Siamo nella terza settimana del mese di settembre, le vie si sono riempite di bancherelle di ogni tipo, stand gastronomici, musica, folklore e tantissima gente perché in questo bellissimo altopiano, si svolge l’annuale manifestazione “A tavola nel Feltrino: il fagiolo”, meglio conosciuta come Festa del Fagiolo di Lamon.
Rimango sbalordita a vedere come un Paese abitato da poco più 3400 “anime”, riesca ad organizzarsi per questa tre giorni dedicata al “Re fagiolo”: sono immersa in una serie di eventi, dalle mostre (ben 12!!!), alle dimostrazioni di antichi mestieri, la musica popolare dal vivo nelle varie vie del paese, le bancherelle zeppe di prodotti artigianali, la tradizione gastronomica locale con i sapori antichi ritrovati, il folklore… D’altronde quest’anno la festa compie 18 anni, una maggiore età raggiunta grazie a centinaia di volontari, associazioni ed enti.
Questa mattina è in programma il convegno Stop al falso di Lamon. Scopro che pure i fagioli di Lamon sono imitati e “spacciati” per originali. Per fortuna il Consorzio di Tutela è riuscito ad riappropriarsi del nome e a difendere la qualità di questo legume, nelle sue quattro varietà Calònega, Canalino, Spagnòl, Spagnolét, ottenendo per ognuna il marchio IGP.
Ops… si è fatto mezzodì e si aprono gli stand gastronomici: un vero e proprio invito a tavola! Tra le mani ho una ricchissima offerta “culinaria”, adatta per tutte le tasche ed i gusti, dove poter ritrovare il piacere dei sapori tipici dell’altopiano, del feltrino e della cucina bellunese. Posso scegliere se fare qualche piccolo assaggio o se mangiare un pasto intero (dagli antipasti al dolce). Il dubbio è resto in Paese o mi sposto nelle frazioni? Opto per la seconda, così ho modo di scoprire altri scorci di Lamon. Grazie al bus navetta messo a disposizione per la festa, raggiungo le ex scuole elementari di Rugna. Con 16 euro assaporo piatti quasi dimenticati: il Pendolon, le Penne alla rugnarola, l’agnello di casa al forno, la Cavarnetha… Una volta all’anno vale proprio la pena di fare “uno strappo” al portafoglio, per il piacere del palato!
Ritorno a Lamon, e dopo aver “sgranato” gli occhi per tutte le meraviglie proposte negli stand, assisto allo spettacolo della Tosatura delle pecore. Ci sono due giovani pastori che in Piazza propongono due metodi di tosatura: con la forbice tradizionale e l’altra con la più moderna tosatrice elettrica. Certo, quelle pecore, in mezzo a tutta questa confusione, se ne stanno lì tranquille e si lasciano “lavorare”.
Sono incuriosita dalla mostra La casa de na olta. Grazie al gruppo folkloristico Drio le Pèche ecco la tradizione, i costumi, gli usi di una volta a Lamon. Molto interessante scoprire la lavorazione della lana, e ritrovare i mestieri perduti come il “moleta” (l’arrotino).
Ma le sorprese non finiscono qui. Ecco le spade e le lance infuocate, la lotta con armi roventi, pericolose evoluzioni in mezzo alle fiamme. Uno spettacolo offerto dal gruppo Prometei Fatum, nato all’interno del Quartiere Duomo del Palio di Feltre. Tutti noi spettatori presenti siamo affascinati dalle loro esibizioni! Davvero unici!!!
E per finire la giornata, ecco la rinomata orchestra Colorado che mi fa danzare a suon di liscio, musica anni 60-70, musica leggera…
Che dire, per ritornare alle tradizioni del passato, vi invito caldamente a Lamon per la diciannovesima edizione, dal 19 al 21 settembre 2008 per una tre giorni dedicata al Re Fagiolo!
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