Pina Amarelli, responsabile del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, intervistata dalla redazione di Comuni-Italiani.it:
Come è nato il museo?
La storia di questo prodotto unico strettamente legato al territorio ha dato vita alla singolare esperienza imprenditoriale della famiglia Amarelli.
Già nel 1500 si estraeva il succo di liquirizia ed a questa attività si dedicò la famiglia dei Baroni Amarelli. Nel 1731 venne fondato l’attuale “concio” Amarelli, alla cui attività fu dato particolare impulso nel 1800. Intorno al 1840 l’attività era in pieno sviluppo e nel 1907 la lavorazione si ammodernò con due caldaie a vapore per la preparazione della pasta di radice e l’estrazione del succo, mentre una pompa a motore da 200 atmosfere metteva in azione i torchi idraulici per la successiva compressione della pasta e la produzione di altro liquido.
Da quest’attività imprenditoriale, nasce nel 2001 il Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli”, con la volontà di far conoscere la storia di un prodotto unico del territorio calabrese.
Il 17 novembre 2001 la Amarelli, ha ricevuto a Venezia il Premio Guggenheim, Premio Speciale Il Sole 24 Ore, ed ancora oggi comunica la filosofia della piccolissima e antichissima azienda calabrese, che vede nella progettualità familiare la manifestazione più autentica della sua identità.
L’attività museale ha riscosso un successo tale da ottenere diversi riconoscimenti: Il 2 giugno 2003 Pina Amarelli è stata insignita dal Presidente Ciampi del titolo di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per aver saputo coniugare impresa e cultura.
Nell’Aprile 2004 le Poste Italiane hanno dedicato un francobollo al “Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli” appartenente alla serie tematica “Il Patrimonio Artistico e Culturale Italiano”, emesso in 3.500.000 esemplari.
Nel Gennaio 2004 la Amarelli è stata inserita nell’Albo delle Aziende Gemellate con l’Associazione delle Imprese Storiche fiorentine.
Il 1° giugno 2006, in occasione della Festa della Repubblica, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha firmato i decreti con i quali, su proposta del Ministro per lo Sviluppo Economico, On. Dott. Pier Luigi Bersani, di concerto con il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, On. Prof. Paolo De Castro, Pina Amarelli è stata nominata Cavaliere del Lavoro per il settore Alimentare in Calabria, prima donna in questa Regione ad aver avuto questa prestigiosa onorificenza.
Nel Rapporto Eurispes “Nostra Eccellenza” 2006 la Amarelli è stata premiata tra le 100 esperienze istituzionali e imprenditoriali italiane per capacità d’innovazione di processo e di prodotto e qualità dei processi organizzativi.
Nel 2007 Pina Amarelli vince il Premio Veuve Clicquot.
Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
Attraverso una passeggiata naturalistica si potrà approfondire la conoscenza del mondo della liquirizia e delle altre specie botaniche che hanno accompagnato la storia della sua industrializzazione, come l’ulivo, l’alloro, gli agrumi, l’anice, la menta, le viole e le rose. Una storia da toccare con mano, da vivere nel Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”.
Già dall’ingresso inizia la splendida esposizione di utensili d’altri tempi: ruote di carrozze, biciclette, lanterne e le uniformi di cocchieri e palafrenieri con bottoni e stemmi di famiglia. Continuando lungo le scale si ammirano eleganti gualdrappe dei cavalli con i monogrammi intrecciati ed entrando ci si immerge nella storia familiare, attraverso incisioni, foto d’epoca, abiti ed oggetti della vita sociale, che attestano l’appartenenza della famiglia alle élites del Regno di Napoli.
Poi, finalmente la storia della liquirizia, da un ramo sotterraneo della pianta e dalla sua prima icona in un antico codice. Al centro della galleria si può ammirare il sistema di produzione tradizionale, gli attrezzi manuali, le forme di porcellana, gli stampi in bronzo, fino ai primi macchinari sperimentali. Sulla parete opposta i percorsi della commercializzazione e del trasporto, un vecchio ufficio spedizioni, con le casse di legno, i timbri, le fatture ed il progenitore delle nostre fotocopiatrici.
Agli estremi della galleria si ammira la ricostruzione di un punto vendita ottocentesco con oggetti d’uso dell’epoca e confezioni allora in produzione, e una grande vetrata lascia intravedere la lavorazione attuale.
Infine il punto informatico, importante strumento didattico a supporto del percorso di visita.
Cosa attira di più i visitatori?
Durante la visita guidata si offre un viaggio virtuale attraverso vecchi metodi di lavorazione, nonché quelli attuali, una simbolica ricostruzione storica di una inedita imprenditorialità calabrese capace di attirare anche un turista di passaggio. Ecco che una visita guidata si trasforma in un’esperienza diversa che lo studente/turista attento nota subito, dove si acquisiscono nuove conoscenze, ci si concede una pausa diversa dal solito e si assaggiano sapori non usuali come per esempio la pasta alla liquirizia!
Molto curata la relazione con la clientela per la quale il settore ha predisposto schede di “customer satisfaction” che provvedono a migliorare la qualità continuamente.
Secondo La Rivista del Turismo del Touring Club Italiano 2008, il Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” si colloca al secondo posto come museo d’impresa più visitato.
Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Prediligo gli abiti Ottocenteschi che delineano l’appartenenza della famiglia all’élite dell’aristocrazia.
Qual è la valenza didattica del suo patrimonio?
Il Museo della liquirizia ha il desiderio di presentare una singolare esperienza imprenditoriale, offrendo l’opportunità di conoscere un peculiare aspetto della storia economica e culturale della Calabria attraverso la storia di un prodotto tipico di questa regione, la liquirizia, diffondendolo nei mercati globali e allargando così i differenti bacini di utenza.
Infatti, partendo dall’enorme magazzino della memoria della Famiglia Amarelli (vecchi macchinari non più utilizzati, attrezzi e oggetti d’uso d’epoca, documenti contabili del ‘700 e ‘800, archivio di famiglia) e da altrettanti elementi che testimoniano questo tipo di attività appartenenti ad altre nobili famiglie locali e/o calabresi, il Museo ha come unico suo obiettivo quello di prendere a pretesto la famiglia Amarelli con la sua Azienda per raccontare una fetta della storia economica e industriale della regione Calabria.
Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
Il Museo organizza una serie di appuntamenti che si svolgono per la maggior parte nell’Auditorium, una sala multimediale che ospita circa 100 posti a sedere adatta per conferenze, presentazione di libri, proiezioni di film, ecc.
Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Riteniamo che il nostro Museo della liquirizia abbia dato un contributo alla crescita culturale del territorio. Ormai è divenuto tappa obbligata per chi viene a Rossano ma anche nelle zone circostanti sia per il turismo sia per i motivi di lavoro ed è visitato con grande interesse.
Infatti più che l’arte in senso stretto spesso interessa, invece, il mondo dell’impresa, tanto che ormai si può parlare di “Turismo industriale” che crea anche un notevole indotto.
Si è inoltre creato un collegamento con altre entità culturali locali, tanto da divenire il centro di un vero e proprio distretto culturale.
Riferimenti:
Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”
Amarelli Sas - Contrada Amarelli - 87067 Rossano (CS)
Telefono: 0983-511219; Fax: 0983-510512
Sito Web: www.museodellaliquirizia.it
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