17 Luglio 2008

Una visione che arresta il passo

di Marcello Di Sarno (Blog Montepulciano. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Montepulciano Massimo Della Giovampaola intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta Montepulciano a chi oggi la vive quotidianamente?
C’è il rischio di non essere creduti ma si presenta esattamente come 500 e più anni fa l’hanno ammirata il Poliziano o gli inviati di Lorenzo il Magnifico. Il centro storico di Montepulciano capoluogo è rimasto infatti inalterato, caratterizzato cioè dalla presenza dei magnifici palazzi rinascimentali che ne hanno disegnato il profilo e la personalità.
In realtà (fortunatamente!), al di fuori della cerchia di possenti mura progettate da Antonio da Sangallo il Massimo Della GiovampaolaVecchio, il progresso si è fatto sentire lasciando qualche ricordo di cui oggi faremmo anche a meno (come una certa architettura degli anni ’70) ma segnando anche la crescita di questo territorio. Dunque sulle colline che circondano la città vigneti e uliveti, i poderi restaurati e abitati dalle famiglie, con i comfort di oggi, o trasformati in discrete residenze turistiche, e poi infrastrutture, aree produttive ed artigianali ben identificate e dotate dei servizi necessari; altri centri abitati funzionali e restaurati nel rispetto delle caratteristiche originarie; impianti sportivi e un grande ospedale alla cui presenza ci siamo ormai abituati e di cui andiamo anzi fieri visto che si tratta del punto di riferimento per la prevenzione e la cura dell’intera Val di Chiana senese.
Ah, quasi dimenticavo: al di fuori del centro storico si trova anche il Tempio di San Biagio, forse il più bell’esemplare di architettura rinascimentale in Italia, straordinario nella sua imponenza forse proprio perché esterno alle mura. Arrivando da Pienza offre una vista mozzafiato!

Tre validi motivi per visitarla?
Il primo si ritrova nelle risposta precedente e cioè consiste nella possibilità di muoversi in un ambiente in cui sembra che il tempo si sia fermato, ammirando la creatività ed il lavoro di uomini che hanno amato Montepulciano molto prima di noi.
Il secondo è potersi immergere in un ritmo di vita che qualcuno pensa che non esista più. Intendiamoci, a Montepulciano si può vivere “slow, si vive “slow” ma siamo tutti attivissimi, anzi è proprio questa facilità che ci consente di essere ancora più attivi e produttivi, senza altri ostacoli. La qualità della vita è altissima e gli abitanti, che comprendono il valore di questa situazione, sono impegnati a difenderla ma non ne sono gelosi. Così anche il visitatore più fuggevole, se vorrà, potrà rallentare il suo passo, adeguarsi al ritmo degli abitanti e rendersi conto che la vita non è solo correre.
Il terzo motivo è godere dell’ospitalità, dell’amabilità ma anche dell’arguzia e dell’intelligenza dei toscani nessuno dei quali vi negherà un’informazione, uno scambio di battute, l’offerta di una degustazione di Vino Nobile o di un altro prodotto locale, altresì un’osservazione, anche pungente, ma che si rivelerà invariabilmente azzeccata. Dunque, per visitare Montepulciano non c’è bisogno di attendere un evento o una stagione particolare perché architettura, qualità della vita e intelligenza delle nostre genti ci sono sempre, 24 ore su 24 per dodici mesi all’anno.

Chi o cosa, secondo lei, ne ha fatto la storia, ne ha plasmato l’identità?
Domanda difficile che richiederebbe una risposta complessa che potrebbe attingere ad antropologia, sociologia, storia.
Più semplicemente direi che a plasmare l’identità di Montepulciano è stata proprio la sua storia. Non è un gioco di parole né una scappatoia, visto che, come ho spiegato nelle risposte precedenti, qui da noi non si può prescindere dal passato.
Però aggiungerei un altro elemento, quello ambientale perché oggi l’ambiente è ancora la risorsa principale di Montepulciano e lo sarà sempre di più, imponendo non solo agli Amministratori ma soprattutto a chi il territorio lo vive e vi opera quotidianamente, scelte molto attente. Ed appare chiaro che se i nostri avi non avessero dedicato alla “terra” le attenzioni e il rispetto quasi innato, spontaneo che le hanno riservato, oggi non potremmo godere di questi straordinari frutti.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Direi per la tensione sociale che anima la nostra popolazione, che fa sì che convivenza civile, tolleranza, capacità di comprendere il prossimo siano valori tenuti sempre in primo piano, buone pratiche adottate in permanenza, come stile di vita. Ciò fa in modo che la nostra società riesca a mantenere un equilibrio quasi perfetto in cui il rispetto e la libertà sono intoccabili.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro di Montepulciano?
Montepulciano ha bisogno soprattutto di mantenere inalterato il suo equilibrio, è l’impegno che abbiamo verso le generazioni che seguiranno e rispetto al quale non possiamo flettere. Dunque difesa dell’ambiente, intelligente e senza integralismi ma neppure “sbracamenti”; difesa delle tradizioni; tutela delle fasce deboli della popolazione. Meno rumore, meno automobili dove non è necessario, meno luci dove non servono.
E’ chiaro che abbiamo poi bisogno di strutture (per esempio i posteggi) per accogliere al meglio i visitatori e di infrastrutture, come le vie di collegamento tra i nostri centri abitati, più moderne e funzionali. Ma per ottenere questi risultati stiamo lavorando con grande impegno e già se ne vedono i frutti.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
“Sindaco, perché non riapre il traffico alle auto nel Centro Storico?”
“Chiedetelo ai turisti…”

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