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Il Palazzo Comunale di Montelupone

Montelupone si trova in collina a 272 metri di altitudine, ad una decina di chilometri dal Mare Adriatico: oramai vanta varî riconoscimenti da parte di prestigiose associazioni ed enti che in questi ultimi anni gli hanno dato lustro certificando, con diversi bollini di garanzia appunto, la qualità di vita che si gode in questo piccolo Comune del Maceratese (comune Borgo più Bello d’Italia, Bandiera Arancione TCI, Targa Blu, etc.).

Nel gonfalone comunale, che è di quelli che si dicono “stemmi parlanti”, campeggia un lupo rampante sopra dei monti… Monte di Lupone appunto! Si gloria di ospitare un complesso monastico benedettino dal 980 quale l’Abbazia di San Firmano presso il Fiume Potenza e fu libero Comune dal 1150.

Pochissimi sanno (e quasi nessun libro di storia lo riporta purtroppo) che sotto il Governo Pontificio fu la sede dei primissimi Moti Carbonari d’Italia nel 1817, che però fallirono quasi prima di cominciare per una “soffiata”.

Il suo centro storico presenta ancora la topografia tipica del Medioevo, detta a velo di cipolla, con un tessuto urbano circolare e concentrico. Come in tutti i paesi la Piazza del Comune è il suo cuore vitale e pulsante: qui si affacciano l’elegante Palazzo Comunale (nei cui sotterranei è stato allestito il ricchissimo “Museo di Arti e Mestieri Antichi”), il Teatro Storico Comunale “Nicola Degli Angeli”, il Palazzetto del Podestà o dei Priori (dove ha sede la bella Pinacoteca Civica), la ex Chiesa della Pietà (adibita ad uso principalmente espositivo) e la snella Torre Civica, merlata alla ghibellina (cioè con i parapetti a coda di rondine).

La Pinacoteca Comunale di Montelupone

Il percorso culturale cittadino si amplia con la visita del nucleo urbanistico perfettamente conservato: la Chiesa ed il Convento di San Francesco, la Collegiata dei Santi Pietro e Paolo (che conserva le due tele di Antonio da Faenza, la “Madonna del latte” e la “Madonna in trono con Bambino e Santi Pietro e Paolo” rispettivamente del 1525 e del 1516), la Chiesa di Santa Chiara, con la tela “Immacolata e Santi” di Onofrio Gabriello del 1695 e Palazzo Emiliani con il ciclo di affreschi Liberty del 1906 di Biagio Biagetti dedicati alle “Quattro Stagioni”.

Ma ciò che rende ancora più speciale questa cittadina sono tre altre cose particolari: le sue estesissime Gallerie Sotterranee che formano un vero e proprio labirinto nel sottosuolo (e che recentemente sono state oggetto di studio), il neonato Centri Studi “Gabriele Galantara” (1865 – 1937, in arte Ratalanga), celeberrimo caricaturista fondatore de “L’Asino” ed infine il gioiello extraurbano rappresentato dalla già citata Abbazia benedettina di San Firmano, nell’omonima Frazione di fondovalle.

La Torre Civica di Montelupone

La semplice facciata romanica a capanna denota un portale sormontato da una bellissima lunetta lapidea, in stile bizantino, ricavata rilavorando il retro di una statua romana togata di fanciullo: sono rappresentati un Cristo in Croce con ai lati probabilmente San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena. In basso la Vergine Maria assisa in trono col Bambino e San Firmano. L’interno si presenta a tre navate e la caratteristica principale di questo tempio è l’elevatissimo presbiterio della navata centrale che presenta una ripidissima scalinata. Sotto di essa si accede alla cripta con il suggestivo pavimento in cotto con motivi a spirale e cruciformi ed una serie di colonne che sorreggono degli archi con le volte e la statua del Santo in terracotta policroma, posta sopra un altare sotto il quale la credenza popolare vuole che si guarisca dal mal di schiena passandovi sotto specialmente durante la Festa Patronale dell’undici marzo (provare per credere).

Dulcis in fundo: prodotti tipici del territorio sono il rinomato carciofo ed il miele.