico e andavo in tribuna a fare il tifo.
Oggi credo che il calcio abbia ritrovato la sua supremazia, mentre ho la sensazione che il mio primo amore, il tennis, sia un po’ in ribasso. Ma sono solo sensazioni, perché manco da Padova dal 1978: ho vissuto 8 anni a Bologna e da 22 abito a Roma.

Nei suoi ritorni, in quali luoghi non manca mai di fare un salto?
Ogni angolo di Padova mi fa sentire a casa mia. Ogni tanto ci torno e mi piace riprovare antiche emozioni. Dal quartiere Don Bosco, dove sono nato e dove vive ancora mia sorella con la sua famiglia, a via dei Rogati, dove ho abitato prima di trasferirmi a Bologna e dove vive ancora mia madre.
E poi il Prato della Valle, il Santo, l’Università, il Pedrocchi, il centro tutto pedonalizzato da molti anni, le piazze… Ricordi bellissimi di una città splendida.

Un minuto per dire ciò che ama e ciò che cambierebbe della sua città.
Di Padova amo le atmosfere, i silenzi, gli angoli malinconici di certi portici della città vecchia. Amo lo stile austero di città austro-ungarica, l’eleganza delle vie del centro e del salotto delle piazze. Una magia che pochissime altre città italiane possiedono. Amo l’aria decadente, una certa malinconia nelle giornate di pioggia o di nebbia. Amo una città che negli anni è cambiata molto, come tutte le città italiane, e purtroppo quasi mai in meglio. Ma che ha saputo mantenere intatta la propria identità.
Cosa cambierei? La mentalità di chi non si rende conto che il bene comune può essere salvaguardato soltanto trattandolo come il nostro bene personale. Ma questo non è un difetto “padovano”, bensì tipicamente italiano. E uno dei motivi per cui questo Paese fatica a crescere.

Cronaca. Da via Anelli a via Manare: come vede da fuori la nuova Padova dei “muri” divisori?
E’ un problema che conosco soltanto attraverso giornali, televisione e le parole dei “miei”, perché non esisteva quando io vivevo a Padova. E’ un problema comune ad altre città italiane e figlio dell’immigrazione selvaggia. Credo servano fermezza ed equilibrio: sì a chi lavora e no a chi è costretto a rubare o spacciare per sopravvivere. Le leggi ci sono, il problema è che in questo paese si fatica a farle rispettare.

Lei che lavora per lo più in TV, come vede il futuro della professione giornalistica rispetto al rapporto con internet e alle nuove forme di giornalismo partecipativo (blog, social network, etc)?
Questa professione sta cambiando a passo di carica e non sempre in senso positivo. Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione avviene in tempo reale e, grazie a Internet, è facilmente fruibile in qualunque momento e dovunque. Ma è anche un mezzo che va maneggiato con cura.
Non tutto quello che finisce sui Internet è vero, ma va controllato attentamente. Chiunque può scrivere qualsiasi cosa sul web, perciò la funzione del giornalista di “mediatore” e garante della notizia rimane fondamentale. Altrimenti si finisce in una giungla dalla quale è difficile uscire.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Noventa Padovana (1), Rubano (1), Due Carrare (1), Campo San Martino (1)