31 Agosto 2009

Oltre le indicazioni stradali

di Leonardo Guerrini (Blog Lucignano. Alla Scoperta della nostra Italia)

Foto panoramica di Lucignano

Foto panoramica di Lucignano

Oggi voglio presentarvi un pittoresco borgo immerso nella splendida Toscana: Lucignano. Altrimenti definito la Perla della Val di Chiana. Il paese assume una forma unica quanto affascinante, che vede le case unirsi sino a creare delle ellissi concentriche. Raro caso di città che, vista dall’alto, rende esteticamente come dal basso. Con i tetti squadrati, regolari e dal colore inevitabilmente rosso.

Il borgo spicca sulla restante piana, avendo un’altitudine di circa 400 metri. Le pendenze sfumano dolcemente verso la vallata e sono ricoperte da ulivi e vigneti, primi tangibili segni della millenaria produzione agricola. Per meglio capire le virtù di Lucignano, è necessario che vi racconti un po’ della sua storia.

Neanche a dirlo, l’area corrispondente alla Val di Chiana fu la patria incontrastata della grande civiltà etrusca. Che lasciò, a dire il vero con violenti combattimenti, il passo ai Romani. Ma è solo con lo sviluppo comunale che la città vide lo sviluppo ellissoidale dell’urbe. Non solo per la sua bellezza, fu contesa tra le città più potenti del circondario, finché fini sotto il dominio di Perugia. Il resto è storia comune a tutto il centro Italia, con la supremazia indiscussa dello Stato pontificio.

Le varie ellissi convergono nella piazza centrale, dominata dalla Collegiata di San Michele Arcangelo. La struttura religiosa ha un duplice valore: sorge sulle spoglie di un antico castello ed è un egregio esempio del Barocco toscano. Ben più antica è la Chiesa di San Francesco, riconducibile al Duecento.

Mi soffermo poco sulle pur pregevoli opere artistiche, per trasportarvi nel grande mare delle celebrazioni e manifestazioni che vi svolgono, dall’alto valore antropologico. Sappiamo già dell’importanza di queste tradizioni, nella nostra vecchia Italia. Lucignano sembra abbondare in ciò, ricoprendo tutto l’arco dell’anno.

In aprile, la città saluta la primavera con i Colori e Sapori in fiera, vera kermesse floreale e dei prodotti tipici, senza dimenticare gli assaggi del vino novello. Lucignano dà tutta se stessa nella Maggiolata, in cui si rintracciano la vecchia divisione in quattro rioni e, nuovamente, lo sfoggio orgoglioso del patrimonio floreale. In breve, le quattro fazioni si contendono la vittoria a suon di sfilate dei corrispondenti carri. La rappresentazione è preceduta dal rito della spogliazione degli stessi.

Il trait d’union tra la tradizione e la buona tavola credo che sia molto rappresentata nella Fiera dell’olio nuovo. Giro di boa per il nuovo anno, poiché si svolge a dicembre, all’insegna degli “assaggini” che i frantoi locali offrono agli affascinati visitatori, grazie alle ormai mitiche “bruschette”.

Dato che siamo giunti a parlare dell’aspetto più amato della Toscana e forse nel mondo, il cibo, andiamo a curiosare tra i piatti dei lucignanesi, scovando abitudini e delizie nella quotidianità della Val di Chiana.

Via del centro storico

Via del centro storico

Girando per le lunghe vie del centro, sarete colpiti dai profumi dei cibi in preparazione, mixati ai fumi dei camini nel periodo invernale. È il classico “panorama olfattivo” delle piccole realtà italiane. La gastronomia qui vanta la tradizione dei padri e dei nonni toscani, colma di pietanze povere ma dai sapori genuini.

Fin troppo scontata è l’egemonia della carne chianina, pittorescamente esibita dai macellai del comprensorio. I salumi son sempre presenti negli antipasti offerti dai locali. Il cinghiale, che scorrazza nei boschi attigui, spesso si ritrova condito e cucinato nelle tavole delle trattorie. Completa il panorama culinario, l’abbondanza di verdure prodotte negli orti familiari.

Negli anni i proprietari di Lucignano hanno ridato vigore al territorio, favorendo la creazione di strutture recettive e degli agriturismi. La stagione primaverile è la migliore, favorendo escursioni a piedi o a cavallo. Infine, Lucignano paga il pegno di dare il nome ad Autogrill e svincoli stradali: spero con questo articolo di aver “ridato dignità” a questo borgo, piccolo ma dall’alto peso specifico culturale. Non me ne vogliano gli amici di Arezzo e Cortona!

(Foto 1 di Vasta e foto 2 di Szymon Nitka, in licenza Creative Commons)

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