Il sindaco di Avise Maria Romana Lyabel intervistata per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Ritengo necessario rispondere a questa prima domanda puntualizzando innanzitutto che la mia non è una città ma un piccolo paese di media montagna dove alcuni valori riescono a sopravvivere alle pressioni della globalizzazione e agli stereotipi imposti dal consumismo. L’individuo, le sue difficoltà, le sue esigenze e la sua dignità sono ancora oggetto di priorità sia nelle scelte amministrative che nella vita quotidiana del paese. Credo quindi abbia mantenuto una dimensione sufficientemente serena ed umana.
Tre validi motivi per visitarla?
Il suo patrimonio storico-culturale. Il ponte inaugurato nel 1953 unisce il versante orografico destro al versante sinistro dove un modesto ripiano a 775 m accoglie l’abitato di Avise.
Il borgo si presenta come un gruppo di case dominate dalle vestigia di tre castelli medioevali: la “Maison de Blonay” dell’XI secolo, prima dimora dei Signori d’Avise, sorge su un poggio presso la chiesa il cui campanile risale al 1400, il signorile castello “des Seigneurs d’Avise”, tutt’oggi in ottimo stato di conservazione ed il castello di “Cré del X secolo. Nella frazione di Runaz abbiamo la casa-forte costruita fra il XIV e XV secolo attualmente sede di interessanti mostre e laboratori didattici per ragazzi.
Il territorio: il territorio offre una notevole varietà di paesaggi. Lo splendido vallone di Vertosan, con le sue ampie distese di pascoli, comprende alcuni graziosissimi laghetti ed una fitta rete di sentieri ben segnalati fra cui la “Via alpina”, l’ itinerario escursionistico che attraversa le Alpi, uno spazio unico di quasi 200 km² che si estende su otto Paesi d’Europa, riconosciuto come contributo concreto all’attuazione della Convenzione delle Alpi, per garantirne il suo sviluppo sostenibile.
Le antiche tradizioni: La “Sagra della Fiocca” ha luogo a fine giugno a Baulin, alpeggio situato a 1.800 m. di altitudine. Viene servita la “fiocca” panna tradizionalmente montata con frustini di betulla nel freddo di una grotta dove il ghiaccio si conserva anche in estate.
La “Bataille des reines” una sfida fra bovine ospitate negli alpeggi. Ha luogo la prima domenica di agosto nel vallone di Vertosan.
La “Castagnata” si svolge a fine ottobre per ricordare il ruolo importante che la castagna ha avuto nell’alimentazione e nell’economia del paese. Vengono distribuite gratuitamente le caldarroste.
Durante le manifestazioni viene esibito il costume tradizionale del paese riproposto nel 1973 sulla base di documenti grafici presenti nelle cappelle dei villaggi.
Chi ne ha fatto la storia?
Avise fu il feudo di una delle più antiche famiglie nobiliari della Valle d’Aosta. A testimonianza della ricchezza dei “Signori di Avise” restano: la torre quadrata prima dimora dei “Signori” risalente all’undicesimo secolo, il signorile castello innalzato nel 1492 da Bonifacio D’Avise” e la casa-forte di Runaz nota con il nome “Maison de Mosse” costruita fra il XIV e XV secolo sul bordo dell’antica strada romana. L’importanza strategica di questa costruzione, posta a pochi metri da una gola, passaggio obbligato di facile controllo in caso di guerra, fece sì che i fieri “Signori di Avise” si sentissero quanto mai importanti e non volessero unirsi al potente casato di Savoia come invece avevano fatto altri feudatari della Valle d’Aosta.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Sono particolarmente orgogliosa del forte spirito comunitario che ancora caratterizza il mio paese. Nelle piccole comunità ognuno ha la possibilità di trovare un suo ruolo ed un suo spazio che si traduce in una migliore qualità della vita per se stesso e per gli altri. Numerose sono le associazioni di volontariato e molteplici i loro compiti. Si occupano di salvaguardia dell’ambiente e delle tradizioni, di cultura e solidarietà. Promuovono iniziative che attraverso l’aggregazione proteggono i giovani dalla solitudine e dai pericoli che tutti noi ben conosciamo.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Credo sia di fondamentale importanza programmare ed organizzare il futuro delle nostre comunità con lungimiranza ed attenzione. Mi auguro di poter vedere il mio paese maggiormente valorizzato, meta di visitatori interessati al suo patrimonio storico-artistico, un paese con tanti giovani preparati ad affrontare la veloce trasformazione della nostra società, in grado di abbandonare vecchie abitudini per adottarne di nuove nel rispetto delle proprie origini e del bene comune.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Spesso si ritiene che mantenere comuni di piccole dimensioni come il suo sia un lusso che non ci possiamo più permettere. Cosa ne pensa?
Io credo che tanti piccoli comuni come Avise possano essere una ricchezza per lo sviluppo equilibrato della società. Abbiamo il privilegio di non essere schiacciati dalla globalizzazione, di non essere numeri ma individui, di non sentirci soli ma appartenenti ad una comunità che ha una sua storia, degli ideali comuni e delle tradizioni.
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