16 Aprile 2008

Quel ritrovato senso di loisir

di Marcello Di Sarno (Blog Torino. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua Città a chi oggi la vive quotidianamente?
Potrei dirle “cambiata” ma sarebbe una definizione comprensibile solo ad alcuni, cioè a chi in qualche modo aveva “già” Sergio Chiamparinoun’idea della città. Preferisco dirle che è una città vivace e “facile da vivere”, in cui le dimensioni facilitano gli scambi e la mobilità, con un centro accessibile e ricco, e con periferie riqualificate (alcune in via di riqualificazione), con una rete di solidarietà organizzata e attiva. E’ una città che ha scoperto - e riscoperto - la propria creatività, una fisionomia nobile ma moderna, austera ma capace di flettersi ai cambiamenti, pronta ad accoglierli. E infine è una città che sta sviluppando un profilo di eccellenza nei settori della conoscenza e dell’Università e che, contemporaneamente, ha ritrovato il senso di un loisir, di un piacere di vivere, che affascina chi lo scopre.

Tre validi motivi per visitarla?
Le sue architetture, i suoi musei - pensi soltanto al Museo che ospita la Sacra Sindone, o a Palazzo Madama, alle residenze reali - e infine le forme di cultura che la città propone, quella gastronomica, quella musicale, le varie forme di intrattenimento che, ogni sera, invadono i locali e le vie cittadine.

Chi ne ha fatto la storia?
La classe operaia e i santi sociali, la famiglia Agnelli e la famiglia reale, i partigiani sulle colline durante la guerra e gli anni neri del terrorismo, l’immigrazione meridionale e poi quella straniera. Vede, Torino è una città complessa, ha aspetti contrastanti, le griglie del giudizio diffuso non la definiscono. Bisogna respirare il pudore e l’orgoglio della città per capirne la storia, bisogna saper leggere le tracce dei luoghi per vederne l’essenza, o l’anima, come preferisce. Diciamo che Torino è unica perché è molte cose tutte insieme. Tutte irripetibili.

Per quale aspetto della sua Città va personalmente fiero?
La sua capacità di ricominciare. La forza tranquilla della gente.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua Città?
La città è cambiata, negli ultimi anni, anche fisicamente, secondo una visione complessiva immaginata negli anni dell’Amministrazione precedente alla mia. Sto parlando di una ristrutturazione generale del “volto” della città, di ricucitura delle sue parti tagliate da strutture industriali, di riappropriazione di aree immense destinate nel secolo scorso a utilizzi produttivi. Questo è un grande traguardo, ed un’opera immensa, è la promessa che abbiamo fatto ai cittadini di restituire loro una città moderna e verde, con una qualità della vita alta e spazio per tutti.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua Città e la risposta che darebbe.
Mi piacerebbe sentirmi chiedere qual è lo spirito di questa città… perché credo sia la sua forza vera, quella che ci ha permesso di “vincere” le Olimpiadi. E che, discretamente, ci caratterizza.

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