4 Aprile 2009

La nuova identità del “polmone verde” dell’Abruzzo

di Marcello Di Sarno (Blog Provincia di L'Aquila. Interviste Province)

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Stefania Pezzopane

La Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane intervistata per Comuni-Italiani.it

Quali traguardi ha raggiunto la Provincia sotto la sua presidenza?
Il traguardo più importante è quello di aver restituito un ruolo di primo piano ad un ente che in passato aveva perso smalto. La Provincia dell’Aquila ha assunto nel corso di questi cinque anni una nuova identità, è diventata un ente indispensabile, un importante punto di riferimento per i piccoli comuni, le istituzioni locali, le associazioni di categoria, i sindacati, i cittadini.

L’Aquilano è una terra di enorme fascino. Cos’è che secondo lei la rende così attraente?
Il nostro territorio è ricco di testimonianze storiche, architettoniche, ambientali. L’elenco sarebbe lungo. Abbiamo borghi bellissimi - come Santo Stefano di Sessanio - che in questi anni stanno sperimentando una nuova formula di ricettività diffusa
Emergenze archeologiche, come Alba Fucens nella Marsica e tante altre emergenze che costellano la “Via dei Vestini”, la strada che collega le Province de L’Aquila e di Pescara.
Parchi e riserve naturali; stazioni sciistiche di prestigio; i luoghi dello spirito come Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, dove ogni anno si celebra la “Perdonanza”.
Siamo ricchi di tradizioni popolari e religiose: la “Madonna che scappa” a Sulmona, il “rito dei serpari” di Cocullo, le tanti tradizioni popolari di Scanno. Questo solo per fare degli esempi. Per chi vuole saperne di più, esiste un ricco cartellone di eventi culturali, “Provincia in festival”, con cui la Provincia dell’Aquila ha voluto mettere in rete non solo eventi e manifestazioni, ma anche far conoscere le bellezze paesaggistiche e monumentali del territorio.

Alla luce anche della sua esperienza di assessore regionale alla cultura, quali sono i caratteri che fotografano l’identità culturale della provincia aquilana?
Innovazione e accoglienza. È questo il binomio vincente. Il nostro territorio è un vero e proprio centro tecnologico e scientifico, per la presenza di alcuni settori produttivi d’eccellenza e di un polo universitario di qualità. L’alta tecnologia si sposa con il turismo sostenibile e con un ottimo livello di qualità della vita.
Siamo una provincia “ospitale per natura”, con un ingente patrimonio ambientale e storico-monumentale, che offre anche un ampio ventaglio di opportunità turistiche e nuove formule per la ricettività. Il Piano di Marketing che la Provincia dell’Aquila ha realizzato di recente, consentirà di valorizzare e far conoscere più da vicino le tante opportunità che offre il territorio e di coinvolgere investitori internazionali nel progetto di recupero dei nostri borghi.

Quanto e in che termini il Parco Nazionale d’Abruzzo e l’ambiente in generale sono stati al centro della sua agenda politica?
La nostra provincia ha tre parchi nazionali (Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale della Majella) e uno regionale (Parco regionale del Velino Sirente), sei riserve naturali statali e sette regionali, numerose aree protette. Siamo il polmone verde dell’Abruzzo. L’attenzione ai parchi, all’ambiente, alle aree montane ed interne non può che essere massima.
Siamo una delle poche province in Italia ad avere istituito un Assessorato per le aree interne e la Montagna, e abbiamo rilanciato il progetto APE (Appennino Parco d’Europa), un progetto che seguo con attenzione sin da quando ero assessore regionale e che punta a valorizzare lo sviluppo ecosostenibile del nostro territorio.

In che modo si manifesta la centralità dell’Aquilano nell’economia regionale?
Grazie al ruolo giocato dalla Provincia sono arrivate risorse economiche determinanti. Alcuni esempi possono essere significativi: 9 milioni di euro per la Superstrada del Liri, 46 milioni per la prosecuzione dei lavori della L’Aquila-Amatrice. Per il rilancio delle ferrovie abbiamo ottenuto di recente, grazie ai fondi FAS, 15 milioni di euro per la tratta L’Aquila-Sulmona ed eravamo riusciti ad ottenere dal precedente governo ben 168 milioni di euro per il potenziamento della tratta ferroviaria Avezzano-Roma. Fondi poi sottratti dal governo Berlusconi e mai restituiti.
Per lo sviluppo dell’economia la Provincia ha portato a casa 18 milioni di euro per i Progetti Integrati Territoriali che serviranno da volano per le imprese locali e per far ripartire in generale l’economia.
Infine, ma non per ultimo, l’ottenimento degli aiuti di Stato, grazie ai quali il nostro territorio è più appetibile e in grado di attrarre nuovi investimenti.

Tra sostenitori e detrattori del ruolo istituzionale della Provincia, rispetto alle Regioni e ai Comuni, come vede il futuro di questo ente?
Ritengo che a sette anni di distanza dall’entrata in vigore del nuovo titolo V della Costituzione, Parlamento e Governo non sono riusciti a dare ancora piena attuazione alle nuove disposizioni, soprattutto in termini di federalismo fiscale. Non ci sarebbe un reale risparmio di risorse sopprimendo le Province, considerando che le funzioni che svolgono dovranno essere attribuite ad altri enti a cui trasferire le relative risorse.
L’unica strada da percorrere è un nuovo riordino istituzionale, che consenta di trasferire effettivamente alle Province molte competenze, che al momento esistono solo sulla carta. Nel contempo andrebbero eliminati altri enti ridondanti, che non hanno una diretta legittimazione democratica e che dunque non hanno responsabilità dirette nei confronti dei cittadini.

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