Ecco un luogo della Valle d’Aosta dove il visitatore può ammirare il susseguirsi delle stagioni, che sbocciano ognuna in forme e colori assolutamente magnifici e spettacolari.
Saint-Oyen è un comune valdostano di 200 abitanti circa, sito vicino al confine svizzero e facente parte della Comunità Montana Grand Combin. Un paesino caratteristico, racchiuso nel cuore dell’Alta Valle del Gran San Bernardo, che si presenta non troppo movimentato ma, in ogni caso, ben attrezzato, essendo una delle mete turistiche d’eccellenza regionali, soprattutto nel periodo invernale.
A pochi passi dal centro abitato, scoscese valli solcano le montagne apparendo, nel periodo freddo, completamente rivestite di un bianco lenzuolo di neve. Qui, in località Flassin, sciatori sia di discesa che di fondo, possono trovare svariate tipologie di piste, più o meno impegnative, in cui cimentarsi, stando perennemente a contatto con la natura.
D’autunno, il paesaggio assume invece un aspetto caldo e vivace, quando gli alberi delle montagne si tingono di rosso, giallo e marrone bruciato, mentre nell’aria si respira la fresca brezza che giunge dalle montagne.
Nel paese contano ancora molto l’allevamento bovino di razze come la Valdostana e la Frisona, da cui deriva uno dei più famosi avvenimenti dell’intera valle: la Bataille de Reines, la battaglia delle mucche.
La manifestazione fa leva sull’istinto bellicoso insito in alcune razze alpine di vacche che, tramite combattimenti mozzafiato, determinano la gerarchia all’interno della mandria e, in questo caso, durante questa folkloristica ricorrenza.
La Bataille è diventata negli anni oltre che momento di sfida, una grande festa che si tramanda ormai da generazioni, a cui giungono allevatori da ogni angolo della Valle D’Aosta.
A Prenoud - dove sono situati diversi impianti sportivi, tra cui uno da tennis e quelli di petanque (variante del gioco delle bocce, N.D.R.) - la prima domenica di agosto si svolge la tradizionale sagra del Jambon alla brace, in cui si mangiano prosciutti leggermente affumicati, cotti alla brace e profumati con una salsetta a base di vino bianco, cognac e varie spezie.
Tra le ricorrenze popolari molto sentite c’è anche il tipico Carnevale. Il momento culminante della manifestazione è il Sabato Grasso, con la sfilata delle maschere per le vie del paese e la visita casa per casa agli abitanti che le accolgono offrendo loro dolci e cibi tipici del luogo.
L’ente comunale, per sottolineare il profondo rapporto con la natura e i suoi abitanti e con le attività pastorali da sempre al centro dell’economia storica cittadina, ha realizzato le gîte des chevreuils, un recinto per caprioli tutelato costantemente dalla Guardia Forestale. Qui gli animali trovano riparo e possono usufruire di varie attrezzature messe a loro disposizioni dai benefattori comunali e non (abbeveratoi, mangiatoie e chalet in legno). Questi animali in certi periodi dell’anno sono stati anche avvistati da qualche fortunato turista amante della natura.
Nella stagione estiva, infine, il clima è ideale: i raggi del sole fanno raggiungere una temperatura considerevole, ma pur sempre tollerabile e l’ombra offre una frescura ristoratrice immediata, a differenza delle grandi metropoli dove il caldo sussiste anche nei tratti non immediatamente colpiti dal sole.
Tutto ciò fa di Saint-Oyen un’attrattiva considerevole per tutti gli amanti degli scenari montani, delle tradizioni folkloristiche e delle lunghe passeggiate nei boschi e nelle valli per trascorrere delle vacanze, o più semplicemente per fare delle passeggiate, all’insegna della natura più incontaminata.
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