30 Ottobre 2010

Un posto indimenticabile

di Emanuela De Fazio (Blog Campo Ligure. Racconti di Viaggio)

Torrente Ponzema

Torrente Ponzema

Il periodo era settembre, io e il mio fidanzato decidemmo di andare a farci una scampagnata in Liguria e ci ritrovammo in quello che viene definito come il più bel borgo d’Italia per la sua bellezza e per le sue infrastrutture, sia turistiche che non. Insomma, andammo a Campo Ligure! Questo comune sorge nel versante nord dell’Appenino ligure, in provincia di Genova. Realmente lo trovammo un bellissimo comune incorniciato dal verde delle colline e dall’imponenza delle montagne.

Fermammo la macchina in un parcheggio in via Giuseppe Saracco, accanto ad una chiesa bellissima, esattamente l’Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco. Questo si trova accanto alla riva sinistra del torrente Ponzema, una collocazione adatta per coloro in cui credono nella chiesa, questa perdona e l’acqua cancella definitivamente. Non so se l’edificio venne ubicato lì per tale motivo, ma lo trovo un pensiero carino e ha un non so ché di consolatorio! In più il torrente è veramente affascinante; è ricco di verde e di edera rossa tutto intorno alle sue pareti, le case lo proteggono e il verde delle colline aggiungono colore al già colorito luogo.

Oratorio dei SS Sebastiano e Rocco

Oratorio dei SS. Sebastiano e Rocco

Ritornando alla struttura della chiesa posso solo dire che è molto bella e lineare e la cosa che ci colpì ancor di più fu una piccola casetta (giusto per intenderci, sul lato sinistro della chiesa): questa aveva un affresco grande su una delle facciate rappresentante il comune di Campo Ligure.

Ci girammo, lasciandoci alle spalle l’Oratorio, ed ammirammo un’altra splendida veduta di edifici antichi ben curati e conservati dai colori rossicci e giallognoli in contrasto con il verde delle persiane e il lilla dei fiori sui davanzali.

Da un vicolo ci fu possibile vedere il castello Spinola e la chiesa parrocchiale della Natività di Santa Maria Vergine in lontananza. Così percorremmo la stradina, meglio definita in genovese come carruggio, per ammirare da vicino le bellezze del luogo. E fu realmente così. In lontananza lo spettacolo era proprio bello ma avvicinandoci scoprimmo altre cose altrettanto gradite.

Natività di MAria Vergine

Natività di Maria Vergine

C’erano una infinità di vicoli chiamati “vico…” e ci ritrovammo in una piazza nella quale potemmo ammirare una interessante statua. Questa si trova in via Giuseppe Saracco proprio al confine della piazza davanti alla chiesa che osservammo in lontananza, ossia quella della Natività di Maria Vergine. Quest’ultima è molto lineare e armonica nelle forme, di color rosastro tenue in contrasto con il bianco e il grigio delle colonne e delle statue site nelle nicchie. Le croci e i rosoni mi diedero l’impressione di una maggiore luce e forza donata alla chiesa stessa. Ritornando al monumento bronzeo, scoprimmo che questo venne dedicato nel 1959 ai caduti delle due guerre mondiali. È molto interessante perché non è la solita statua… consiglio vivamente di visitare il comune anche per tale motivo.

Sempre in questa piazza ammirammo la spettacolarità di un palazzo posizionato sul lato destro della chiesa. È stupendo, tutto decorato e pieno di colori. Le colonne dipinte e le statue disegnate in finte nicchie sembravano fuoriuscire dal muro e i contrasti dei colori giallo, verde e rosso porpora ci colpirono da subito. Per non parlare dei fiori, i gerani, che decoravano maggiormente i primi piani del palazzo. Insomma, un gioco di colori e prospettive che ci fece rimanere a bocca aperta.

Ponte Medievale

Ponte Medievale

Dopo momenti di ammirazione continuammo il nostro cammino tra le stradine, con pavimentazione in grosse pietre, e tra i vari vicoli. Ci colpirono le case antiche, i panni stesi, i fiori. Devo ammettere che il titolo di “borgo più bello di Italia” è azzeccato e meritato.

Decidemmo di non salire sino al castello ma di tornare indietro continuando a percorrere le stradine del comune e così facendo ci ritrovammo ai piedi del ponte medievale di San Michele, situato sul torrente Stura. Lo percorremmo godendoci la tranquillità del luogo e guardando come i mercanti ritiravano le loro bancarelle dopo una mattinata frenetica di mercato. Si può dire che ci godemmo la quiete del posto dopo la tempesta delle voci dei venditori e dei compratori.

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